12 febbraio Emilio Libero
Emilio Libero, appuntamento sabato 12 febbraio al carcere francese dove è detenuto.
Emilio Libero, appuntamento sabato 12 febbraio al carcere francese dove è detenuto.
Stamani è stata realizzata una corrispondenza con il presidio permanente che si teneva sotto casa di Emilio, il compagno per il quale qualche giorno fa una sentenza della Corte di Cassazione aveva disposto l’estradizione. Abbiamo anche avuto la possibilità di parlare con Emilio prima che venisse tratto in arresto. Infatti subito dopo la nostra corrispondenza leggiamo sul sito notav.info: "Sono arrivati scavalcando il cancello, come degli intrusi, bloccando la statale con le camionette e circondandone la casa con decine di digos. Tra le grida di rabbia di chi da giorni presidia casa di Emilio per rendere più difficile il suo arresto, tra le urla che invocano libertà, Emilio è stato tradotto in carcere a Torino in attesa di essere portato in Francia".
Il motivo per il quale Emilio è stato rincorso da varie misure restrittive in attesa dell’estradizione risale alla primavera del 2021 durante una manifestazione in solidarietà ai migranti al Monginevro. Il tribunale di Gap ha emanato un mandato di arresto europeo e il 15 settembre Emilio era stato arrestato e portato in carcere a Torino. La custodia in carcere era stata poi trasformata in arresti domiciliari, durati fino ad oggi.
A partire da questa sera, alle ore 18 presidio sotto il carcere delle Vallette per chiedere la sua immediata liberazione!
Corrispondenza con una compagna dell'Assemblea Donne del Coordinamento Migranti di Bologna: dal pullman che sta raggiungendo Roma per il corteo contro la violenza maschile sulle donne e di genere, si approfondiscono le lotte che le donne migranti portano in piazza, in particolare la critica al reddito di libertà, lo specifico del lavoro domestico.
Manifestazione stamattina di fronte l'ambasciata libica a Roma contro l' uccisione e il maltrattamento dei rifugiati in Libia, le voci della piazza.
In Libia continuano, e anzi si aggravano, le violenze sui migranti da parte delle autorità. Ne parliamo con un membro della comunità eritrea, che ci invita al presidio di Venerdì 22 ottobre, dalle 11 alle 14, all'ambasciata libica a Roma, in via Nomentana 365 (all'altezza della Basilica di Sant'Agnese).
Oggi dalle 16 Presidio in solidarietà a Mimmo Lucano, che ha ricevuto 13 anni di condanna per la gestione dell'accoglienza nella cittadina calabrese di Riace. Una studente della Sapienza lancia i due appuntamenti: alle 16 quello studentesco, dalle 17.30 quello cittadino.
Prima puntata della stagione 2021/2022 di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.
Abbiamo cominciato una nuova stagione radiofonica viaggiando dal Messico DF fino a Buenos Aires, per conoscere agli Stepping Stone Sound System, grazie alla nostra rubrica Autostop a 7".
Nella seconda ora abbiamo parlato con Fabrizio, dei Sound Campani Uniti, che ci ha raccontato la loro visita a Castel Volturno per organizzare un evento insieme a la comunità africana.
Per chiudere, la consueta playlist a cura del nostro Barabba.
Buon ascolto!
La Playlist:
The Congos - Congoman
Carlton Jackson - History
Stepping Stone Sound System ft. Floris - Elements (Auto stop a 7")
Stepping Stone Sound System ft. Ugo - Work it (Auto stop a 7")
Stepping Stone Sound System ft. Israel - Righteousness (Auto stop a 7")
Radio Fontani - Love for music
Radio Fontani - Faraway journey
Chinese Man - One past
The Gaylads - Africa
Freddie McGregor - Africa here I come
Earl Cunningham - African Man
Brother Culture - Diamond and pearls
Ranking Joe - Africa
Mad Professor ft. U Roy & Sister Audrey - True born African
Danny Red - Roar like a lion
La Turchia è entrata in Afghanistan sotto forma di missione militare sin dall’inizio dell’occupazione statunitense appoggiata dagli alleati della NATO: nell'attuale fase di "disingaggio" da parte delle potenze imperialiste la Turchia rimane ma per giocare un ruolo utile ai propri interessi espansionistici. Erdogan vuole un ruolo nel caos afghano. La Turchia può diventare il dominus di fatto dell’area, giocando sui vari conflitti che la affliggono? Ne parliamo con il giornalista Murat Cinar.
Sarebbero oltre 700mila le persone presenti in Italia a cui, al momento, è preclusa ogni possibilità di immunizzazione – un numero su cui pesano gli oltre 200mila migranti intrappolati in un limbo amministrativo senza via d’uscita, dato che stanno ancora attendendo una risposta alla loro richiesta di regolarizzazione. Si tratta di un cortocircuito generato dai rallentamenti burocratici: agli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno vengono infatti rilasciati due codici identificativi specifici – il tesserino Stp (Stranieri temporaneamente presenti) e il tesserino Eni (Europeo non iscritto) – che garantiscono l’accesso alle prestazioni sanitarie urgenti o essenziali, tra cui le vaccinazioni. Tuttavia, questi codici vengono sistematicamente rifiutati dalla maggior parte delle piattaforme regionali per le prenotazioni del vaccino anti COVID-19, che richiedono invece il codice fiscale e il numero di tessera sanitaria. Ne parliamo con una compagna medico.
Non siamo complici delle stragi in mare
L'Italia e la Libia hanno saldato ulteriori relazioni commerciali mentre annegavano decine di persone nel Mediterraneo, ignorando le richieste di soccorso in uno dei mari più militarizzati del mondo.
Non possiamo restare in silenzio.
Mentre si parla di "ritorno alla normalità" tra bar e ristoranti, è ormai "normale" che le persone immigrate, se riescono a raggiungere le coste italiane, vengano rinchiuse in navi-prigione, trasferite in campi di internamento e poi deportate.
In questi giorni si è discussa la proposta di cittadinanza per Patrick Zaki mentre lo Stato italiano continua a intrattenere floridi rapporti commerciali e bellici con il regime di Al Sisi, a negare la cittadinanza alle persone che vivono in questo paese e a deportare le persone nate in Egitto che non hanno un regolare permesso di soggiorno. Non possiamo sopportare questa ipocrisia. Dopo l'ennesima aggressione armata ai danni di immigrati avvenuta a Foggia, dopo l'uccisione di una donna senegalese a Bergamo, fulminata da un colpo di taser inflitto dai carabinieri. Dopo la morte di un ragazzo tunisino a Livorno, a causa della polizia e di un coprifuoco che minaccia ulteriormente la vita delle persone colpite dall'apartheid istituzionale e dal ricatto dei documenti.
Venerdì 30 aprile, ore 18:00
Speaker's corner e presenza in strada.
Appuntamento a Piazza dei Mirti (Centocelle)
Contro le stragi in mare
Contre le navi-quarantena
Per i documenti a tutti e tutte
Per la libertà