Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

sessismo

NonUnaDiMeno: resoconto tavolo lavoro e fuoriuscita dalla violenza

Data di trasmissione
Durata 50m 24s

A Bologna il 3 e 4 febbraio si è svolta la seconda assemblea nazionale contro la violenza maschile sulle donne. Prossimo appuntamento lo sciopero globale lanciato dalle argentine per l'8 marzo. Facciamo il resoconto di due tavoli quello sul lavoro e quella della fuorisciuta dalla violenza.

Contro la cultura dello stupro

Data di trasmissione
Durata 1h 48m 31s

Redazionale a cura di tutta la redazione di Radiondarossa dopo le gravi frasi pronunciate dai microfoni della radio inneggianti al piacere dello stupro. 

 

I temi affrontati spaziano dalla violenza di genere all'analisi del linguaggio sessista, dalla lotta al patriarcato alla lotta di classe. 

 

Diversi gli interventi telefonici di compagni e compagne all'interno della registrazione.

 

 

Trasmissione del 3/06/2015 "Meritocrazia del sapere-Meritocrazia del corpo"

Data di trasmissione
Durata 56m 15s

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/06/06/podcast-della-trasmissione-del-3062015/

Puntata del 3/06/2015

“…Siamo donne tra i 20 e i 51 anni, alcune di noi vendono la propria forza lavoro, altre si prendono ciò di cui hanno bisogno, altre non sono ancora passate attraverso i fili della rete sociale. Alcune di noi hanno figli, molte altre no. Alcune sono lesbiche, altre amano gli uomini. Facciamo la spesa in supermercati disgustosi, abitiamo in case odiose, andiamo volentieri al cinema o a teatro o in discoteca, festeggiamo quando c’è da festeggiare e cerchiamo di faticare il meno possibile. Viviamo nella contraddizione che tante cose che vorremmo fare non sono possibili. Però dopo le azioni che riescono ci sentiamo veramente felici.” Intervista a ROTE ZORA www.senzacensura.org

 

“La <giustizia> delle donne

 Immagine rimossa. /Cinque a due/ Meritocrazia del sapere, Meritocrazia del corpo ovvero Miss Sapienza 2015 “Immagine rimossa.

 

Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe" del 25/03/2015 "Come riconoscere un anarcomachista"

Data di trasmissione
Durata 4m 51s

” Come riconoscere un anarcomachista”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/03/27/come-riconoscere-un-anarcomachista/

 
Immagine rimossa.Illustrazione di Suzy X

L’anarcomachista è aggressivo, competitivo fino all’eccesso. Elitario, paternalista; più puro dei puri e più forte dei forti. Riesce misteriosamente ad essere dogmatico pur professando il suo odio per ogni dogma. Persegue la coerenza in maniera totalizzante e obnubilante, ignorando che in un mondo di contraddizioni sociali tale perfezione non può esistere. Insegue l’alienazione delle politiche che porta avanti nella stessa maniera in cui egli pensa di porsi di fronte all’esistente: senza compromessi.

L’anarcomachista è misogino ma può non sembrarlo. La sua pericolosità è direttamente proporzionale alla sua capacità di mimetizzarsi come “bravo compagno” o come individuo non stereotipicamente maschilista. Può essere qualunque uomo. E di tanto in tanto, persino qualunque donna.

L’anarcomachista rincorre la logica del martirio e pensa che sia giusto e necessario che chiunque faccia altrettanto. Non tutt* vogliono o possono essere picchiat* e incarcerat*, ma a lui non importa. Perché pensare all’orizzontalità e all’incolumità altrui quando si può godere di un trip testosteronico con lo scontro di piazza fine a sé stesso, tatticamente inutile? Non si pone mai il problema di aver sovradeterminato le decisioni e le voci altrui: non lo farà né per il destino di una manifestazione, né per altro.

