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Due reclusi si sono impiccati nel Cie di Ponte Galeria

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Stasera a Ponte Galeria due ragazzi algerini hanno tentato di impiccarsi perché domani verranno deportati. Sono in molti, più di una decina, ad essere stati trasferiti a Roma da altri Cie per questa deportazione. In giornata anche tre donne nigeriane sono state trasferite dal Cie di Modena a Ponte Galeria.

 
Uno dei due algerini è stato trasferito d'urgenza in ospedale con un'ambulanza, l'altro è stato visto con un lenzuolo al collo mentre lo si trascinava in infermeria con la bava alla bocca, insomma in pessime condizioni. Da dentro fanno sapere che temono il peggio.

 
C’è anche un uomo che ha un piede viola – «sembra che il piede sia stato schiacciato da una macchina» – dicono i reclusi. Si è rotto la gamba durante il tentativo d'evasione e nessuno se si interessa di lui. Inoltre, oggi una ragazzo ha dovuto trascinare un altro recluso sulle spalle fino all'infermeria altrimenti sarebbe stato lasciato abbandonato a se stesso.

 

Nel pomeriggio a Ponte Galeria sono arrivate quattro pattuglie: le guardie presidiano il Cie e lo sorveglieranno almeno sino a domattina. Nel maschile affermano che sembra di stare in una caserma. I reclusi raccontano che la tensione è molto alta e che non ce la fanno più: la vita a Ponte Galeria - affermano – è peggio della schiavitù.

 
Ascolta la voce dei reclusi:

 
http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/silenzioassordante/100608_p…

 

Gli antirazzisti e le antirazziste di Roma inviatano a chiamare il centralino del Cie di Ponte Galeria (tel. 06 65854224) per avere notizie sulle condizioni di salute dei due algerini.
  

Notte di rivolta e pestaggi a Ponte Galeria

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«No, no, addirittura morendo una persona!?!». Così rispondono - ai solidali che chiamano per sapere cosa succede - dal centralino del Cie di Ponte Galeria, prima di iniziare a respingere ogni altra domanda. Da dentro invece i reclusi raccontano che uno di loro è in fin di vita a causa del pestaggio subito da parte della polizia.

Cariche in seguito a un'evasione avvenuta al termine di una delle tante giornate d'oppressione e violenza all'interno del lager.
Nella sezione maschile, nella mattinata di ieri (3 giugno) hanno preso fuoco lenzuola e materassi, è iniziato lo sciopero della fame e della sete e in serata hanno tentano la fuga almeno dieci persone.
  
Tutto il resto potete ascoltarlo da questa corrispondenza registrata intorno alle ore 24.00: 
http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/silenzioassordante/100604ci…
  
Poco dopo, dietro le mura cade il silenzio, la polizia riesce a entrare da alcune cancellate precedentemente forzate e infine chiude tutti nelle celle. Si passa alla conta, mentre il Cie inizia a spopolarsi di energumeni in divisa.
  
Tra le persone fermate durante la fuga c'è la conferma che qualcuno sia stato pestato violentemente ma non si riesce ad avere notizie sulle sue condizioni: dovrebbero essere circa quattro reclusi, tra loro una persona nata in Egitto potrebbe trovarsi in condizioni gravissime. Intanto in sei hanno conquistato la libertà.
  
Aggiungono inoltre che Ponte Galeria si sta riempendo di persone algerine che provengono dai Cie di tutta Italia e che il consolato ha già provveduto a identificare con il consueto “test linguistico” (in poche parole riconoscono la pronuncia dell'arabo...).
  
  
Aggiornamento delle ore 7.30:
 

In questo momento stanno trasportando nove persone in tribunale per quanto accaduto ieri.

 

   

Aggiornamento delle ore 11.00:

 

Sta per iniziare, al tribunale di piazzale Clodio, il processo contro i nove reclusi accusati di aver dato vita alla rivolta scoppiata la notte scorsa nel Cie di Ponte Galeria. Le accuse sono a loro carico sono: resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamenti.

Seguiranno ulteriori aggiornamenti...

  


 

Fuori e dentro i Cie

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Nella puntata di venerdì 21 maggio 2010:

 

Presentazione della NO BORDER WEEK: la settimana di mobilitazione cittadina contro i Cie, che si svolge a Roma dal 21 al 29 maggio.

 

Corrispondenze con i compagni e le compagne che stanno costruendo le iniziative che si susseguiranno nel corso della settimana, per le strade, nelle piazze e negli spazi occupati.

 

L'elenco completo delle iniziative, in continuo aggiornamento, si può leggere su http://nocie.noblogs.org

 

Per firmare l'appello degli intellettuali per la chiusura dei Cie vai su http://www.nocie.org

puntata speciale sulla NO BORDER WEEK

Data di trasmissione

 

Questo venerdì raddoppiamo: la puntata di Silenzio Assordante del 21 maggio 2010 andrà in onda dalle 16.00 alle 18.00.

 

Due ore di trasmissione per raccontare le iniziative della NO BORDER WEEK: la settimana di mobilitazione cittadina contro i Cie che si svolgerà a Roma dal 21 al 29 maggio 2010.

 

Tulle le informazioni sono sul blog http://nocie.noblogs.org

Ponte Galeria: botte, trasferimenti e proteste

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In tre giorni, 2 tentativi di fuga dal CIE di Ponte Galeria. In tre provano la prima volta e in cinque la seconda. Purtroppo nessun buon esito. In entrambi i casi vengono ripresi e gli viene riservata una razione di botte d’esempio.

Questa mattina tre reclusi sono stati trasferiti in altri Cie e altri tre stanno per esserlo. Tra questi, non tutti sarebbero coinvolti nelle fughe.

C’è agitazione nel centro, dato che questo trasferimento suona più come una rappresaglia. C’è gente che non vuole essere trasferita, perché dopo più di 4 mesi trascorsi a Ponte Galeria, vuole mantenere quei pochi rapporti che si sono creati.

Un ragazzo è salito sul tetto e sta in cima ad un palo della luce, non si capisce bene se con una corda. Un altro si è provocato tagli su tutto il corpo e tutti gli altri stanno facendo “casino”.

In tutto ciò, sembra che i pestaggi indiscriminati da parte della polizia, che tutte le sere entra con guanti e manganelli e colpisce a caso, siano continuati anche nelle scorse due notti.

Ponte Galeria: detenuti in balia della polizia

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Durata 8m 21s

 

Il racconto è di un ragazzo greco che dal 5 maggio scorso è rinchiuso nel CIE di Ponte Galeria. La denuncia è quella che tutte le sere i detenuti sono in balia dei soprusi della polizia che indisturbata picchia e sevizia. I lager italiani anziché gestiti da personale civile sono lasciati alla mercè della forze del disordine che vigliaccamente abusano del loro potere, tanto nessuno vede niente.