Terza parte del percorso "La peste nella letteratura": il '900. Si affronta "La Peste" di Albert Camus per passare poi a un'altra epidemia che metaforicamente è stata spesso chiamata peste, l'aids.
La prima parte è andata in onda il 21 aprile, la seconda il 5 maggio e le trovate in podcast.
L'editore Marcello Baraghini presenta il 17° Festival Internazionale di Letteratura Resistente che si terrà a Pitigliano (GR) nei giorni 8 e 9 settembre.
Il 14 aprile del 1930 si toglieva la vita Vladimir Vladimirovic Majakovskij (1893-1930).
Queste furono le sue ultime parole:
«A tutti. Della mia morte non incolpate nessuno e, per favore, niente pettegolezzi. Il defunto li detestava. Mamma, sorelle, perdontatemi: non è una soluzione (e non la consiglio ad altri), ma non ho vie d'uscita»
Radio Onda Rossa ricorda il poeta rivoluzionario con uno spettacolo andato in onda sui nostri microfoni all'interno della rassegna Radio Teatro: "La rauca gola del cuore - Collage Majakovskij", dall'opera di Vladimir Majakovskij, di e con Daniele Bernardi.
Nella foto: una manifesto di Radio Onda Rossa dedicato a Majakovskij.
Puntata dedicata a Pinocchio con ripesco dal podcast di Sto 'na Favola, trasmissione condotta da Ottavia Monicelli su Radio Onda Rossa nel 2012. Sonia Barbadoro legge Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi.
Con l'uscita di "Come si agisce e altri procedimenti" (DeriveApprodi 2015), primo volume di un progetto editoriale che comprende l'intera produzione poetica di Nanni Balestrini, cogliamo l'occasione per fare due chiacchiere a ruota libera con l'autore, Nanni Balestrini.
Ospite nei nostri studi, Balestrini ha discusso con noi diversi temi: rapporto tra letteratura e politica, tecnologia, mercato editoriale, (contro)cultura, violenza.
Balestrini chiude questo nostro colloquio leggendo in diretta un suo componimento.
Presentazione del libro di Virginia Spada “Il cacciatore di anime” (Sideral edizioni)
La storia vera di una donna che si ritrova intrappolata nella relazione con un uomo che si trasforma nel suo aguzzino e la costringe all'isolamento e al silenzio. L'autrice ripercorre a ritroso i suoi passi e cerca di capire come si possa amare chi cerca di annientarci. La violazione della nostra integrità è un'esperienza devastante, un'esperienza gridata, in questo romanzo, con dolcezza. Parole che spezzano il silenzio e raccontano un segreto che ha atteso per anni all'ombra di un cuore chiuso nella prigione della paura. Un viaggio a piedi nudi alla ricerca di nuove ali per volare.
Ascolta la trasmissione Minipimer del 15 marzo 2011, in cui presentiamo il romanzo di formazione lesbica “Non ci lasceremo mai” di Federica Tuzi.
Da pagina 16: “Le nostre litigate erano cominciate presto: per una gonna a pieghe, per il vestito della comunione, perché volevo i capelli corti, perché non dove scalmanarmi. Mi avevano da subito definita un maschiaccio, senza sapere quanto fosse vera quell’intuizione. Nemmeno io lo sapevo ancora, ma già dal primo anno delle scuole medie era stato chiaro che de la maschio avevo anche i gusti sessuali. La parola “lesbica” mi arrivò addosso come uno schianto. Non tanto per il suo significato letterale (che male c’era ad amare le femmine?), quanto per quel retrogusto da film porno, alienato, sporcaccione. Me la ripetevano nei corridoi, la scrivevano sulla lavagna e sulle mattonelle del bagno, e solo perché avevo dato una lettera d’amore a Elena, la mia compagna di banco”.