A catania in piazza per liberarsi dai CPR e da Frontex!
La Rete Antirazzista catanese in piazza contro la presenza di Frontex in città, contro le politiche europee di respingimento delle e dei migranti che ancora oggi uccidono nel Mediterraneo
La Rete Antirazzista catanese in piazza contro la presenza di Frontex in città, contro le politiche europee di respingimento delle e dei migranti che ancora oggi uccidono nel Mediterraneo
Il "sofa-gate" - le due sole sedie cioè riservate ad Erdogan e Michel, con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen costretta a sedersi su un divano a latere, ha mostrato chiaramente come tematiche simboliche in seno all'Europa finiscano strumentalmente per sovvertire l'ordine gerarchico dei discorsi che davvero contano. Il vertice di Ankara serviva ad Unione Europea e Turchia per riprendere il dialogo su alcuni dossier vitali per l'agenda politica internazionale, tra cui la gestione dei rifugiati siriani Proprio in questo senso, dopo i 6 miliardi di euro già elargiti con l'accordo del 2016 da Bruxelles per la blindatura dei confini tra Grecia e Turchia, entrambe le parti in causa caldeggiano un rinnovo dei finanziamenti. Ne parliamo con il giornalista Murat Cinar con cui ci aggiorniamo anche sugli sviluppi delle rivolte universitarie di Bogazici e sulle condizioni carcerarie dei detenuti politici in Turchia.
Con Bachu della comunità bengalese parliamo del presidio lanciato a Roma, in piazza San Silvestro, alle ore 10 di lunedì 12 aprile nell'ambito di una chiamata nazionale lanciata dal movimento "Campagne
in Lotta" in tutta Italia per chiedere documenti per tutte e tutti: basta al ricatto dei documenti, agli abusi delle questure e al razzismo.
Le richieste sono molto chiare, tra cui:
- permesso di soggiorno incondizionato per tutti non legato al contratto di lavoro
- accesso alla residenza
- accesso alla cittadinanza
- abolizione di tutti i decreti sicurezza
- fine degli abusi e dei lunghi termini nelle questure,
- azzeramento dei costi dei permessi
- chiusura dei centri di detenzione (CPR) e fine dei rimpatri
- permesso di soggiorno europeo
Documenti per tutti/e, e repressione per nessuno!
Lunedì 12 aprile, alle 10:00 in piazza San Silvestro, a Roma.
La casa cantoniera, occupata nel dicembre del 2018, era un luogo nato per dare solidarietà alle persone che volevano attraversare il confine italo-francese al Colle del Monginevro. "Un luogo di lotta e di autorganizzazione, contro tutte le frontiere e i dispositivi militari e politici che cercano di controllare e selezionare".
Dopo due anni e mezzo dalla sua apertura, è stata sgomberata il 23 marzo mentre all'interno c'erano circa sessanta persone donne, uomini, bambine e bambini in transito, le compagne e i compagni che avevano aperto il posto, ne parliamo con una di loro
Una compagna di Non una di meno Bologna ci racconta l'iniziativa dell'8 marzo della città emiliana dove la zona rossa rende ancora più dura la situazione delle donne e in particolare delle lavoratrici di settori particolarmente a rischio, dalle industrie alle casse dei supermercati
Facciamo il punto della situazione COVID in UK per quanto riguarda il programma di vaccinazioni, le nuove restrizioni sui viaggi internazionali ma anche la nuova ondata di scioperi nel paese. Inoltre, guardiamo il caso
della caserma di Folkestone, trasformata dal governo britannico in centro di accoglienza per richiedenti di asilo, dove un focolaio di COVID a fine gennaio ha provocato la rivolta da parte dei migranti.
Nell'isola greca, primo approdo dei migranti che provengono dalla Turchia, avvengono continui respingimenti, deportazioni, violenze e trattamenti disumani, in spregio delle regole che si è data la stessa Unione Europea.
Il racconto di una compagna sulle lotte dentro e fuori dalle carceri da marzo a oggi con un focus particolare sul protagonismo delle donne e sulle lotte dei e delle migranti nei centri di espulsione.
Con una compagna parliamo della violenza patriarcale e dei cortei del 25 novembre in Francia e in particolare della storia di Julie, approfondiamo la repressione di stato e il disegno di legge liberticida promosso dal ministro degli interni Gerald Darmanin che vieta di diffondere immagini di operazioni di polizia, pena un anno di carcere e una multa da 45.000 euro se le immagini permettano di identificare gli agenti in azione. Discutiamo dell'islamofobia veicolata dal governo all'interno del discoro pubblico predominante che ha ricadute pesanti sui corpi in particolare delle donne musulmane che indossano in pubblico il velo.
Una dottoressa di Medici senza frontiere ci parla delle condizioni di vita nel campo profughi di Moria, nell'isola di Lesbo, e delle tante patologie di cui soffrono in particolare i minori