Censura sull'assemblea palestinese: il Comune non risponde
Aggiornamento sulla censura del comune di Roma sull'assemblea palestinese in programma il 14 settembre al cinema Aquila: il Comune non risponde. Corrispondenza con un compagno palestinese
Aggiornamento sulla censura del comune di Roma sull'assemblea palestinese in programma il 14 settembre al cinema Aquila: il Comune non risponde. Corrispondenza con un compagno palestinese
Da tempo è stata indetta un'assemblea nazionale per la costruzione della manifestazione contro il genocidio, al fianco della resistenza palestinese prevista per sabato 4 ottobre. Questa settimana il cinema ha fatto sapere che l'assemblea non si potrà tenere in quella sede perché il Comune di Roma, proprietario della sala, lo vieta. Dopo che è uscita la notizia, alcuni esponenti comunali hanno provato a dire che non si tratta di censura bensì di motivi burocratici (sic). Ovviamente la galassia che ha indetto l'assemblea non ci sta e rilancia con una conferenza stampa lunedì 8 settembre alle ore 10.30 in Campidoglio. Ne parliamo con Khaled di Udap
L'interrogativo sembra d'obbligo visto che mettere in pratica un progetto didattico senza ingerenza di Fratelli d'Italia per l'Istituto di Istruzione Superiore "Aldo Moro" di Rivarolo Canavese (Torino) sembra particolarmente difficile. Infatti in quell'Istituto il Dipartimento di Filosofia e Storia aveva deciso, seguendo i canali ufficiali previsti dalla legge, per parlare del confine orientale durante la seconda guerra mondiale di invitare un esperto in materia, lo storico Eric Gobetti, purtroppo inviso alla destra del nostro paese. Nonostante i comunicati di cui abbiamo dato conto in questa ricostruzioni dei docenti e delle docenti del dipartimento di filosofia e storia e della dirigente scolastica che ribadivano la legittimità di organizzare autonomamente un evento formativo, tanta è stata l'ingerenza di Roberto Ravello, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte e di altri esponenti di destra, anche di livello nazionale, che in un primo momento l'incontro, che avrebbe dovuto tenersi l'11 marzo, era stato rinviato a data da destinarsi, il che aveva determinato l'indignata presa di posizione di ben 75 docenti dell'Aldo Moro. Apprendiamo però dallo stesso Gobetti che la scuola ha deciso e si farà la conferenza. E speriamo non se ne debba parlare più
Oggi parliamo di ingerenze politiche e cattoliche nelle scuole: dallo spettacolo pro aborto di Terni agli stanziamenti destinati alle diocesi liguri per l'educazione affettiva, dal bando del comune di Roma sull'educazione sessuoaffettiva attaccato dalle associazioni no gender, al coniglietto gay di Pavia, per finire al protocollo vuoto e senza fondi tra Ministero e Fondazione Cecchettin è tutto un censurare e un minacciare anatemi.
Chiudiamo con una buona notizia dall'Istituto Cine-tv - Rossellini dove è stata respinta la propaganda di Fratelli d'Italia sulle foibe.
La prima parte della puntata è dedicata alle variegate malefatte dei soliti noti: Google e Meta.
Prima parliamo della situazione di Google con l'antitrust, che vede avvicinarsi il verdetto anche per quanto riguarda il settore pubblicità. Avevamo già parlato della questione del motore di ricerca, ma questa è un'altra storia.
Passiamo poi ai legami tra grandi aziende e militarismo:
Chiudiamo infine rimandando un audio andato in onda recentemente su Data Center, consumo di energia e di acqua.
Con un compagno dalla Sicilia diamo alcuni aggiornamenti sulla campagna di solidarietà con Luigi e sulla censura alla quale è stato recentemente sottoposto. Facciamo un ragionamento sulla stretta autoritaria della società anche alla luce del nuovo DDL 1660.
LIBERA INFORMAZIONE CONTRO LA GUERRA!
