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Storie di sfratti a Roma

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Dopo più di un anno di blocco degli sfratti legato alla pandemia, nella città di Roma sono ripresi gli sfratti con un ritmo preoccupante.

Sfratti dove non manca mai la forza pubblica, ma dove invece non vengono date soluzioni alle persone lasciate senza una casa, se non soluzioni emergenziali che non rispettano i bisogni e la dignità delle persone sfrattate.

La questione abitativa a Roma, che ancora si ha il coraggio di chiamare emergenza, necessita da decine di anni un intervento strutturale da parte delle istituzioni, che invece continuano a lasciare le persone affondare nella giungla dei mutui e degli affitti incontrollati, con la paura di rimanere senza una casa appena si perde il lavoro o si hanno delle difficoltà.

Insieme ad Omari, dell'Assemblea di Autodifesa dagli sfratti, parliamo di alcuni sfratti avvenuti nelle ultime settimane, delle storie di alcune delle persone che vivono sotto il ricatto di essere sfrattate da un giorno all'altro e dei prossimi appuntamenti di lotta con i picchetti antisfratto organizzati dall'assemblea.

Inoltre Giovedì l'Assemblea di Autodifesa dagli sfratti presenterà e proietterà il docufilm PUSH a Santa libbirata-la carretteria (Certosa) dalle 19.30 dibattito, nuovi opuscoli e bollettino n.1 "Case in rivolta", a seguire cena e musica

Casa, reddito, salute: assemblea cittadina

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Oggi, Martedì 31 Gennaio, alle 16,30 in Aula D della facoltà di Scienza Politiche della Sapienza si terrà un'assemblea pubblica per costruire una mobilitazione cittadina, sui temi della casa, del reddito e della salute.

Mentre il governo Meloni attacca i ceti sociali già fortemente colpiti dagli ultimi anni di pandemia, attaccando chi non ce la fa a pagare le bollette, l'affitto e la spesa, i movimenti per il diritto all'abitare vogliono discutere oggi della costruzione di una mobilitazione capace di affrontare questioni calde dentro una cornice di guerra in Europa e di guerra sociale in Italia. Anche come strumento per sollecitare l'approvazione del Piano Caso straordinario.

Ne parliamo con una compagna del Movimento per il diritto all'abitare.

Coordinamento Regionale Sanità

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Durata 1h 10m 1s

Una panoramica sulla giornata di mobilitazioni per la salute "Vogliamo tutto! Perché se c'é tutto c'é anche la Salute!":

- intervento di una compagna del comitato Massa/Versilia;

- intervento di un compagno dello Slai CObas x il sindacato di classe da Ravenna;

- intervento di un compagno del Movimento per il diritto all'abitare di Roma.

La casa è già un asset finanziario?

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In Europa attraverso delle inchieste giornalistiche inizia ad emergere pubblicamente l’intreccio alla base del processo di finanziarizzazione del mercato immobiliare. Enormi sono gli incentivi che hanno attirato grandi capitali rendendo il mercato immobiliare oggetto di macro investimenti finanziari. Il risultato sono migliaia di sfratti e migliaia di appartamenti svuotati fino a maturazione di nuovi profitti. In Europa il processo è avviato e in atto da decenni. In Italia se ne iniziano a intravedere i primi passi, la casa infatti è già da anni più bene di rendita che diritto, ma la bolla immobiliare non ha ancora vinto del tutto la partita. Il problema è chiaramente politico ed è politico il terreno su cui qui ci si può battere per evitare che anche qui si segua un copione già scritto.

 

Ne parliamo con Simone Tulumello, ricercatore presso l’unversità di Lisbona

Taranto: qui stiamo qui rimaniamo! Insorgiamo contro la gentrificazione

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Con un compagno della Casa Occupata di via Garibaldi a Taranto parliamo dell'assemblea pubblica di ieri 5 dicembre 2022, organizzata per poter determinare collettivamente un percorso di convergenza non solo per difendere l' occupazione ma difendere tutta l'isola da questa gentrificazione in atto. In data 29 novembre 2022 viene infatti notificata agli abitanti delle case da parte dell'ufficio patrimonio demanio e politica abitative del comune di Taranto, di lasciare l'edificio entro 10 giorni, altrimenti si sarebbe proceduto allo sgombero coatto con o senza la presenza degli abitanti. Questo avviene dopo l'azione di polizia verificatasi il 28 settembre 2022 che ha paortato all'ennesima identificazione degli abitanti. Oltre alla minaccia di sgombero hanno anche aperto un procedimento penale per occupazione (compagni/e sono gia stati assolti una volta il 4 novembre 2021). A seguito dell'azione di polizia fu fatto un presidio al comune per ribadire un concetto: la soluzione è politica. A distanza di due mesi l'unica risposta da parte del comune di Taranto è la notifica di sgombero.

