Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa

migranti

USA: Prosegue la lotta contro i centri di detenzione per migranti

Data di trasmissione
Durata

La morte di Willem Van Spronsen, ucciso dalla polizia mentre tentava di sabotare i pullman impiegati dal Northwest Detention Center, una struttura di detenzione per migranti privata, è solo uno l'apice di una lotta che negli Usa sta mobilitandi centinaia di persone contro l'ICE.
L’Ice, United States Immigration and Customs Enforcement, è un'agenzia federale che è parte del Dipartimento della sicurezza interna degli Stati uniti ed è responsabile del controllo delle frontiere e dell’immigrazione, ha in programma di iniziare oggi in tutto il Paese veri e propri raid per arrestare migliaia di famiglie di migranti che hanno già ricevuto l’ordine di espulsione.

Durata 14' ca.

Muore un ragazzo nel Cpr di Torino. Proteste dei detenuti

Data di trasmissione

Nella notte del 7 luglio muore un ragazzo nel Cpr (Centro di permanenza e rimpatrio) di Torino. Le autorità a tal punto cercano di impedire contatti tra dentro il centro e fuori che ad oggi c'è confusione su chi sia la persona morta in un luogo dove nonostante il malessere e forse uno stupro subito si ha diritto a un litro d'acqua al giorno - calda - e dove si può morire in isolamento.

Da quando è stato ritrovato il cadavere sono partite le proteste degli altri detenuti che a tutt'oggi continuano con le battiture e delle e dei solidali fuori dal Centro.

Dopo lo sciopero del 6 maggio a Foggia

Data di trasmissione
Durata

In collegamento telefonico con una compagna della rete Campagne in lotta, proseguiamo le reflessione sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici nel foggiano dopo lo sciopero e il corteo del 6 maggio.

Di seguito il comunicato.

FOGGIA, 6 MAGGIO: PRIMO SCIOPERO DELLA STAGIONE PER LAVORATRICI E LAVORATORI DELLE CAMPAGNE. TORNEREMO!

Eravamo oltre 700 questa mattina nelle strade di Foggia, uniti e determinati per dire basta alle operazioni di sgombero, alla propaganda razzista sulla pelle degli immigrati e dei lavoratori, alle bugie e alle false promesse delle istituzioni, allo sfruttamento di padroni che continuano a rimanere invisibili. Oggi non siamo andati a lavorare per dimostrare che possiamo organizzarci, che non abbiamo paura e nessuno può prenderci in giro. Senza di noi l’agricoltura in provincia di Foggia come in tutta Italia crollerebbe. Come diciamo dal 2015, per eliminare i ghetti servono documenti, contratti, casa e trasporto per tutte e tutti, non le ruspe!

Il nostro corteo si è fermato prima di tutto nel Quartiere Ferrovia, teatro di bieche operazioni politiche che vogliono far credere agli elettori italiani che la causa di tutti i problemi sono gli immigrati. Abbiamo quindi proseguito verso le sedi di Confagricoltura e Coldiretti, le due principali organizzazioni di agricoltori che da sempre fanno finta di non vedere lo sfruttamento e la marginalizzazione degli operai agricoli, su cui si fonda l’intero comparto del Made in Italy, esportato in tutto il mondo. Sono loro che ci devono pagare la casa, il trasporto, il giusto salario e i contributi! Queste sono le regole del lavoro bracciantile, ottenute dopo decenni di lotte sanguinose. Quelle lotte sono anche le nostre! Infine, abbiamo terminato il corteo davanti alla Prefettura, passando per il centro di Foggia e davanti al comune. Vogliamo che i foggiani e tutti gli italiani, quelli che hanno problemi con la casa e non arrivano alla fine del mese, capiscano che non siamo nemici. Il vero nemico è chi ci sfrutta e ci divide! È chi siede nei palazzi del potere e fa il gioco degli sfruttatori!

