"Se c'è tutto c'è anche la salute!" sull'onda di questo slogan la trasmissione si è sviluppata con interlocuzioni in merito alla lotta per la casa in vista anche della manifestazione di giovedì 4 maggio ore 17 da P.zza Esquilino e sull'assemblea contro la guerra convocata per lunedì 8 maggio ore 17 alla facoltà di Lettere dell'Università "La Sapienza".
In chiusura di trasmissione è intervenuto Giorgio De Finis direttore del Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz per approfondire il valore del progetto e la necessità di mobilitazione.
1) Intervento di un compagno dei movimenti di lotta per la casa sulle iniziative e le mobilitazioni per un "piano casa" al servizio dei bisogni proletari, valutazioni sull'attacco orchestrato dai media contro i movimenti;
2) Sabato 25/03 centinaia di persone in piazza a Tarquinia contro la chiusura dell'ospedale della cittadina, un compagno di Tuscia in Lotta ci racconta la mobilitazione e le prospettive di lotta nel territorio;
3) Ancora sui rifiuti, a partire dall'ennesimo scempio in corso a scapito del parco naturale regionale dell'Inviolata di Guidonia, un focus sulla situazione di quel territorio ma anche sullo stato delle lotte nella regione a partire dal corteo di sabato scorso 25/3 ad Albano.
Insieme ad un nostro redattore facciamo il punto su ciò ce è avvenuto negli ultimi giorni a San Basilio, con gli sfratti dalle case popolari, e il tentativo dei fascisti di sciacallare sulla vicenda.
Oggi, alle ore 16, ci sarà un'assemblea pubblica sul diritto alla casa di fronte alla lapide di Fabrizio Ceruso in Via Fiuminata.
1) Firenze 18/2 manifestazione casa, reddito, salute, lavoro
2) Roma 16/2 terza udienza del processo contro infermier@ dello Spallanzani per aver denunciato le condizioni di sfruttamento dei lavoratori e di tagli alla sanità
3) Deragliamento di un treno merci nell'Ohio, un disastro ambientale dai contorni indefiniti di cui non si parla
4) Roma Rebibbia/Ponte Mammolo, iniziativa a Casale Alba2 sull'assenza di presidi pubblici odontoiatrici e per aprire una vertenza con la ASL
5) Brevi considerazioni sulle elezioni regionali del Lazio
Dopo più di un anno di blocco degli sfratti legato alla pandemia, nella città di Roma sono ripresi gli sfratti con un ritmo preoccupante.
Sfratti dove non manca mai la forza pubblica, ma dove invece non vengono date soluzioni alle persone lasciate senza una casa, se non soluzioni emergenziali che non rispettano i bisogni e la dignità delle persone sfrattate.
La questione abitativa a Roma, che ancora si ha il coraggio di chiamare emergenza, necessita da decine di anni un intervento strutturale da parte delle istituzioni, che invece continuano a lasciare le persone affondare nella giungla dei mutui e degli affitti incontrollati, con la paura di rimanere senza una casa appena si perde il lavoro o si hanno delle difficoltà.
Insieme ad Omari, dell'Assemblea di Autodifesa dagli sfratti, parliamo di alcuni sfratti avvenuti nelle ultime settimane, delle storie di alcune delle persone che vivono sotto il ricatto di essere sfrattate da un giorno all'altro e dei prossimi appuntamenti di lotta con i picchetti antisfratto organizzati dall'assemblea.
Inoltre Giovedì l'Assemblea di Autodifesa dagli sfratti presenterà e proietterà il docufilm PUSH a Santa libbirata-la carretteria (Certosa) dalle 19.30 dibattito, nuovi opuscoli e bollettino n.1 "Case in rivolta", a seguire cena e musica
Oggi, Martedì 31 Gennaio, alle 16,30 in Aula D della facoltà di Scienza Politiche della Sapienza si terrà un'assemblea pubblica per costruire una mobilitazione cittadina, sui temi della casa, del reddito e della salute.
