Ucraina: Putin, l'Europa e l'energia
Due corrispondenze.
La prima con Mosca: la situazione interna dopo l'attacco di Putin.
La seconda: la guerra energetica tra Russia, Cina e Europa.
Due corrispondenze.
La prima con Mosca: la situazione interna dopo l'attacco di Putin.
La seconda: la guerra energetica tra Russia, Cina e Europa.
Prendiamo spunto dalla retorica bellicista apparsa sui maggiori quotidiani nazionali per aprire una riflessione sulla guerra in Ucraina, le sue cause e le conseguenze che avrà sulla vita di tutti e tutte noi, dall'aumento dei prezzi generalizzato dai combustibili alla farina, alla riapertura delle centrali a carbone, all'attacco finale allo stato sociale per finanziare ulteriormente la macchina bellica. Sul finale spendiamo qualche minuto per commentare sulle dichiarazioni di Putin che dà tutta la colpa dello sgretolamento dei rapporti fra Russia e Ucraina nientepopodimeno che a Lenin.
Putin annuncia il via alle operazioni militari e intima ai Paesi stranieri di evitare interferenze o ci saranno conseguenze mai viste. Esplosioni sono state avvertite a Kiev e in alre città. Commentiamo quanto sta avvenendo con Antonio Mazzeo all'interno di una prospettiva antimilitarista.
Sabato 26 febbraio 2022 in piazza in diverse città italiane contro l'escalation militare e la guerra in Ucraina.
I promotori dell’iniziativa sono, oltre a Peacelink, associazioni e singoli che nel corso dell'ultimo mese hanno aderito all’appello della “Campagna Ucraina”,www.peacelink.it/campagnaucraina.
Ne parliamo con Alessandro Marescotti presidente di Peacelink
Con Giovanni Savino, docente di storia contemporanea a Mosca, aggiornamento sulla situazione al confine tra Russia e Ucraina, dopo l'evacuazione della popolazione da parte del Donbass
Venti di guerra in Ucraina, dove sono arrivati i missili dalla Lituania, munizioni da Usa e Inghilterra; dove sono 130.000 i soldati russi schierati al confine, secondo le stime americane. Oggi 16 e domani 17 febbraio vertice Nato a Bruxelles dove si è già deciso per una quinta missione a probabile guida francese e del coinvolgimento italiano.
Ne parliamo con Antonio Mazzeo
Approfondiamo la situazione di guerra non guerregiata fra Russia, Stati Uniti, Unione Europea e Ucraina con un compagno che ha avuto esperienza diretta della vita nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, provando a portare il punto di vista delle popolazioni schiacciate dal conflitto.
Dopo un'iniziale interferenza di hacker russi nelle nostre frequenze che siamo riusciti ad affrontare grazie ai potenti mezzi di Radio Onda Rossa (e a qualche problema con microfoni e mascherine), proviamo a riassumere rapidamente la storia recente della regione, approfondendo il ruolo dei droni turchi.
Ospitiamo poi una corrispondenza con Giovanni Savino un compagno analista e storico attualmente residente a Mosca per discutere della votazione alla Duma sullo status delle Repubbliche indipendentiste del Donbass e di come queste possano essere usate come moneta di scambio nelle trattative che seguiranno questo periodo di tensione.
In chiusura approfondiamo gli aspetti della vita quotidiana a Donetsk e Lugansk, gli aspetti economici della crisi, la dipendenza da Mosca delle popolazioni del Donbass, le nazionalizzazioni dei mezzi di produzione e i possibili scenari che porterebbe un'eventuale riconoscimento dell'indipendenza da Kiev da parte della Russia.
Continuiamo ad analizzare ed approfondire cosa stia accadendo al confine con l’Ucraina andando ad indagare gli interessi economici che ci sono dietro. Quelli legati al Gas,non solo della Germania,ma anche della Francia, perchè entrambe hanno bisogno del gas naturale per una fase transitoria da qui al 2050.
Ne parliamo con Giorgio Ferrari
Dopo gli appuntamenti del 19 e 26 gennaio 2022, questa sera ci sarà il terzo seminario online sulla crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato organizzato da Peacelink.it: un confronto “a più voci per elaborare una piattaforma pacifista contro l’escalation militare e la guerra”.
Oltre all’analisi e all’approfondimento su cosa stia accadendo al confine con l’Ucraina, un primo tentativo di elaborare una possibile mobilitazione nazionale e internazionale contro il rischio di una nuova guerra alle porte orientali dell’Unione Europea.
Ne parliamo con Angelo Baracca attivista pacifista ed ecologista, specializzato nelle tematiche legate al nucleare civile e militare.
Dopo il sequestro delle navi Ucraine da parte della guardiacostiera russa nel Mar D'Azov, Poroshenko ha proclamato la legge marziale.Sale la tensione est-ovest, ma si allontanano anche le elezioni in Ucraina che Poroshenko rischia di perdere. A Kiev, insieme ai fascisti, regnano la corruzione e il caos politico, mentre in Donbass con le recenti elezioni si rafforza l'autonomia delle repubbliche.