Il collegamento con Antonio Mazzeo che si trova sulla Freedom Flotilla Handala partita dalla Sicilia e con tappa a Gallipoli si trova ora a poche miglia dalla Striscia di Gaza.
Un compagno del Coordinamento Ternano per la Palestina ci parla dell'impegno e della necessità di portare in piazza e denunciare il genocidio per non esserne complici anche solo con il silenzio. Ci racconta poi la vicenda umana e giudiziaria che ha portato in carcere Anan Yaeesh e della campagna per sostenerlo anche economicamente.
Comunicato stampa.
Prossime iniziative a Terni per la Palestina:
- MERC. 23 LUGLIO ORE 21,30 CORTEO NOTTURNO DA PIAZZA REPUBBLICA AL MONUMENTO AI CADUTI DI VIA LANZI
STOP AL GENOCIDIO
STOP ALL’OCCUPAZIONE
PALESTINA LIBERA
ANAN YAEESH LIBERO
- VEN. 1 AGOSTO DALLE ORE 20:00 CENA PALESTINESE AL C.S. CIMARELLI- ORE 21:00 DIBATTITO CON L'INTELLETTUALE PALESTINESE MYRIAM ABU SAMRA. AL TERMINE PROIEZIONE DI FILM SULLA PALESTINA
Intanto continua la campagna di solidarietà per Anan Yaeesh. Come Coordinamento ternano per la Palestina ci siamo fatti carico a della solidarietà. Ecco l'iban su cui versare: IT95C0200814412000103485396
intestato a CONFEDERAZIONE COBAS SEDE PROVINCIALE DI TERNI
Causale: per Anan Yaeesh
Un compagno ci presenta l'iniziativa "4 days 4 Gaza" che si terrà dal 24 al 27 luglio a Montelanico (RM) Parco della Fontana Nuova.
Proiezioni, letture, dibattiti, spettacoli, laboratori, concerti e possibilità di campeggiare liberamente.
Una quattro giorni per denunciare e non dimenticare quello che avviene in Palestina, ma anche contro la guerra in un territorio in cui la presenza di fabbriche di armi è stata ed è importante.
In comunicazione con Pina, parte del Collettivo Palestina Roma Trullo, abbiamo parlato della campagna di boicottaggio contro lo Stato sionista d'Israele attraverso la Serrata dei Consumi per Gaza, un'iniziativa che cerca di inceppare il sistema economico che favorisce il genocidio del popolo palestinese tramite un blackout di consumi tutti i giovedì.
Il 20 luglio handala, imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition, è partita da Gallipoli alla volta di Gaza, sentiamo oggi un compagno dell'equipaggio mentre la nave è in acque internazionali a sud di Creta. L'imbarcazione, che ha subito alla partenza un tentativo di boicottaggio fortunatamente scoperto dall'equipaggio, si aspetta di poter arrivare nella zona dove Israele potrebbe decidere di intervenire sabato mattina dopo le 12. L'quipaggio è composto da 21 persone tra cui attivist* di vari paesi (7 dagli Usa), infermier*, europarlamentare di France Insoumise.La missione si svolge a poche settimane dall’attacco illegale di Israele alla Madleen, un’altra nave della Freedom Flotilla sequestrata illegalmente da Israele in acque internazionali. Dodici civili disarmati – tra cui un membro del Parlamento Europeo, un medico, giornalisti e difensori dei diritti umani – sono stati sequestrati da un commando israeliano e portati con la forza in Israele, dove sono stati interrogati, maltrattati e poi deportati. Il loro “crimine”? Tentare di portare cibo, medicine e solidarietà ai palestinesi sotto assedio.
La nave prende il nome da Handala, il personaggio dei fumetti palestinese: un bambino rifugiato a piedi nudi che volta le spalle all’ingiustizia e che ha giurato di non voltarsi finché la Palestina non sarà libera. Questa imbarcazione porta con sé il suo spirito e quello di ogni bambino di Gaza a cui sono stati negati sicurezza, dignità e gioia. Nel 2023 e 2024, la Handala ha navigato nei porti d’Europa e del Regno Unito, rompendo il blocco mediatico, coinvolgendo il pubblico e costruendo solidarietà con eventi stampa, installazioni artistiche e attività di educazione politica in ogni porto visitato.