 

Giornale radio serale

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sono 11 i giorni di sciopero della fame del cobas della scuola

Il rifiuto dell’abrogazione delle leggi Moratti, richiesta da tutto il popolo della scuola pubblica, è l’asse di un’operazione gattopardesca: cambiare la forma per conservare la sostanza della scuola-azienda, della precarizzazione, della frantumazione della scuola pubblica. Tale operazione è particolarmente odiosa rispetto al gravissimo problema della democrazia sindacale nelle scuole, anche in vista delle elezioni RSU di dicembre, il cui meccanismo, già di per sé aberrante (si misura la rappresentanza nazionale dei sindacati non su liste nazionali ove tutti/e possano votare, ma su liste RSU di scuola: così docenti ed ATA non possono dare il voto ad un sindacato se esso non ha un candidato/a all’RSU di quella scuola) è aggravato dal divieto ai COBAS e ai “non-rappresentativi” di tenere assemblee nelle scuole per cercare i candidati e fare campagna elettorale. Fioroni si era impegnato a restituire le assemblee ma, pressato dai sindacati concertativi che detengono il monopolio dei diritti, non ha fatto niente. insieme, hanno tempestato di circolari e ammonimenti quei pochi capi di istituto che hanno continuato, malgrado tutto, a concedere le assemblee ai cobas. Per rivendicare il diritto di parola nelle scuole per tutti, dal 2 ottobre Ferdinando Alliata, Nicola Giua e Antimo Santoro, membri dell’Esecutivo Nazionale dei COBAS, sono in sciopero della fame davanti al Ministero della Pubblica Istruzione

CORRISPONDENZA

PALERMO: PER LA CASA, OCCUPATA LA CATTEDRALE

Una cinquantina di persone, aderenti al "Comitato di lotta per la casa - 12 luglio " ha occupato la cattedrale di Palermo. Per risolvere l'emergenza che riguarda centinaia di famiglie senza alloggio il comitato chiede che il Comune assegni ai senza tetto immobili confiscati alla mafia e rimasti finora inutilizzati. Su questa vicenda la trattativa tra i cittadini e l'amministrazione va avanti da mesi. Elisabetta, centro sociale ex carcere di Palermo

CORRISPONDENZA

ESTERI

VIOLENZA IN IRAQ, “UNA SPIRALE SENZA CONTROLLO” SECONDO ONU

Cento persone uccise ogni giorno, 1 milione e 500.000 sfollati interni, oltre 1 milione e 300.000 profughi nei paesi circostanti (ogni giorno 2000 iracheni attraversano il confine con la Siria e il numero è segnalato in crescita costante), 315.000 civili che negli ultimi 8 mesi sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni a causa delle violenze o delle operazioni militari della coalizione: sono solo alcuni dei dati snocciolati ieri a Ginevra dal vicesegretario delle Nazioni Unite. “La violenza in Iraq è entrata ormai in una spirale senza controllo e nessun segmento della società ne è immune” ha detto Egeland sottolineando che gli omicidi compiuti dagli squadroni della morte, da milizie settarie o i più recenti “omicidi d’onore” (vendette private o vere e proprie faide tra famiglie) non risparmiano nessuno e coinvolgono “poliziotti, giudici, avvocati, giornalisti e sempre di più donne”. Una violenza in continuo aumento che spinge larghe fette di popolazione ad abbandonare i propri villaggi, le proprie città e il proprio paese. Un’emorragia umana che rischia di avere serie conseguenze sulle possibilità di ricostruzione del paese, dal momento che la fuga di personale altamente qualificato sarebbe in continua crescita.

