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Memoria

Trasmissione del 28/01/2015 "Con cosa dobbiamo fare i conti..."

Data di trasmissione
Durata 55m 57s
Puntata del 28/01/2015

Con cosa dobbiamo fare i conti…..

Immagine rimossa. ” Ma quale memoria? / Attualità femminista “Con cosa dobbiamo fare i conti….”/  Borsa nera/  <Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe>La miseria del sovversivismo”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/01/30/podcast-della-trasmissione-del-28012015/

Trasmissione del 14/01/2015 "Le fasi del patriarcato nella società capitalista"

Data di trasmissione
Durata 59m 5s
 

Immagine rimossa.

Puntata del 14/01/2015

 

Immagine rimossa.

“Rosa Luxemburg /Le  fasi capitalistiche del patriarcato/Apprendisti stregoni e pifferai/Le modificazioni delle modalità
dell’oppressione patriarcale : dalla caccia alle streghe alle patriarche”

 

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/01/16/podcast-della-trasmissione-del-14012015/

Quando l'ingiustizia si fa legge, ribellarsi è necessario...

Data di trasmissione
Durata 1h 1m 5s

I NOMI DELLE COSE

la trasmissione della coordinamenta femminista e lesbica

tutti i mercoledì dalle 20.00 alle 21.00

sugli 87.9 di Radio Onda Rossa

Durante l’estate rimanderemo, sempre nel nostro orario,

le trax che possono essere di base per un confronto, raggruppate per argomenti.

Quando l’ingiustizia si fa legge, ribellarsi è necessario…/ 17 agosto 2014

trax del 12/03/2014

Immagine rimossa.

 

Storia e memoria / Perciò è meglio parlare, Ricordando.....

Data di trasmissione
Durata 54m 39s

I NOMI DELLE COSE

la trasmissione della coordinamenta femminista e lesbica

tutti i mercoledì dalle 20.00 alle 21.00

sugli 87.9 di Radio Onda Rossa

Durante l’estate rimanderemo, sempre nel nostro orario,

le trax che possono essere di base per un confronto, raggruppate per argomenti.

Storia e memoria/ mercoledì 6 agosto 2014

Immagine rimossa.“Perciò è meglio parlare ,Ricordando,Che non era previsto che noi sopravvivessimo” Audre Lorde Trax del 23/04/2014

le coordinamente

coordinamenta@autistiche.org

http://coordinamenta.noblogs.org

 

Quel monumento non deve restare! Si anima l'Affile antifascista

Data di trasmissione
Durata 24m 38s

Una spesa inaudita, coi tempi che corrono, per un'opera orribile: si potrebbe presentare così l'intollerabile iniziativa del sindaco di Affile, centro a Est di Roma, che ha fatto costruire un sacrario alla memoria del macellaio Rodolfo Graziani, già massacratore in Libia, vicerè d'Etiopia e ministro della Guerra della Rsi. Non è certo facile organizzare una reazione, in un luogo in cui i successi elettorali alla destra non sono mai mancati, ma il sindaco di Affile stavolta ha passato segno. Si è così costituito un comitato antifascista che, oltre a solidarizzare coi ragazzi denunciati qualche giorno fa, rei di aver scritto sui muri del sacrario chi fosse realmente Graziani, sta promuovendo un percorso di iniziative per chiedere l'abbattimento del monumento.

 

Durata: 24':38''

34 anni fa moriva Roberto Scialabba

Data di trasmissione
Durata 6m 18s
Durata 3m 31s
Aggiornamento: la seconda corrispondenza racconta del presidio di questo pomeriggio. 28 FEBBRAIO: ROBERTO VIVE! 28 FEBBRAIO BANDIERE ROSSE AL VENTO UNA FERITA APERTA Il 28 febbraio del 1978 a Piazza Don Bosco un commando di fascisti uccide a colpi di pistola Roberto Scialabba. L’assassinio fu rivendicato come vendetta per la sparatoria di Acca Larentia avvenuto il 7 gennaio dello stesso anno dove morirono due fascisti. La stampa,ovviamente,pubblicò la notizia del suo assassinio come un regolamento di conti per questioni di droga per snaturare del contenuto politico un’aggressione fascista e infamare chi in quegli anni sul territorio di Cinecittà lottava contro la piaga dell’eroina: il tutto con l’avallo del PCI. A distanza di 34 anni dalla morte i suoi assassini sono liberi e uno di loro è tra i protagonisti dello scandalo parentopoli di Alemanno, che ha riempito le municipalizzate di fascisti e nazisti a lui vicini politicamente. UNA MEMORIA DI PARTE Equiparare i partigiani e le partigiane ai repubblichini, il comunismo al fascismo: da decenni in nome di una “pacificazione” le istituzioni portano avanti un percorso che ha come obiettivo anestetizzare le coscienze e disarmare la memoria relegando quindi la lotta di classe dei compagni e delle compagne e la difesa a mano armata della borghesia fatta dai fascisti, ad un mero scontro di opposti estremismi. Quando invece i primi lottavano per un mondo di uguaglianza sociale senza sfruttati e sfruttatori mentre i secondi agivano per conto degli industriali e delle forze repressive dello stato italiano affinché tutto rimanesse immutato anzi favorendo tentativi di derive autoritarie come i tre tentativi di colpo di stato che ci sono stati in questo paese o le tante bombe messe nelle piazze e sui treni. La morte di chi ha lottato per un mondo di liberi e uguali non può essere equiparata a chi invece ha lavorato per la conservazione dell’esistente. La difesa e la trasmissione di questa memoria è uno dei compiti che chi vuole trasformare l’esistente deve portare avanti. UN FILO ROSSO La lotta per il comunismo, per la nuova umanità, che da centinaia di anni va avanti a volte con grandi balzi a volte con microepisodi di lotta di classe per migliorare le condizioni dell’esistente come un filo rosso unisce episodi lontani nel tempo e nello spazio: Roberto è parte di questa lotta. Per questo Roberto vive. Roberto vive nelle lotte sui posti di lavoro, nelle lotte per la difesa dei territori dall’assalto vorace del Capitale, nella lotta contro la distruzione della loro guerra e lo sfruttamento nella loro pace. Roberto Vive a Roma, in Val susa, in Palestina, in un CIE. Roberto vive non in una strada intitolata, ma in ogni strada, in ogni città: ROBERTO VIVE NELLE LOTTE LE COMPAGNE E I COMPAGNI DI ROBERTO presidio a Piazza Don Bosco ore 17

 

 

ag

La storia non si manipola! A proposito di foibe, esodi e crimini di guerra italiani

Data di trasmissione
Durata 58m 52s

La "Giornata del ricordo " istituita nel 2004 costituisce ormai l'ombrello politico a sostegno di ricostruzioni storiche di comodo sui fatti accaduti lungo il confine orientale nel 1941-43 e oltre. Nonostante il pensiero egemone, costruito ad arte e ormai completamente slegato dal più serio dibattito storiografico, l'argomento è al centro del lavoro di indagine da parte di molti ricercatori e storici, alcuni dei quali ospiti nel nostro redazionale.