Da quando è iniziato il bombardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, in Italia, abbiamo assistito a informazione distorta e embedded, criminalizzazione del dissenso, forme latenti di censura e molti silenzi, mancate prese di parola da parte del mondo della cultura e dello spettacolo e dalla categoria degli/delle intellettuali di cui è in discussione addirittura l'esistenza. Negli ultimi giorni, Sanremo e la Rai sono stati messi in discussione per l'atteggiamento censorio.
Ne parliamo con in studio la sceneggiatrice Francesca Manieri e interventi di Silvia Ballestra, scrittrice, Michela Occhipinti, regista, documentarista, Chiara Bersani, performer e attivista, Ilenia Caleo, performer, ricercatrice e attivista di Campo Innocente.
A margine delle polemiche sulla nomina del nuovo direttore del Teatro di Roma abbiamo ospitato Leonardo Delogu e Ilenia Caleo, di "Il campo innocente", e Marta di Maio, delle CLAP spettacolo Roma, per fare il punto sulla situazione del mondo del teatro a Roma, un panorama decisamente poco confortante.
Presentiamo le nuove edizioni di due testi degli anni '70, "Rapporto contro la normalità" del Front Homosexuel d'Acion Révolutionnaire e "Nostra Signora dei Fiori" - La Traviata Norma ovvero: vaffanculo … ebbene sì!", piece teatrale dei Collettivi omosessuali milanesi, con i loro curatori, Massimo Prearo e Mauro Muscio.
I due testi sono stati pubblicati da Asterisco edizioni, nella collana Eresia, una collana che vuole riproporre all’attenzione dei lettori e delle lettrici testi ormai fuori catalogo e/o introvabili che hanno segnato la storia dei movimenti e della letteratura lgbt e femminista.
Un gruppo misto di italiani e migranti di varie nazionalità insieme, in un percorso corpo a corpo, una riflessione teatrale sull’utopia di un mondo migliore e sulla solidarietà che i “diseredati e gli ultimi” devono attivare per cercare di costruirlo. Questo cercherà di essere "Mistero buffo" di Vladimir Majakovskij, in scena al Teatro India il 26 e 27 aprile 2017.
Quando Majakovskij scrisse "Mistero Buffo, nel 1918, era convinto di scrivere un'opera futurista sia per il linguaggio e la metrica, sia per il contenuto. Nel testo ci sono molti richiami - sia linguistici che scenici - al teatro popolare di piazza. Majakovskij concepì l'opera teatrale come un'opera aperta, continuamente riscrivibile, tanto che il testo subì delle modifiche nel 1920 e l'opera fu rappresentata successivamente dal genio di Mejerchol'd, il primo maggio 1921. La commedia majakovskijana recava come sottotitolo: Rappresentazione eroica, epica e satirica della nostra epoca.
Commentava così lo stesso Majakovskij: "Mistero-buffonata" è la nostra grande rivoluzione, condensata nel verso e nell'azione teatrale. "Mistero" è quel che vi è di grande nella rivoluzione; "Buffonata" è quel che vi è di comico. Il vezzo di "Mistero-buffo" sono le parole d'ordine nei comizi, le grida della folla, la lingua dei giornali. L'azione è il movimento della folla, l'urto delle classi, la lotta delle idee, la miniatura del mondo nelle pareti del circo. "Mistero-buffo" è una carcassa di opera teatrale, è un movimento che di giorno in giorno si accresce di avvenimenti, di giorno in giorno attraverso nuovi fatti"
Ne parliamo con il regista dello spettacolo Alessio Bergamo.
Le "Donne del muro alto" è un progetto attivo da 3 anni nel carcere di Rebibbia (sezione femminile Alta Sicurezza) che porta il teatro all'interno delle mura carcerarie.