L’anarcomachista pensa di vivere in una bolla di sapone al di fuori della società, immune alle influenze aliene dei contesti oppressivi da cui emerge, pertanto sente di non avere alcuna responsabilità nell’aumentare la consapevolezza dei suoi privilegi e oppressioni e men che meno quella di combatterli. Ove necessario, ne nega l’esistenza – o peggio ancora, si proclama fintamente suo nemico, ingannando compagne e compagni di lotta. I quali non se ne accorgeranno per molto ancora: si dice che i fatti contano più delle parole, ma se i fatti contraddicono l’immagine idealizzata che si ha dell’ambiente sovversivo e dei suoi abitanti, allora le parole pare proprio vadano più che bene.

L’anarcomachista è emozionalmente impedito, e arroccato nella sua corazza di cinismo e distanza emotiva, prova una profonda paura di ogni cosa che non sia lineare, razionale, e risolvibile con due punti sull’ordine del giorno. Non sbaglia, non si scopre e non si mette mai in discussione: la sua lotta è sempre e comunque votata alla superficialità.

L’anarcomachista non si fida di nessuno, specialmente delle esperienze delle persone su cui ha potere, alle quali risponde in maniera dismissiva e trivializzante.

L’anarcomachista è un capolavoro di narcisismo. Si sente legittimato a colonizzare ogni discorso, ogni spazio, ogni sentimento, ogni corpo. Vuole essere ascoltato, ma non è disposto ad ascoltare: non è infrequente vederlo palesemente scocciato e annoiato quando gli si parla di questioni che crede non lo riguardino. Basta una vaga avvisaglia di critica politica per farlo andare sulla difensiva.

L’anarcomachista dimostra spesso, nelle sue interazioni sociali, una propensione a battute e linguaggi sessualizzanti (nei confronti delle donne) e omotransfobici. I gruppi, collettivi, organizzazioni a cui partecipa sono caratterizzati da un altissimo ricambio di persone, le quali fuggono esauste e infastidite da lui, dai suoi comportamenti e dai silenzi collettivi che ne consolidano la posizione. Talvolta i componenti di questi gruppi, collettivi, organizzazioni si domandano il perché di questi esodi, ma sembrano non accorgersi del fatto che essi sono compiuti principalmente da persone svantaggiate in qualche asse di privilegio.

L’anarcomachista prende posizione: o sei la soluzione o sei parte del problema. Questo soltanto finché il problema è fuori dalla sua portata. Se un suo amico, parente, compagno abusa verbalmente, emozionalmente, psicologicamente, fisicamente o sessualmente di qualcun*, questa sua capacità improvvisamente sparisce e lascia il posto a una silenziosa, pacifica, violenta equidistanza. Non comprende che non credere alla vittima significa in automatico abbracciare la versione di chi l’ha resa tale.

L’anarcomachista riesce a riempire intere ore assembleari di lotte intestine, discussioni inutili e lunghe digressioni inappropriate piene di fuffa. Parla di teoria quando serve agire, e di azione quando serve pensare.

Riconosci ed estirpa l’anarcomachista che è in te e negli altri!

Denis/Frantic

 

 

Trasformazioni femministe #8

Data di trasmissione
Durata 1h 4m 45s

25 novembre 2014

 

Prima puntata del ciclo 2014/2015 di Trasformazioni femministe, a cura di Kespazio! per una ricerca queer e postcoloniale.

 

Oggi, all'interno del Martedì autogestito da femministe e lesbiche di Radio Ondarossa, parliamo di violenza maschile sulle donne e, in particolare, di come le donne, le femministe e le lesbiche reagiscono alla violenza.

   

8 marzo: 24h di trasmissioni femministe e lesbiche a cura di MFLA

Data di trasmissione
Durata 1m 19s
Durata 2m 8s

Non c’è 2 senza 3!!!!
Di nuovo, quest’anno, per l’8 marzo, 24 ore di trasmissioni radiofoniche di femministe e lesbiche!

Dopo le belle avventure condivise degli ultimi due anni, in cui tante voci di donne, femministe, lesbiche, compagne, si sono ritrovate insieme nell’etere attraverso i microfoni del Mfla, anche quest’anno andremo in onda dalla mezzanotte del 7 marzo alla mezzanotte dell’8.

Sul blog del Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche http://mfla.noblogs.org/

trovate il palinsesto.

 

mfla@ondarossa.info