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Carcere

Appuntamento oggi 22 maggio in Via Arenula, sotto il Ministero di Giustizia

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Non è finita

Non è finita con l’interruzione dello sciopero della fame di Alfredo durato 182 giorni. Alfredo è ancora sottoposto al regime di tortura del 41bis insieme ad altri 740 detenuti di cui 12 donne.
Uno di loro, Domenico, detenuto nel carcere di Bancali, è in sciopero della fame da oltre 2 mesi.

Non è finita per le morti di carcere, quelle etichettate come suicidi. Stando ai dati ufficiali, al 17 maggio di quest’anno già 22 persone si sono tolte la vita.
Ed è solo di pochi giorni fa la notizia della morte, per sciopero della fame, nel carcere di Augusta di Liborio e Victor e di un’altra persona, di cui non viene detto neanche il nome, ricoverata di urgenza in ospedale dal carcere di Rebibbia. La stampa parla di “massimo riserbo” da parte delle autorità. Noi la chiamiamo “omertà” dell’apparato repressivo.
E sempre della stessa omertà si tratta quando propiziamente spariscono i referti dei detenuti a Santa Maria Capua Vetere durante la mattanza del 6 aprile 2020.

Non è finita la violenza di Stato e non solo all’interno delle galere.

Non è finita la nostra lotta.

Appuntamento in Via Arenula, sotto il Ministero di Giustizia - Lunedì 22 maggio alle ore 16.00

70 indagati per i presidi al carcere di Bancali in Sardegna

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70 fra compagne e compagni indagati per i presidi tenuti fra Novembre e Gennaio fuori al carcere di bancali, dove era detenuto Alfredo Cospito in regime di 41bis. Le accuse sono per manifestazione non autorizzata. Inoltre nelle settimane scorse è uscito un articolo di giornale, firmato dalla giornalista Nadia Cossu, con elencati i nomi e i cognomi di tutti e 70 gli indagati.

I compagni sardi proseguono, nonostante le denunce, a portare avanti presidi sotto le carceri e i cpr sardi, dove proseguono le lotte di alcuni detenuti come Alessio Attanasio in sciopero del vitto, o di un altro detenuto in 41bis che è in sciopero della fame da 2 mesi e ha perso 13 kg.

10 maggio Ex Snia: perché di carcere non si debba morire né vivere

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Durata 1h 21m 56s

In studio con un compagno del comitato promotore, sentiamo varie voci sull'assemblea indetta per

MERCOLEDI’ 10 MAGGIO ALE ORE 18:00 AL CSOA EX SNIA VISCOSA 

via Prenestina 173 

per rilanciare la lotta anticarceraria.

Intervengono compagn* di alcune realtà  (Quarticciolo, collettivi universitari, Esc, Dinamo press) e singol*

Segue il comunicato d'indizione:

PERCHE’ DI CARCERE NON SI DEBBA MORIRE – PERCHE’ IN CARCERE NON SI DEBBA VIVERE 

Appello per la costruzione di una assemblea cittadina che aderisca e concorra a realizzare la campagna nazionale su carcere e repressione, 

contro 41 bis ed ergastolo 

La lotta intrapresa negli ultimi mesi con coraggio, coerenza e determinazione dal prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha permesso la riemersione di temi rimossi dall’agenda politica, anche, di molti dei movimenti politici e sociali protesi al superamento dell’esistente. 

Il prolungato sciopero della fame di Alfredo, le mobilitazioni dei compagni e delle compagne e il chiasso mediatico conseguitone ha riportato alla luce questioni come l’ergastolo, il 41 bis, l’ostatività penitenziaria, il carcere nonché l’ingiustizia sociale, vero substrato dei feroci strumenti repressivi statuali. Parole come “rieducazione e trattamento individualizzato” hanno mostrato l’ipocrisia della società divisa in classi da cui queste espressioni provengono. 

