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migranti

Inizia il processo per la lotta contro il CPR di Palazzo San Gervasio

Data di trasmissione
Durata 8m 6s

Inizia oggi il processo ai danni di compagne e compagni che si sono impegnati in questi anni a sostenere e a fare da megafono alle lotte delle persone recluse dentro al CPR di Palazzo San gervasio, in provincia di Potenza. Nella corrispondenza con una compagna di Campagne in Lotta, imputata nel processo, parliamo delle ragioni della lotta contro questo CPR, e di come le questura e la procura tentino di criminalizzare chi lotta contro queste strutture di detenzione.

Riportiamo il comunicato di alcunx imputatx:

Tribunale di Potenza - 14 febbraio 2023 - Sì, dei CPR vogliamo solo macerie Le violenze quotidiane all'interno del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio (PZ) hanno raggiunto, ancora una volta, la cronaca nazionale. Il lager per migranti, già al centro di due inchieste che hanno portato anche all'arresto dell'ex sindaco di quel comune e al sequestro di numerose sostanze che venivano utilizzate per sedare in maniera coatta tutte le persone internate, è tornato sotto i riflettori per un servizio di “Striscia la notizia” che racconta abusi e violenze. Questo campo d'internamento ha una storia lunghissima ma, se si pensa solo agli ultimi anni, è stato inaugurato come CIE nel 2017, chiuso nel 2020 per "ristrutturazione" in seguito alle inchieste e riaperto nel 2021 con ulteriori fortificazioni volte ad impedire eventuali evasioni. Il CPR di Palazzo San Gervasio sembra essere uno strumento di tortura davvero importante per lo stato e quanto accaduto alla luce delle proteste della settimana scorsa nel centro di espulsione di Torino ne è una macabra dimostrazione. Infatti, stando ai racconti delle persone recluse nel CPR di Torino, il servizio della trasmissione televisiva “Striscia la notizia” andato in onda diviso in quattro parti il 20, il 21 gennaio e il 3 e 4 febbraio 2023, che raccontava le violenze e gli abusi avvenuti proprio nel CPR di Palazzo San Gervasio, ha fatto risuonare le condizioni di prigionia che riguardano tutte le persone recluse in attesa di espulsione nei lager italiani. Quelle immagini erano lo specchio di quanto accade ovunque, da Torino a Lampedusa, e per questo sono iniziati due giorni di proteste che hanno visto la distruzione di una grande porzione del CPR torinese. Per una volta, un programma televisivo becero e populista ha rispedito la violenza al mittente. Oltre alle espulsioni e agli arresti, con lo scopo di svuotare la struttura, lo stato ha pensato bene di procedere con trasferimenti punitivi, alcuni dei quali proprio in direzione del campo di tortura di Palazzo San Gervasio. Domani, 14 febbraio, al tribunale di Potenza si apre un processo contro 17 compagne/i che in passato hanno partecipato ad appuntamenti di lotta fuori dal CPR di Palazzo San Gervasio, così come hanno sostenuto le proteste delle persone immigrate nei centri di accoglienza di Potenza e provincia. L'accusa che ci rivolgono è di istigazione a disobbedire alle leggi dello stato, ovvero un insulto che ha radici nel razzismo di stato. Con il solo scopo di generare il deserto intorno alle mura del CPR e proseguire senza disturbo con le violenze, l'indagine che ci porta a processo racconta di noi imputatx come i responsabili delle proteste e dei tentativi di evasione da un campo di tortura, infantilizzando dunque le persone recluse che lotterebbero non per la propria vita ma a causa di una regia esterna. Un copione già visto sia per chi si è ribellato in passato nei centri di espulsione, nelle tendopoli e nei ghetti, da nord a sud, sia per le proteste di massa nelle carceri attraversate dalla pandemia nel 2020 dove sono avvenute stragi e torture di stato. Noi, dal canto nostro, siamo solo dispiaciutx di non aver continuato ad andare fuori dalle mura del CPR a portare vicinanza e solidarietà, di non aver lottato abbastanza al fianco delle persone immigrate contro un vero e proprio lager. Questo processo sarà un'occasione per parlare alla città di ciò che accade a pochissimi chilometri da Potenza. Con la speranza che sempre più persone scelgano da che parte stare. I CPR, come il regime di tortura del 41 BIS, sono le punte di diamante di un sistema di oppressione che cade a pioggia su tutta la società.  Con il pensiero a chi si ribella nei centri di espulsione e nelle galere. Con la massima solidarietà a chi non si dà pace e lotta contro la guerra che ogni giorno ci dichiarano dall'alto. Con il cuore accanto ad Alfredo, compagno anarchico che ha sempre lottato contro i CPR e che oggi è in sciopero della fame da quasi 4 mesi contro la tortura del 41 bis e dell'ergastolo.