Oggi abbiamo chiesto di incontrare i vertici di Prefettura e Questura, ma anche delle organizzazioni degli agricoltori. Si è presentato soltanto il Prefetto, peraltro prossimo al trasferimento, insieme al dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Per noi non è sufficiente, come insufficienti sono state le loro risposte. Continuano a dirci che una manciata di operai potranno trasferirsi in fantomatici container, ma solo se muniti di regolare permesso di soggiorno, a decine e decine, se non centinaia, di chilometri dai luoghi in cui lavoriamo, senza alcuna garanzia di contratti e trasporti. In container che d’estate si riscaldano come forni e d’inverno diventano ghiacciaie. Lontani anche dai centri abitati. E poi, tutti gli altri che fine faranno? Chi lavora da anni nelle campagne italiane deve avere riconosciuti i documenti! E la questura deve smettere di fare come vuole, facendo perdere il permesso a moltissime persone. Gli operai agricoli in questa provincia sono decine di migliaia! Non potete trattarci come pacchi usa e getta!

Per tutte queste ragioni, ai rappresentanti delle istituzioni e dei padroni vogliamo dire forte e chiaro che non finisce qui. Continueremo la nostra lotta finchè non ci darete quel che ci spetta! Unit* si vince! CASA, DOCUMENTI, CONTRATTI PER TUTTE E TUTTI

Aggiornamenti da Borgo Mezzanone

Data di trasmissione
Durata

Ieri notte l'ennesima morte nel ghetto di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. Lo stato continua a fare proclami sulle "operazioni umanitarie" per "bonificare" questi luoghi che di fatto contribuisce a creare e nel frattempo procede con sgomberi e repressione. Con una compagna della rete Campagne in Lotta un aggiornamento sulla situazione di questo campo di lavoro.

Contro i lager di Stato: sul 25 aprile a Modena

Data di trasmissione
Durata

Che cosa significa lottare contro i CPR oggi, nell’epoca del populismo legale e nel quadro della deriva reazionaria e repressiva in corso? In vista della manifestazione del 25 aprile a Modena contro i lager di stato ne abbiamo parlato con alcuni compagni e compagne promotori del corteo.

Riproponiamo un contributo apparso su radiocane.info

Buon ascolto!

2 marzo: corteo contro padroni e stato di polizia

Data di trasmissione
Durata

ADESSO BASTA!
IL SILENZIO È COMPLICITÀ

CORTEO CONTRO PADRONI
E STATO DI POLIZIA

A partire dalla forte risposta di chi ha resistito allo sgombero dell’Asilo occupato di Torino e dalla estesa solidarietà di fronte agli arresti, crediamo si debba far risuonare nelle nostre strade, quelle che calpestiamo ogni giorno, una voce chiara e decisa contro il governo.

La guerra ai poveri, l’inasprimento dei sistemi di sorveglianza, le retate e i controlli in strada sono quotidiani e incessanti.
La popolazione immigrata viene criminalizzata e isolata nei centri di accoglienza, nei ghetti, nei lager per il rimpatrio (C.P.R.). Senza dimenticare tutte le persone morte in mare o in montagna nel tentativo di varcare una linea immaginaria detta confine.
Il lavoro diventa sempre più precario e con paghe da fame, e gli affitti sempre più alti.
Di pari passo è in corso un feroce attacco a tutte le occupazioni nel tentativo di annientare ogni forma di autonomia e autogestione.
Le “grandi opere” e le nocività devastano, inquinano e deturpano intere aree geografiche facendo arricchire imprese di costruzioni e multinazionali, lasciando sul territorio solo macerie.

Difendiamo chi viene colpito perché si ribella a questo stato di cose, come a Cosenza, Milano, Firenze, Roma, Torino e Trento.

Se non ci interessiamo alla realtà presto sarà lei a interessarsi di noi, ed ha già il volto di un gendarme. Reagire ora è possibile e necessario. Sappiamo che siamo tutti/e sotto attacco e ovunque dobbiamo organizzarci per rispondere.

L’unico modo per sconfiggere la paura e la rassegnazione è riprenderci collettivamente le strade in cui viviamo. Lo faremo tutti/e insieme in corteo, uniti/e e determinati/e!

Siamo nemiche e nemici di questo governo, di ogni governo.
E scommettiamo di non essere i/le soli/e.
ROMA
SABATO 2 MARZO – ORE 17:00
CORTEO
CONCENTRAMENTO A LARGO PRENESTE