I bambini e le bambine di Gaza – che rappresentano oltre la metà della popolazione – vivono sotto un assedio brutale da tutta la vita. Dal mese di ottobre 2023, più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti, decine di migliaia sono orfani, e quasi un milione è stato sfollato con la forza, senza più una casa. Ora affrontano fame, malattie e traumi che pochi di noi possono immaginare.
Il genocidio molto redditizio per alcuni e il silenzio complice e vergognoso di chi nei fatti li appoggia. E mentre la borsa di Tel Aviv è aumentata del 213% accumulando oltre 220 miliardi e l'esercito israeliano accompagnato dai colonizzatori devasta vite e paesaggi palestinesi, lu bambin* (e non solo) vivono nel terrore delle bombe, nella fame più nera, spesso senza più sorelle, fratelli, genitori, amici, braccia o/e gambe...
A loro dedichiamo le nostre fiabe. Oggi, quella di Hänsel e Gretel, interpretata da Bruno Bettelheim che ci spiega, tra l'altro, quello che lu bambin* sente quando i genitori non gratificano i suoi bisogni e suoi desideri pienamente come si aspettava ma ora avanzi delle richieste nei suoi confronti e si dedichi sempre più ai propri interessi. Questa storia incoraggia lu bambin* a trascendere la sua immatura dipendenza dai propri genitori, ad accogliere con favore l'aiuto prestato dai coetanei ed impara a confidare che ogni giorno avrà la meglio sui pericoli del mondo e ne sará arricchito".
In una corrispondenza con Michele Giorgio, da Gerusalemme, diamo gli ultimi aggiornamenti sulla situazione a Gaza, dove solo stamani sono state uccise almeno una trentina di persone in attesa di aiuti umanitari, nella quasi completa indifferenza della comunità internazionale, che interviene solo quando vengono toccati particolari interessi, soprattutto religiosi, come nel caso del bombardamento della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Si passa poi a analizzare lo scandaloso piano della realizzazione della cosiddetta "città umanitaria" a Gaza, un vero e proprio campo di internamento dove dovrebbero essere richiusi almeno 600.000 palestinesi, nonché l'intervento israeliano in Siria, avvenuto con il sostanziale sostegno degli USA e dell'UE.
Martedi 8 luglio, Galassia, Assemblea antisionista dell3 lavorator3 dell’arte e della cultura ha organizzato un’azione dimostrativa nella hall e sulla scalinata centrale della Triennale di Milano, dove è allestita l'installazione 471 Days, dedicata a Gaza. L’intento era quello di denunciare pubblicamente, all’interno degli spazi della Triennale, la complicità dell’Esposizione Internazionale Inequalities con il genocidio in corso a Gaza e con la colonizzazione sionista della Palestina. All’azione hanno preso parte circa 50 attivist3. Due striscioni verticali sono stati calati dal piano superiore, riportando le frasi: “640 giorni di genocidio + 75 anni di occupazione” – in riferimento diretto al titolo dell’opera 471 Days – e “Triennale, fuori il sionismo dalla cultura. Palestina libera”. Durante l’azione è stato letto un comunicato che ne spiegava le motivazioni, seguito da cori a sostegno della Palestina. L’iniziativa ha visto anche la partecipazione inattesa di visitatori e visitatrici dell’esposizione, oltre che di alcuni membri dello staff della Triennale, che hanno espresso il proprio supporto con applausi e unendosi ai cori. Ne parliamo con un compagno di Galassia
In risposta alla drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e alla crescente devastazione del sistema sanitario locale, la Rete dei Sanitari per Gaza ha redatto una lettera rivolta agli Ordini professionali sanitari italiani per chiedere un'immediata presa di posizione contro le gravi violazioni del diritto internazionale. Un'attivista della rete ci aggiorna sulle condizioni degli ospedali di Gaza e sulle difficoltà burocratiche che si incontrano per fare venire bambini e bambine di Gaza a curarsi in Italia.
Giorno dopo giorno continuano le stragi di palestinesi in fila per recuperare cibo, bombardamenti incessanti nonostante le parole di Trump che di nuovo dichiarano Israele disponibile a una tregua attribuendo di nuovo alle forze palestinesi il portrarsi del genocidio. Nel frattempo, come già sappiamo, a Gaza manca tutto, cibo, acqua, medicinali, servizi sanitari funzionanti, energia... Ne parliamo con Michele Giorgio, de Il Manifesto e Pagine Esteri che approfondisce anche la situazione di guerra costante in Cisgiordania a opera di coloni e esercito israeliano, così come a Gerusalemme, in particolare nella parte est della città.