Alcunx compas imputatx

Controinchiesta sulle presunte complicità tra Ong e scafisti

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L’8 gennaio il Corriere della Sera ha pubblicato il resoconto del lavoro sotto copertura di un agente di polizia che, infiltrato su una nave di Save the Children, avrebbe documentato la collaborazione tra Ong e trafficanti libici di esseri umani.

Attraverso una controinchiesta, due giornalisti freelance sono riusciti a sbugiardare questa narrazione che manifesta non poche incognite.

Innanzitutto la testata riporta alcune ipotesi investigative spacciandole come fatti comprovati. Le carte del processo, che ancora è in fase preliminare, dimostrano che la questione non è ancora così verificata. L’inchiesta della procura di Trapani è stata inoltre un maxi investimento economico oltre investigativo, interesse che ha delle radici più strettamente politiche più profonde: sono infatti stati hackerati cellulari di medici senza frontiere, sono state posizionate numerose microspie, e sono state raccolte moltissime intercettazioni nel 2017 toccando l’intero ambiente di chi si occupa di salvataggio in mare. Il tutto di pari passo con una propaganda politica che ne ha dipinto un nemico pubblico.

Nella narrazione mainstream italiana, si fa anche confusione sull’utilizzo stesso dei termini del discorso, a partire da quello di “trafficanti” fino a quello di “salvataggio” diviso in “vero” e “falso”. Sembra banale ma è opportuno specificare che l’ultima distinzione non sia altro che un’idea diffamatoria, in quanto il salvataggio in mare operato dalle Ong negli ultimi anni ha di fatto

intralciato moltissime operazioni di arresti, da cui si spiega anche la furia investigativa.

I due freelance non hanno consultato solo le carte processuali ma anche i rapporti dell’agente infiltrato, il quale non documenta le complicità narrate, ma anzi mette in luce quelle tra trafficanti e guardia costiera libica. Questa è finanziata da Italia e UE per contenere le partenze e non sembra casuale che il Corriere preferisca non parlarne.

Sull’atteggiamento inoltre della guardia costiera italiana, branca della marina militare, è solo negli ultimi anni che essa è così piegata alla campagna antimigratoria del governo.

Non molto tempo fa infatti, in virtù di accordi internazonali, essa dichiarava che di fronte ad evidente pericolosità intrinseca delle navi provenienti dalla Libia, il soccorso fosse necessario.

Tra gli elementi che chiarificano le radici delle sistemiche versioni dei fatti, esemplificativo è infine un aspetto del processo Salvini – Open Arms : la marina militare inviò un sommergibile, operazione chiaramente costosa, a fare alcune foto al barcone vuoto appena salvato da Open Arms per dimostrare che esso ancora galleggiava. Questa foto arrivò a Salvini, allora ministro dell’Interno, che non esitò ad usarla per la sua propagada contro le ong.

Ne parliamo con Lorenzo D’Agostino, giornalista freelance.

Quanto fa paura l'autorganizzazione nelle campagne

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Durata 1h 25m 47s

Con Campagne in lotta ripercorriamo la lotta dei braccianti e dei lavoratori agricoli dal 2017 ad oggi. Di come si sia voluto cavalcare una lotta autorganizzata e di come su questo si sia costruito il personaggio di Aboubakar Soumahoro, scaricato dalla politica quando la magistratura ha iniziato ad indagare sulle cooperative della famiglia della moglie.

Di seguito tutte le trasmissione che Campagna in lotta ha fatto nel corso degli anni ai nostri microfoni

https://www.ondarossa.info/search/content?keys=Campagne+in+lotta

Catania no border

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Manifestazioni e iniziative a Catania in solidarietà con le persone che cercano rifugio nella città, ne parliamo con uno studente dello Spedalieri e con Alfonso di LasciateCIEntrare.

La seconda corrispondenza fa un aggiornamento sul presidio del pomeriggio.

Family business

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Di nuovo On Air! Prima puntata, della Stagione 22/23, di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Siamo tornati live and direct dagli studi di Via dei Volsci per cominciare una nuova stagione con tante good vibes e informazione. E abbiamo deciso di farlo in famiglia con il caro Pit outta Lion's Way Sound System come ospite speciale.