OAXACA: NUOVE VIOLENZE, IN ARRIVO COMMISSIONE INCHIESTA DEL SENATO

È durata meno di 24 ore la tregua a Oaxaca, dopo il raggiungimento di un primo accordo a Città del Messico tra rappresentanti di maestri e contadini in sciopero da quasi 5 mesi e governo federale. Nonostante l’intesa che prevede la sostituzione con funzionari federali dei vertici della polizia locale, sospettati dalla popolazione di corruzione, i manifestanti di Oaxaca ieri hanno eretto nuove barricate per impedire alla polizia l’accesso al centro della città e hanno tentato di occupare alcuni edifici pubblici, riaperti dopo un mese di chiusura forzata dal governatore Ulises Ruiz. Colpi di pistola sono stati sparati da sconosciuti dalle finestre di uffici dei ministeri federali dell’Economia, delle Finanze e dello Sviluppo sociale presi d’assalto da centinaia di giovani, provocando due feriti. Nei prossimi giorni una sottocommissione del Senato si recherà a Oaxaca per valutare se Ruiz detenga ancora i poteri costituzionali per governare città e stato o se invece, come previsto dalla Costituzione, possa essere rimosso. Dallo scorso 22 maggio, la protesta ha provocato una perdita di almeno 150 milioni di euro di introiti a Oaxaca, località turistica, causa della lotta sociale in corso.

INCURSIONE A GAZA, RAID ANCHE IN CISGIORDANIA

Sei palestinesi sono stati uccisi stamani all’alba in un’incursione dell’esercito israeliano nei pressi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano ‘Haaretz’, 5 vittime appartenevano alla stessa famiglia: 3 erano membri del movimento di Hamas, gli altri due sarebbero rimasti coinvolti loro malgrado negli scontri tra miliziani e militari dello Stato ebraico. Truppe israeliane sono entrate nel villaggio di Abassan con l’appoggio di elicotteri da guerra. Fonti militari di Israele hanno confermato l’attacco, finalizzato – a detta di un portavoce – a individuare tunnel usati per il contrabbando di armi. In risposta all’incursione, l’ala armata di Hamas ha lanciato sei ordigni artigianali in territorio israeliano. Un sesto palestinese, un militante di 23 anni, è stato ucciso alcune ore dopo a Barakha. Secondo il dottor Hassinen Mouawia, direttore generale dei servizi di pronto soccorso nella Striscia di Gaza presso il ministero della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), dall’inizio della violenta offensiva israeliana nella Striscia di Gaza lo scorso 25 giugno – in seguito al rapimento di un sottufficiale, tuttora sequestrato - sono stati uccisi 292 palestinesi e oltre 4.200 feriti.

Peru.INDIGENI ACHUAR PROTESTANO CONTRO AZIENDA PETROLIFERA ARGENTINA

Un gruppo di indigeni di etnia Achuar ha occupato tre pozzi petroliferi nelle selve settentrionali del paese appartenenti alla società petrolifera argentina ‘Pluspetrol’, accusata di aver contaminato le acque del fiume Corrientes, provocando danni alla salute delle comunità che abitano lungo le sue rive.

Da oggi chi in Francia nega il genocidio armeno è perseguibile per legge

L'Assemblea nazionale ha approvato, con 106 voti a favore e 19 contrari, la norma che dichiara punibile chi nega che tra il 1915 e il 1923 il governo turco Ottomano perseguitò la minoranza armena e sterminò un milione e mezzo di persone. Nonostante le pressioni e le proteste del governo di Ankara, e le paure espresse dai mercati nazionali, il Parlamento francese ha dunque approvato la legge, che ora deve essere ratificata dal Senato. La Turchia ha già fatto sapere che la decisione di Parigi minerà i rapporti con gli alleati della Nato. Ankara respinge infatti l'accusa di genocidio sostenendo che gli armeni furono vittime della guerra civile che si scatenò in conseguenza della disgregazione dell'Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. In un comunicato ufficiale, il ministero degli Esteri turco ha dichiarato che la legge provoca "un danno grave" alle relazioni tra i due paesi.

Omicidi di ceceni, Mosca condannata a risarcire i familiari con 250 mila euro

La Corte europea per i diritti degli essere umani ha condannato il governo russo a risarcire i famigliari di cinque ceceni uccisi dai militari russi a Grozny nel 2000. Mosca dovrà versare oltre 250mila dollari di indennizzo per quello che è stato definitio come un abuso di violenza. Le vittime, di età compresa fra i dieci e i 72 anni, facevano parte della stessa famiglia.