Negli scorsi mesi, nel tentativo di fornire una prospettiva di lunga durata alle ragioni poste da Alfredo al centro del dibattito pubblico è stata lanciata la campagna ”morire di pena” a cui hanno aderito numerosissime realtà organizzate di tutto il territorio nazionale, oltre a singole soggettività. Per non disperdere il patrimonio di lotte, riflessioni, visibilità che la campagna di adesione, sostegno e solidarietà con Alfredo ha espresso in questi mesi è necessario iniziare a strutturare un intervento articolato sul territorio nazionale. Riteniamo che ciò sia possibile creando una ossatura territoriale alla campagna che, partendo dalle singole realtà locali, promuova la costituzione di assemblee unitarie intorno alla tematica del carcere, della repressione e contro ergastolo e 41 bis. Assemblee che non inseguano la pretesa di omogeneizzare differenze, anche incolmabili, presenti tra coloro che hanno espresso adesione alla campagna o che si sono mobilitati con generosità e passione, e che non tarpino le ali alle molteplici forme espressive al dissenso politico e sociale proprio delle diverse 

appartenenze. Una assemblea dove trovino spazio, esclusivamente, le porzioni di ragionamento condiviso, le pratiche comuni, le prospettive unitarie (contro carcere, repressione, 41 bis e ergastolo). Le restanti tipicità, connotanti i diversi contesti, potranno e saranno praticati dai singoli gruppi con le modalità ritenute più consone, spendendo la propria soggettività senza alcun coinvolgimento del contesto comune. L’ipotesi, che si sottopone alla riflessione collettiva da avviare nella prima assemblea, è quella di individuare diversi piani di intervento: scuola-università, mondo del lavoro, territorio, carcere, cultura. 

Consapevoli che la battaglia “per non morire di carcere e non vivere in carcere” è un anelito politico, uno slancio, una tensione che potrà raggiungersi soltanto con la trasformazione radicale del sistema politico sociale imperante. 

Per intraprendere il primo momento di discussione ci incontriamo tutti e tutte 

MERCOLEDI’ 10 MAGGIO ALE ORE 18:00 AL CSOA EX SNIA VISCOSA 

via Prenestina 173 

Il comitato promotore

Staffetta anticarceraria

Data di trasmissione
Durata 2h 30m 1s
Durata 2h 30m 1s
Durata 2h 29m 1s
Durata 2h 28m 1s
Durata 2h 8m

Sabato 22 aprile dalle 8 del mattino fino alle 20 e poi in replica dalle 20 alle 8 di domenica Radiondarossa manderà in onda una staffetta radiofonica anticarceraria, con tutte le altre radio di movimento. Da sempre pensiamo che non si può vivere in un mondo di galere, da sempre lottiamo per abbatterle queste galere, giorno dopo giorno. Questa necessità è ancora più forte in questo periodo grazie anche allo sciopero della fame di Alfredo Cospito che ha centrato nel 41bis e nell'ergastolo due forme di tortura dello stato carcerario.

Puoi intervenire in diretta chiamando lo 06491750 o visitando https://direttastaffetta.vado.li/

Presidio al carcere del l'Aquila sabato 22

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Durata 8m 51s

E' di ieri la notizia dell'interruzione dello sciopero della fame di Alfredo, ma la questione sul carcere duro all'interno della società ormai è stata posta e la mobilitazione continua. Questo sabato ci sarà un presidio fuori le mura del carcere dell'Aquila, unico carcere che prevede la sezione femminile di 41bis. Ne parliamo con un compagno e rilanciamo l'appuntamento di sabato alle 12 a largo preneste.

No al 41 bis senza se e senza ma

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Durata 46m 14s

Con l'avvocata e compagna Simonetta Crisci parliamo di 41 bis e del Rapporto sul regime speciale ex art. 41 bis pubblicato dal Garante nazionale dei detenuti su coloro che sono sottoposti a questo regime.

"Dentro, fuori, ai bordi del carcere". Un'iniziativa dell'archivio Primo Moroni

Data di trasmissione
Durata 10m 2s

l carcere è il luogo dell’esclusione. Le prigioni sono piene zeppe di persone che, dopo essere state escluse da una società insofferente verso bisogni e povertà, dietro quei muri sono ora private di diritti elementari quali la salute, le relazioni, gli affetti, lo spazio.

Nell'ambito delle iniziative che affiancano lo sciopero della fame adoltranza di Alfredo Cospito, per l'abolizione del regime di 41bis e 41 bis e dell'ergastolo ostativo, l'Archivio Primo Moroni, Calusca City Lights e il CSOA Cox18 vi invitano ad un incontro pubblico sul carcere che si terrà domenica 26 Marzo ore 15 CAM Stadera - Via Palmieri 20 Milano - Tram 3.

