Taranto

La lotta delle lavoratrici degli asili di Taranto

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In una lunga corrispondenza con due lavoratrici degli asili di Taranto, RSA e RLS dello SLAI COBAS, analizziamo i punti della loro piattaforma di lotta come lavoratrici esternalizzate dei servizi degli asili pubblici.

Riportiamo alcune righe del comunicato di indizione che spiegano bene le ragioni della lotta.

"Noi vogliamo un aumento salariale certo e uguale per tutti e netto miglioramento delle condizioni di lavoro,
recupero orari, sostituzioni, no discriminazioni.
La mobilitazione deve continuare! Come e quando lo decidiamo insieme!
Comune e Ditta dicono che non ci sono soldi, che hanno ormai raschiato il fondo del barile, che più delle elemosine proposte non possono dare... MA
Siamo noi che “abbiamo raschiato il fondo del barile”!
Quel poco che Comune (allungamento orario di solo mezz’ora) e Ditta (una elemosina offensiva di 50 euro ad agosto e basta) vogliono dare è stato il frutto soltanto dello sciopero del 29 marzo e della nostra successiva mobilitazione. Ed è sempre e solo la nostra mobilitazione che dovra’ portare a risultati più seri.
Noi non consideriamo affatto che la partita per ora è chiusa, né ci fidiamo di futuri Tavoli di trattativa per promesse a “babbo morto”;queste trattative vanno male o bene se i lavoatori fanno pesare prima e durante la loro forza.

 Il Comune aumenta le tariffe dei bambini e a noi non aumenta niente, se non la nostra fatica! Invitiamo i genitori che stanno giustamente protestando per l'aumento delle tarife a venire all'assemblea/presidio di martedi' 6/6.

SLAI COBAS per il sindacato di classe"

Taranto: qui stiamo qui rimaniamo! Insorgiamo contro la gentrificazione

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Con un compagno della Casa Occupata di via Garibaldi a Taranto parliamo dell'assemblea pubblica di ieri 5 dicembre 2022, organizzata per poter determinare collettivamente un percorso di convergenza non solo per difendere l' occupazione ma difendere tutta l'isola da questa gentrificazione in atto. In data 29 novembre 2022 viene infatti notificata agli abitanti delle case da parte dell'ufficio patrimonio demanio e politica abitative del comune di Taranto, di lasciare l'edificio entro 10 giorni, altrimenti si sarebbe proceduto allo sgombero coatto con o senza la presenza degli abitanti. Questo avviene dopo l'azione di polizia verificatasi il 28 settembre 2022 che ha paortato all'ennesima identificazione degli abitanti. Oltre alla minaccia di sgombero hanno anche aperto un procedimento penale per occupazione (compagni/e sono gia stati assolti una volta il 4 novembre 2021). A seguito dell'azione di polizia fu fatto un presidio al comune per ribadire un concetto: la soluzione è politica. A distanza di due mesi l'unica risposta da parte del comune di Taranto è la notifica di sgombero.

 

8marzo: Taranto, lavoratrici in piazza

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Corrispondenza da Taranto, dove in piazza Castello si svolge un presidio/assemblea di  lavoratrici/studentesse:

sono presenti lavoratrici asili in sciopero, lavoratrici appalto ex
Ilva, lav pulizie scuole e Amat, lavoratrici precarie e

rappresentanze delle studenti di varie scuole.

 

Taranto, chiudere tutto adesso

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Durata 34m 25s

I fratelli Riva, che hanno gestito il polo siderurgico di Taranto fino a circa dieci anni fa, sono stati condannati in primo grado a venti e ventidue anni di carcere con accuse pesantissime, che vanno dall'associazione a delinquere all'avvelenamento di sostanze alimentari. Ma a Taranto si è continuato a morire di inquinamento anche negli ultimi dieci e l'unica soluzione per salvare la città è la chiusura e la bonifica di un sito che non ha solo avvelenato Taranto ma ha fatto sentire il suo influsso anche a decine di chilometri di distanza.

Salvatore, della confederazione COBAS tarantina, ci racconta l'andamento delle mobilitazioni in città e la necessità di una forte spinta dal basso per arrivare a fare chiudere gli impianti

Ex Ilva: soluzione lontana nonostante le dichiarazioni del governo

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Durata 16m 30s

Il governo rassicura sull'Ex Ilva: la soluzione è vicina. Il premier Conte e il ministro Patuanelli affermano di essere vicini ad una soluzione con Arcelor Mittal per garantire la produzione e la conversione green dell'azienda. La realtà è però ben lontana dalle dichiarazioni: oltre 1.500 lavoratori in cassa integrazione, un piano industriale lacrime e sangue, i livelli di inquinamento in città ancora ben sopra i livelli massimi.

Ne parliamo con Emiliano, membro del comitato di quartiere Città Vecchia di Taranto.

Taranto, nuvole nere all'orizzonte

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Durata 14m 37s

A Taranto la vertenza sull'ex ILVA prosegue e l'ArcelorMittal ormai ha fatto capire esplicitamente di voler abbandonare lo stabilimento. Difficile capire chi potrebbe accollarsi un impianto con poche prospettive e che perde due milioni di euro al giorno. Intanto in città si respira un clima pesante e l'unità, raggiunta faticosamente pochi anni fa, fra ragioni del lavoro e dell'ambiente è tutta da ricostruire adesso.

Taranto, l'ArcelorMittal si ritira?

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Durata 15m 32s

L'ArcelorMittal ha annunciato la rescissione dell'accordo per acquisire le acciaierie ex-ILVA di Taranto, le motivazioni sarebbero da rintracciare nello stop al cosiddetto scudo penale per gli ex manager e in alcuni provvedimenti del tribunale di Taranto.

In realtà, come ci spiega un compagno di Taranto, il colosso indiano non ha alcuna intenzione, per ora, di abbandonare Taranto e sta facendo pressioni per ottenere, esattamente come successo durante il precedente governo, il mantenimento dello scudo penale. In prospettiva, comunque, le aspettative non sono per nulla buone: si prospetta lo spettro di una contrapposizione tra operai e popolazione, come già avvenuto nel 2012, e di un abbandono delle acciaierie da parte della ArcelorMittal in tempi non eccessivamente lunghi.

Il consumo di suolo nel 2018 e le ipocrisie dei piani regolatori

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Durata 1h 16m

In questa trasmissione ci occupiamo di incendi di impianti di trattamento dei rifiuti; dello stralcio delle semplificazioni sulla reimmissione dei rifiuti nel mercato dal decreto semplificazioni  e del documento dell'ISPRA sul consumo di suolo.