ITALIA

Tredici cittadini del Bangladesh e cinque afgani, tra cui due minori, sono stati intercettati e fermati oggi dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza a Santa Maria di Leuca (Lecce). È probabile che i clandestini abbiano viaggiato lungo la rotta che passa per il Mare Egeo, alternativa a quella usata di solito dalla Libia per raggiungere le coste italiane in direzione della Sicilia. Da gennaio circa 20.000 migranti irregolari sono sbarcati sui litorali italiani, 18.000 dei quali a Lampedusa.

dopo anni proprietario vuole sfrattare senegalesi dal pigneto

era stato fissato per oggi un presidio in via CAMPOBASSO AL PIGNETO per impedire lo sfratto di decine e decine di ragazzi e ragazze senegalesi. Una comunita' immigrata con regolare permesso di soggiorno vive da molti anni in una palazzina di via campobasso al pigneto.Da qualche anno hanno cominciato a chiedere al proprietario un regolare contratto locativo e di fare alcuni lavori dato che gli appartamenti cadono a pezzi e c' è muffa ovunque,CI SONO cavi elettrici scoperti e servizi igienici insufficienti che creano malattie. MA il proprietario INTASCANDO OGNI MESE I SOLDI IN CONTANTI DA ORMAI ANNI SI RIFIUTA DI FARE TUTTO CIO.INOLTRE VUOLE AUMENTARE L'AFFITTO. ALCUNI DEI RAGAZZI ALLORA HANNO DECISO DI NON PAGARE L'AUMENTO IMPOSTO DAL PROPRIETARIO, CHE DI CORSA HA SUBITO IMPOSTO LO SFRATTO IMMEDIATO PER MOROSITA'. IERI POMERIGGIO LA GUARDIA DI FINANZA SENZA UN REGOLARE PERMESSO E' ENTRATA NELL'INTERNO 18 E HA SEQUESTRATO MATERIALE E SOLDI DEI RAGAZZI.NELL'INTERNO 16 NON E RIUSCITA AD ENTRARE.

CORRISPONDEZA

domani al cs la torre una inziativa sulla colombia

non si muore di sola coca cola: multinazionali assassine

CORRISPONDENZA

Le battaglie del Comitato di quartiere del Quarticciolo

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ATER pochi giorni fa doveva tenere un incontro con gli abitanti di Quarticciolo ma non si è mai presentata. Le palazzine di via Manfredonia a Quarticciolo non sono state mai ristrutturate. ATER ha messo solo delle impalcature di contenimento contro il cedimento dei calcinacci dai cornicioni. Tre caratteristiche che hanno costituito un palliativo che il comitato di quartiere ha deciso di interrompere, bloccando il cantiere di via Manfredonia in un presidio a oltranza. Già dal giorno dopo c’è stata una risposta della stampa che ha dato tanta voce a questa protesta.

ATER ha repentinamente risposto con un comunicato pubblico dicendo che verrà il 24 novembre , in quartiere a parlare delle principali richieste sollevate dal comitato : che fine hanno fatto le ristrutturazioni promesse di già augento, che fine hanno fatto le sanatorie e che fine hanno fatto le risorse destinate ai quartieri erp.

Il bonus 110% sarebbe una risorsa straordinaria ma nessuno regione di Italia ha impiegato queste risorse per intervenire sul patrimonio pubblico.

A casal bruciato oggi sono scesi in piazza perché per l’ennesimo anno gli viene negato il riscaldamento.

Adesso ater è stata commissariata per l’ennesima volta e a maggior ragione deve garantire un servizio pubblico minimo.

Si parla tanto di transizione ecologica e riduzione dei consumi . A Quarticciolo , come a casal bruciato, mancano le basi.

Senza riscaldamento come si pensa che si riscaldino le persone ? Con stufe elettriche che consumano tantissimo.

Solo chi ha delle risorse può permettersi insomma di consumare meno.

Ne parliamo con una compagna del comitato Quarticciolo Ribelle.

Coordinamento Regionale Sanità

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Durata 1h 26m

1) Una lavoratrice del CUP ci spiega le ragioni della sciopero di CUP, Recup e personale amministrativo delle ASL. Presidio giovedì sotto la Regione.
2) Con un compagno dei Movimenti per il Diritto all'Abitare raccontiamo i motivi dell'iniziativa di giovedì 22 alle 18, davanti alla Metro Rebibbia. Contro la guerra, contro il carovita, per la salute pubblica e una casa per tutti.
3) Torniamo a parlare di Covid e di vaccini.

Cantiere incompiuto a Torcevara segnalato dalla lotta per la casa

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E' in corso in questi minuti un'iniziativa di segnalazione di un cantiere incompiuto di edilizia residenziale pubblica a Tor Cevara da parte dei movimenti per il diritto all'abitare e i sindacati degli inquilini. Il problema della casa a Roma potrebbe essere affrontato, mentre si lasciano case vuote o non assegnate. Ce ne parla una compagna nella corrispondenza.