Parteciperanno:

Maria Teresa Pintus - Avvocato Foro di Sassari
Charlie Barnao - Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro: Il 41bis è tortura
Elton Kalika - Università di Padova: Carceri speciali, 41bis e diritto penale del nemico
Associazione Antigone

L'incontro sarà trasmesso anche in streaming sul canale LOST

Dibattito “Lo spazio del carcere” a Lettere a La Sapienza

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Oggi alle 17 a Lettere si terrà un l’iniziativa dal titolo “Lo spazio del carcere”, con ospiti in corrispondenza dagli Stati Uniti Silvia Federici, sociologa femminista e Molly Porzing, di Critical Resistance USA, movimento per l’abolizione del carcere negli Stati Uniti.
Ne abbiamo parlato con una compagna dell’Università, luogo che negli ultimi mesi ha visto diverse iniziative sul tema, e mobilitazioni a sostegno della lotta di Alfredo Cospito, da più di 4 mesi in sciopero della fame contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
Il coraggio e la forza della lotta di Alfredo hanno fatto si che in questo paese si sia aperta la possibilità di parlare sempre di più di carcere, dei suoi regimi più duri come il 41 bis e il carcere ostativo, ma più in generale della possibilità di pensare e sognare una società senza carcere.

Torture in carcere, condannati 5 agenti di San Gimignano

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Durata 11m 6s

Il tribunale di Siena ha condannato cinque agenti penitenziari del carcere di San Gimignano, con pena da 5 anni e 10 mesi fino a 6 anni e 6 mesi per torture, falso e minaccia aggravata. Per l'accusa sarebbero responsabili del pestaggio di un detenuto nell'ottobre 2018 in un trasferimento di cella. Per la stessa vicenda, a febbraio del 2021, altri dieci agenti erano stati giudicati colpevoli e condannati a oltre 2 anni di carcere, al termine di un processo svolto con rito abbreviato.

Secondo quanto emerso nell’inchiesta, i cinque agenti andarono in forze a prelevare il detenuto, recluso in isolamento, per trasferirlo da una cella all’altra del carcere. Fu in quei momenti che l’uomo venne trascinato per il corridoio del reparto isolamento e picchiato con pugni e calci. In maniera del tutto innovativa, il tribunale di Siena ha rilasciato un comunicato stampa per spiegare i termini della sentenza.

Alfredo al 41bis. Un aggiornamento sanitario, giuridico e politico

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Durata 38m 27s

Con l'avvocato Flavio Rossi Albertini, anzitutto un aggiornamento sulle condizioni di salute di Alfredo: come noto, Alfredo ha sospeso gli integratori che stava assumendo, soprattutto il potassio, ed è stato nuovamente rinchiuso nel carcere di Opera. In caso di peggioramento, non sappiamo ancora quale potrebbe essere il trattamento visto che il Comitato Nazionale per la Bioetica non si è ancora espresso in merito alla possibilità dell'alimentazione forzata. Intanto l'avvocato Rossi Albertini ha posto un'istanza al magistrato di sorveglianza perché, viste le condizioni fisiche di Alfredo, possa essere messo in una situazione diversa dal carcere perché possa ristabilire le sue condizioni di salute.

Sul piano piano giuridico, è chiaro - dice l'avvocato - che la sentenza della Corte di Cassazione del 24 febbraio ha tagliato le gambe a qualunque tentativo nei tempi plausibili per Alfredo, ma è evidente anche la grande importanza del pronunciamento del Comitato dei diritti umani dell'Onu che ha sollecitati l’Italia ad assicurare il rispetto degli standard internazionali e del Patto internazionale sui diritti civili e politici in relazione alle condizioni detentive di Alfredo Cospito citando in specifico gli articoli 7 e 10 dell’accordo che tutelano “il diritto a non essere sottoposto alla tortura né a punizioni o trattamenti crudeli, disumani e degradanti”, l’umanità di trattamento nonché il rispetto della dignità umana per chi è privato/a della propria libertà. Nel frattempo viene posta un'istanza alla Cedu, Corte Europea dei Diritti Umani.

Rimane comunque la fondamentale lotta contro il 41 bis che Alfredo, insieme a tutt* coloro che hanno voluto supportarlo, ha avuto la forza di mettere al centro.