Durante la prima ora abbiamo parlato al telefono con un compagno della campagna Documenti per Tutt* per sapere cosa hanno discusso e deciso nella prima assemblea dopo l'estate. Abbiamo ascoltato attentamente l'analisi preciso e lucido che il compagno ci ha fatto sulla situazione della comunità migrante, che si trova in una situazione di clandestinità creata dallo stesso Stato italiano e funzionale al capitalismo.

Nella seconda ora abbiamo chiacchierato dell'estate che non abbiamo vissuto per ricordare cos'è successo nella scena sound system nei mesi scorsi. Ma abbiamo anche ascoltato tanta musica grazie alle selections del nostro fratello Pit.

Buon ascolto!

 

La Paylist (Pit outa Lion's Way Sound System):

The Slickers - Zion Land

Clint Eastwood - Follow fashion

Clint Eastwood - Follow fashion (version)

Johnny Clarke - The ruler

Gregory Isaacs - Mr. Brown

Johnny Osbourne - Freedom

Alla - Babylon fight rastaman

Dennis Brown - Three meals a day

Ranking Dread - Africa

Bob Andy - War in the city

Vivian Jones - Rich get richer

Cornell Campbell - Destiny

Al Campbell - Wise words

Jobba - Voice of the People

Prince Alla and The Digitalites - No more

Mikey Melody - Run come rally

In aula la proposta di legge sulla cittadinanza detta ius scholae

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Durata 24m 58s

Oggi 29 giugno esce dalla commissione ed arriva alla discussione in aula il progetto di legge che porta il nome del deputato Brescia che, se votato, allargherebbe la cittadinanza, oggi limitata a chi è figlio/a di almeno un genitore italiano anche a chi è nato/a in Italia o vi è arrivato/a entro i 12 anni di età e abbia svolto qui almeno un ciclo scolastico di 5 anni.

Ne parliamo con Enrica Rigo docente di diritto e autrice di "La straniera. Migrazioni, asilo, sfruttamento in una prospettiva di genere" (Carocci Editore)

Il "piano Ruanda" del governo di Boris Johnson

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Durata 34m 48s

Martedì 14 giugno sarebbero dovuti partire il primo volo del "piano Ruanda", ossia del progetto del governo di Boris Johnson di deportare tutte le persone che arrivano per mare in modo "illegale" nel Regno Unito in Ruanda, dove, attraverso un accordo con quel paese, sarebbero state trattenute per verificarne le carte: andata senza ritorno!

Al momento la Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha bloccato l'iniziativa dichiarando che serve più tempo per verificarne la sostenibilità legale.

Il piano è un'iniziativa concreta o è soprattutto un cinico strumento di costruzione di consenso?

Pull it up a come again!

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Trentesima puntata, della Stagione 21/22, di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

In una puntata strictly vinyl per le tunes che ci ha proposto il nostro Barabba pon the plates, abbiamo chiacchierato un po' sulle serate della scena sound system che si sono svolte nei giorni scorsi e di quelle che ci sarano nelle prosime settimane.

Addirittura, durante la prima ora, abbiamo parlato al telefono con una compagna, del coordinamento Documenti per tutt, che ci ha raccontato sugli incontri informativi che stanno organizzando due giovedì di ogni mese a Tor Pignattara e a Rebibbia.

E come sempre, le selections di Barabba per chiudere la puntata.

Buon ascolto!

 

La Playlist:

Leroy Smart - Life is a funny thing

Natural Black - It's a joy

Yami Bolo - Conspiracy

Tony Benjamin - Africa is Zion

Horace Andy - Do you love my music?

Aba Ariginal - Fidel Castro

King Kong - Serious

Decendent - Almighty Father

Shako Lee - None Jah Jah children

Rapha Pico - Lead the way

Sista Zari - Prophecy

El Indio - Cristopher Columbus

El Indio - Listen to the words of the Father

Aba Ariginal - Horns of the Father

Michael Exodus meets Shanti Lion - Jah glory

Higher Meditation - King of glory

Sri Lanka: il governo impone il coprifuoco di fronte alle proteste sociali

Data di trasmissione

Intervento telefonico di un compagno della comunità sirilankese in Italia che racconta la situazione di proteste sociali contro il caro-vita e la forte repressione e l'autoritarismo da parte del governo che ha svenduto le risorse del paese creando una gravissima crisi economica e sociale.