In corrispondenza con un avvocato romano, per capire meglio come la richiesta di estradizione di Vincenzo Vecchi si inserisce all'interno di tendenze, in parte contraddittorie in parte coese, nello scenario giuridico europeo e nazionale.
Insieme ad una delle autrici di un articolo uscito sull'Essenziale di ieri, che parla della lotta delle detenute nella sezione femminile del carcere delle Vallette di Torino, approfondiamo chi sono e per cosa lottano le "Ragazze di Torino". Le condizioni nelle carceri italiani sono gravissime, il numero di suicidi dopo soltanto 2/3 del 2022 già eguagliano il numero di quelli del 2021. Dopo un'estate bollente per chi l'ha passata rinchiusa in una cella, tramite le relazioni costruite con le compagne del movimento No Tav che hanno attraversato la sezione femminile del carcere delle Vallette riusciamo a farvi arrivare il grido di lotta delle detenute.
La buona notizia è che finalmente, dopo tanti anni e tanto peregrinare da un carcere all'altro Luca uscirà a giorni dal carcere anche se poi bisogna aspettarsi i dispositivi della sorveglianza speciale; per Vincenzo invece ancora si aspetta il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea in merito alla richiesta di estradizione dello stato italiano, le aspettative non sono rosee ma continua la mobilitazione: appuntamento a Milano, domenica 18 settembre dalle ore 16 al Cox18 di via Conchetta, 18 per costruire una mobilitazione per l'8 ottobre.
Il 21 Luglio, al Casale Alba 2, dalle 18 si terrà una discussione per costruire una campagna di solidarietà nei confronti delle persone che stanno pagando la repressione legata alla grande manifestazione nazionale che si tenne a Roma il 15 Ottobre del 2011.
Insieme ad un compagno dei movimenti per il diritto all'abitare, e alle corrispondenze dell'avvocata Simonetta Crisci e di una compagna di Cosenza dell'associazione Yairaiha, cerchiamo di inquadrare l'utilizzo del reato di devastazione e saccheggio e l'attacco giudiziario nei confronti di chi alza la testa.
In vista della sentenza di Cassazione per l'operazione repressiva Scripta Manent prevista per lunedì 27 giugno 2022, ricostruiamo, a partire dalla vicenda giudiziaria, cos'è il 41-bis dalla sua finalità originaria alla realtà attuale. Lo facciamo con una compagna della campagna "Pagine contro la tortura" e in collegamento telefonico con un avvocato.
Ps: ci scusiamo se erroneamente abbiamo citato Alfredo Bonanno invece di Alfredo Cospito
Questa mattina due compagn* del movimento per il diritto all'abitare sono entrati nel carcere di Rebibbia per scontare le condanne arrivate ieri in Cassazione per la manifestazione nazionale del 15 Ottobre 2011, dove centinaia di migliaia di persone scesero in piazza contro un presente di miseria e precarietà. Ne parliamo con un compagno del movimento per il diritto all'abitare.
Insieme a Nicoletta delle Mamme in Piazza per la libertà di dissenso parliamo dell'appello delle detenute delle Vallette per la liberazione anticipata, delle condizioni del carcere di Torino, e delle battaglie per migliorare le condizioni delle detenute e dei detenuti.
Approfondimento su ciò che sta accadendo in Corsica a seguito dell'aggressione ai danni di Yvan Colonna.
Racconto di un compagno delle piazze e delle assemblee di questi giorni.
incontro con il redattore della zine Respiro. A seguire cena vegan benefit
In quest'audio trovate una presentazione della rivista e della serata con lo stesso redattore.
RESPIRO è una rivista di fumetti e disegni.
Nasce sul finire del 2020,
in un momento in cui, per motivi differenti,
manca l'aria: o perché un poliziotto ci
schiaccia a terra e riusciamo solo a gridare:
"I can't breathe!", o perché l'aria è inquinata
dalle continue devastazioni ambientali,
o perché è in corso una pandemia che
spaventa. Ancora più di prima, sotto una
pioggia di decreti (un decreto al giorno
toglie il medico di torno?), siamo
schiacciati da una narrazione unica
del presente, le voci dissidenti vengono
zittite sul nascere. Certo non è sulla carta
(la carta è solo carta...) che ritroveremo
il RESPIRO che ci manca,
ma ci auguriamo che questi disegni,
come fertile humus, possano aiutare
i pensieri dissidenti nascosti sotto la terra,
nel silenzio invernale, a crescere, a mettere
radici nei nostri corpi indeboliti e isolati e
a fiorire in una calorosa primavera.