Con la compagna e ricercatrice Rachele Borghi torniamo sulle elezioni francesi per approfondire il protagonismo delle persone razzializzate e la centralità dell'appoggio alla popolazione palestinese
Con una studente del collettivo Zaum lanciamo la manifestazione indetta dall'assemblea studentesca per la Palestina per lunedì 24 giugno (ore 16.30, piazza dell'Immacolata, San lorenzo).
Nella corrispondenza diamo conto della lettera che la rettrice Polimeni ha inviato a tutte le iscritte e tutti gli iscritti dell'ateneo dopo mesi di silenzio con l'unico scopo di stigmatizzare i presulti "atti di vandalismo" ai danni delle strutture. Non una parola sul genocidio a Gaza.
Michele Giorgio, storico inviato de Il Manifesto in Palestina contestualizza il 57 anno della Naksa - l'occupazione da parte di Israele di Gerusalemme Est, Cisgiordania e Gaza, così come le Alture del Golan siriane e la penisola egiziana del Sinai in conclusione della guerra dei sei giorni nel giugno 1967 - nella drammatica attualità: la situazione al confine con il Libano dopo le dichiarazioni di ieri di Netanyahu che ha dichiarato la volontà di un attacco al paese confinante, l'ennesima strage dell'Idf nella notte a Nuseirat, la giornata di ieri a Gerusalemme dove centinaia di Israeliani di destra hanno invaso la parte vecchia della città in quella che chiamano il "giorno di Gerusalemme", guidati dal ministro Itamar Ben-Gvir che ha rivendicato tutta la città come israeliana.
Partendo dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), raccontiamo e riflettiamo su come cresce la solidarietà ed il sostegno alla resistenza palestinese nei campus universitari di tutto il mondo.
Il disinvestimento ed il boicottaggio accademico sono e devono rimanere gli obiettivi dei movimenti universitari. Tuttavia, questi obiettivi non saranno raggiunti in poche settimane. È importante sottolineare che, nel contesto statunitense, alcuni stati hanno leggi anti-BDS. quindi potrebbe essere difficile per alcune istituzioni negli Stati Uniti annunciare esplicitamente il disinvestimento o il boicottaggio di Israele.
Infine parliamo dei tanti tentativi di Israele di rifarsi un’immagine agli occhi del mondo quando ora “tutti gli occhi sono su Rafah”.
L'Italia conferma la propria collaborazione con il progetto israeliano di repressione della resistenza palestinese. I palestinesi imprigionati a l'Aquila, Ferrara e Rossano Calabro rimangono in carcere. Ne parliamo con l'avvocato Flavio Rossi Albertini.
Con l'avvocato Flavio Rossi Albertini torniamo a parlare di Anan Yaeesh, Mansour Doghmosh, Ali Saji Rabhi dopo che la Corte d'Appelo di L'Aquila si era opposta all'estradizione del primo ma il Tribunale aveva ordinato la carcerazione dei tre palestinesi che ancora oggi sono dietro le sbarra. L'avvocato ci informa che la Corte d'Appelo di L'Aquila dovrà nuovamente esprimersi sulla richiesta di estradizione di Anan e racconta come procede la difesa dentro e fuori le aule dei tre.
Torniamo a invitarvi a scrivere a:
Anan Yaeesh, casa circondariale di Terni - Strada delle Campore, 32, Terni CAP 05100
Mansour Doghmosh, casa circondariale di Rossano - Contrada Ciminata, Rossano (CS) CAP 87064
Ali Saji Rabhi Irar, casa circondariale di Ferrara - Via Arginone, 327, Ferrara CAP 44122
Con l'avvocato Flavio Rossi Albertini approfondiamo la negazione dell'estradizione in Israele di Anan Yaeesh da parte della Corte d'Appelo di L'Aquila e il procedimento giudiziario che tiene lo tiene comunque in carcere e che ha dettato l'arresto di altri due ragazzi Palestinesi, Mansour Doghmosh in carcere a Rossano Calabro e Ali Saji Rabhi a Ferrara.
Per scrivergli:
Anan Yaeesh, casa circondariale di Terni - Strada delle Campore, 32, Terni CAP 05100
Mansour Doghmosh, casa circondariale di Rossano - Contrada Ciminata, Rossano (CS) CAP 87064
Ali Saji Rabhi, casa circondariale di Ferrara - Via Arginone, 327, Ferrara CAP 44122
Corrispondenza telefonica con una compagna dell'Assemblea No Guerra di Palermo che ha raccontato come si è svolto il presidio di solidarietà con Anan Yaesh, detenuto nel carcere di Terni sotto l'accusa di terrorismo e con richiesta di estradizione da parte dello Stato d'Israele.
Sotto la Prefettura di Palermo, a Via Cavour, la compagna dell'Assemblea ha spiegato cosa significa la decisione dalla giustizia italiana di non estradare a Yaeesh e ha raccontato come è andato l'incontro con il Prefetto della città.