Da diversi giorni si susseguono le allarmanti dichiarazioni di Maroni sugli sbarchi di uomini e donne tunisini/e a Lampedusa. Molti di loro sono sull'isola trasformata in una sorta di Cie a cielo aperto. Altri sono stati trasferiti in diversi Cie d'Italia: Corelli, Gradisca d'Isonzo ecc. ecc. Il loro status giuridico è indefinito e rischiano la reclusione o l'espulsione immediata se non chiedono l'asilo, ma le richieste sono poche anche perchè precluderebbero la possibilità di ritornare, un domani, in Tunisia.
Ascolta il commento del prof. Fulvio Vassallo Paleologo
Nouraddine Adnar è un venditore ambulante marocchino di 27 anni che lo scorso venerdi 11 Febbraio si è dato fuoco per protestare contro l' atto repressivo dei vigili urbani di Palermo che, dopo l'ennesimo controllo ( fra il mese di Gennaio e i primi di Febbraio ne aveva subiti quattro) gli avevano sequestrato la merce ignorando la regolare licenza di vendita da lui posseduta.
La reazione della comunità marocchina e del movimento, spinta dalla rabbia dell'accaduto e fomentata dalla situazione di precarietà e sfruttamento che si trovano a vivere i migranti nella nostra città, non si è fatta aspettare e dopo un'assemblea nell'aula Rostagno del palazzo delle Aquile (gremita di immigrati e paleRmitani) il 15 febbraio, è stato lanciato per sabato 19 un corteo di solidarietà e denuncia contro gli "sceriffi" DI PERI e Cammarata presenti solo quando c'è da reprimere ma del tutto assenti sotto il profilo delle politiche sociali in città.
Sono note le dichirazionI dello stesso DI Peri di qualche giorno fa proprio in merito a quest Ifatti in cui vi è una parziale ammissione di colpe da parte della municipale nel momento in cui si sostiene che " le mele marce" presenti nel corpo dei vigili urbani saranno rimosse ed eventualmente sanzionate, come se non si comprendesse che questa è la linEa decisa dalle istituzioni in materia di immigrazione. Appuntamento 19 febbraio alle ore 16.30 a piazza Castelnuovo (Politeama) per stare al fianco di tutti i migranti.
Decreto flussi, respingimenti alle frontiere, sanatorie truffe, deportazioni forzate, mancanza di reddito sono condizioni che non devono essere accettate più da nessuno, che sia italiano o meno.
Alcune riflessioni di una compagna, in vista della costruzione della giornata del 1 marzo 2011, data nella quale in maniera simbolica, tutte e tutti i lavoratori migranti in questo paese dovrebbero scioperare.
Questa mattina a Brescia la polizia ha fermato Noureddine, uno degli immigrati del presidio, ed in poche ore e’ stato rinchiuso nel CIE di Modena in quanto la sua domanda di regolarizzazione con la sanatoria colf e badanti e’ stata rigettata a causa della condanna per inottemperanza ad un ordine di espulsione del questore. Noureddine, migrante della comunita’ marocchina, e’ uno dei protagonisti della lotta per i diritti e per la regolarizzazione di tutte le persone che hanno fatto la sanatoria colf e badanti ed e’ conosciuto in citta’ anche perche’ attivo in associazioni di volontariato.
Il presidio sotto la gru, le associazioni antirazziste e degli immigrati fanno appello per una immediata mobilitazione per le prossime ore e per i prossimi giorni. A breve nuove informazioni e indicazioni sulle iniziative di lotta per i prossimi giorni
A distanza di un paio di settimane, la Casa dei Diritti Sociali, luogo di accoglienza e assistenza per migranti sito a poca distanza dalla stazione Termini ha subito un altro intervento da parte della PS di zona. Un utente del centro, un rifugiato in attesa di rinnovo del permesso, è stato fermato e ha rischiato di essere portato al foto segnalamento impedito solo dai lavoratori della CDS insieme ad un avvocato.
Martedi 23 in pieno pomeriggio, a due passi dalla stazione termini, la polizia ha circondato la zona dove ha sede da più di dieci anni la Casa dei Diritti Sociali, luogo interculturale e di assistenza a migranti con permesso di soggiorno e soprattutto senza, piantonando l'entrata dell'associazione e pretendendo di identificare tutti i migranti presenti.
Audio con la responsabile della Casa dei Diritti Sociali.
Da una settimana sono sulla torre ex Carlo Erba, a Milano, in via Imbonati, cinque lavoratori migranti reclamano il permesso di soggiorno per tutte e tutti.
Riescono a ricevere cibo e coperte, ma non i giornali.
Questa mattina, un gruppo di migranti, studenti e studentesse, precari e precarie ha assediato simbolicamente la sede dell'Unione Europea a Roma, in solidarietà con le mobilitazioni dei lavoratori migranti di Brescia, che dal 29 ottobre si trovano sulla gru.