Al Tribunale di Palermo, il 5 settembre, si è svolta l’udienza preliminare del processo che vede accusati LUIGI SPERA e altri 2 membri di ANTUDO. […] Lo Stato si è costituito parte civile per danni morali. Luigi e gli altri due di ANTUDO - già raggiunti da misure cautelari - sono stati rinviati a giudizio con le stesse accuse: atto terroristico e istigazione a delinquere solamente per aver diffuso il video di un’azione simbolica di protesta. L'udienza per il primo grado di giudizio è fissata per il 6 novembre, INTANTO Luigi resta nel carcere di Alessandria in regime di alta sicurezza e con disposizione di censura sulla corrispondenza. Invitiamo tutte e tutti a inviare cartoline a Luigi, fotografarle e pubblicarle sul proprio profilo con l'hashtag #nocensura #luigilibero, la solidarietà non si può censurare!
Firma l’appello: https://forms.gle/vUgxAbPAZ4kktemXA
Raccolta fondi per spese legali e famiglia di Luigi: https://sostieni.link/35848
https://t.me/antudoinfo
Puntata 31 di EM, nona del ciclo Estrattivismo dei dati. Parliamo di privacy e tecnocontrollo.
Una funzionalità presentata da Google alla sua conferenza I/O di ieri, che utilizza la tecnologia di IA generativa per scansionare le chiamate vocali in tempo reale alla ricerca di schemi conversazionali associati a truffe finanziarie, ha suscitato una profonda preoccupazione tra gli esperti di privacy e sicurezza, che avvertono che la funzionalità rappresenta un sottile margine per ulteriori problematiche. Avvertono che, una volta integrata la scansione lato client nell'infrastruttura mobile, potrebbe inaugurare un'era di censura centralizzata.
Chat Control: La Fine della Privacy della Corrispondenza Digitale
La Commissione Europea propone di obbligare i fornitori a cercare automaticamente tutti i messaggi privati, le chat e le email alla ricerca di contenuti sospetti – in modo generale e indiscriminato. L'obiettivo dichiarato: perseguire il materiale di sfruttamento sessuale dei minori (CSEM). Il risultato: sorveglianza di massa mediante monitoraggio in tempo reale completamente automatizzato di messaggi e chat e la fine della privacy della corrispondenza digitale.
Altri aspetti della proposta includono il controllo dell'archiviazione personale sul cloud incluse le foto private, la verifica obbligatoria dell'età che porta alla fine della comunicazione anonima, la censura degli app store e l'esclusione dei minori dal mondo digitale.
Da quando è iniziato il bombardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, in Italia, abbiamo assistito a informazione distorta e embedded, criminalizzazione del dissenso, forme latenti di censura e molti silenzi, mancate prese di parola da parte del mondo della cultura e dello spettacolo e dalla categoria degli/delle intellettuali di cui è in discussione addirittura l'esistenza. Negli ultimi giorni, Sanremo e la Rai sono stati messi in discussione per l'atteggiamento censorio.
Ne parliamo con in studio la sceneggiatrice Francesca Manieri e interventi di Silvia Ballestra, scrittrice, Michela Occhipinti, regista, documentarista, Chiara Bersani, performer e attivista, Ilenia Caleo, performer, ricercatrice e attivista di Campo Innocente.
Ieri, 13 febbraio, manifestazione sotto la sede Rai, a Napoli di via Marconi, Fuorigrotta:
La RAI “pagata con i soldi pubblici” solidale con il governo sionista e nazista di Netanyahu? Che censura chi solo accenna a ricordare che sono morti oltre 30.000 palestinesi, ospedali bombardati, migliaia di bambini morti, genocidio riproduttivo contro le 50.000 donne che in questo periodo dovevano portare a termine la loro gravidanza e chi si azzarda a ricordare che non è partito tutto il 7 Ottobre ma la storia è lunga un bel pò?
Intervento a suon di Manganelli della polizia, rifiutato il confronto da parte dei giornalisti e delle giornaliste in sede, il racconto di una compagna