Mentre il governo Meloni attacca i ceti sociali già fortemente colpiti dagli ultimi anni di pandemia, attaccando chi non ce la fa a pagare le bollette, l'affitto e la spesa, i movimenti per il diritto all'abitare vogliono discutere oggi della costruzione di una mobilitazione capace di affrontare questioni calde dentro una cornice di guerra in Europa e di guerra sociale in Italia. Anche come strumento per sollecitare l'approvazione del Piano Caso straordinario.
Ne parliamo con una compagna del Movimento per il diritto all'abitare.
In Europa attraverso delle inchieste giornalistiche inizia ad emergere pubblicamente l’intreccio alla base del processo di finanziarizzazione del mercato immobiliare. Enormi sono gli incentivi che hanno attirato grandi capitali rendendo il mercato immobiliare oggetto di macro investimenti finanziari. Il risultato sono migliaia di sfratti e migliaia di appartamenti svuotati fino a maturazione di nuovi profitti. In Europa il processo è avviato e in atto da decenni. In Italia se ne iniziano a intravedere i primi passi, la casa infatti è già da anni più bene di rendita che diritto, ma la bolla immobiliare non ha ancora vinto del tutto la partita. Il problema è chiaramente politico ed è politico il terreno su cui qui ci si può battere per evitare che anche qui si segua un copione già scritto.
Ne parliamo con Simone Tulumello, ricercatore presso l’unversità di Lisbona
Con un compagno della Casa Occupata di via Garibaldi a Taranto parliamo dell'assemblea pubblica di ieri 5 dicembre 2022, organizzata per poter determinare collettivamente un percorso di convergenza non solo per difendere l' occupazione ma difendere tutta l'isola da questa gentrificazione in atto. In data 29 novembre 2022 viene infatti notificata agli abitanti delle case da parte dell'ufficio patrimonio demanio e politica abitative del comune di Taranto, di lasciare l'edificio entro 10 giorni, altrimenti si sarebbe proceduto allo sgombero coatto con o senza la presenza degli abitanti. Questo avviene dopo l'azione di polizia verificatasi il 28 settembre 2022 che ha paortato all'ennesima identificazione degli abitanti. Oltre alla minaccia di sgombero hanno anche aperto un procedimento penale per occupazione (compagni/e sono gia stati assolti una volta il 4 novembre 2021). A seguito dell'azione di polizia fu fatto un presidio al comune per ribadire un concetto: la soluzione è politica. A distanza di due mesi l'unica risposta da parte del comune di Taranto è la notifica di sgombero.
ATER pochi giorni fa doveva tenere un incontro con gli abitanti di Quarticciolo ma non si è mai presentata. Le palazzine di via Manfredonia a Quarticciolo non sono state mai ristrutturate. ATER ha messo solo delle impalcature di contenimento contro il cedimento dei calcinacci dai cornicioni. Tre caratteristiche che hanno costituito un palliativo che il comitato di quartiere ha deciso di interrompere, bloccando il cantiere di via Manfredonia in un presidio a oltranza. Già dal giorno dopo c’è stata una risposta della stampa che ha dato tanta voce a questa protesta.
ATER ha repentinamente risposto con un comunicato pubblico dicendo che verrà il 24 novembre , in quartiere a parlare delle principali richieste sollevate dal comitato : che fine hanno fatto le ristrutturazioni promesse di già augento, che fine hanno fatto le sanatorie e che fine hanno fatto le risorse destinate ai quartieri erp.
Il bonus 110% sarebbe una risorsa straordinaria ma nessuno regione di Italia ha impiegato queste risorse per intervenire sul patrimonio pubblico.
A casal bruciato oggi sono scesi in piazza perché per l’ennesimo anno gli viene negato il riscaldamento.
Adesso ater è stata commissariata per l’ennesima volta e a maggior ragione deve garantire un servizio pubblico minimo.
Si parla tanto di transizione ecologica e riduzione dei consumi . A Quarticciolo , come a casal bruciato, mancano le basi.
Senza riscaldamento come si pensa che si riscaldino le persone ? Con stufe elettriche che consumano tantissimo.
Solo chi ha delle risorse può permettersi insomma di consumare meno.
Ne parliamo con una compagna del comitato Quarticciolo Ribelle.