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Sciopero generale in Catalogna

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Sciopero generale in Catalogna, indetto dopo cinque giorni di proteste in seguito alle condanne a lunghe pene detentive inflitte a diversi leader indipendentisti catalani. Barcellona e le principali città catalane sono bloccate e solcate da cortei affollatissimi, nonostante la violenta repressione da parte delle forze dell'ordine, spalleggiate da gruppi di militanti neofascisti.

Sul fronte politico, ieri il presidente della Generalitat ha annunciato l'intenzione di indire un altro referendum sull'indipendenza. Da Barcellona, il nostro corrispondente Victor ci racconta come la città si stia preparando alla grande manifestazione prevista per oggi pomeriggio.

Barcellona, arrestati nove esponenti dei CDR

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Nella giornata di ieri l'Audiencia Nacional di Madrid ha ordinato l'arresto di nove attivisti dei CDR (Comitati per la Difesa della Repubblica) catalani.
Gli arrestati - tutti appartenenti alla sinistra indipendentista - sono accusati di reati pesantissimi: ribellione, sedizione, terrorismo e detenzione di esplosivi. Secondo l'accusa gli arrestati sarebbero stati pronti a scatenare un'ondata di attentati nei prossimi giorni per rispondere alla sentenza di condanna dei leader indipendentisti accusati di aver organizzato il referendum illegale per l'indipendenza del 2017.
La "prova" dell'accusa sarebbero alcune sostanze in grado di essere usate per comporre esplosivi trovate all'interno di un magazzino usato dal comitato festivo di Sabadell, città alle porte di Barcellona., dove viene conservato il materiale pirotecnico che serve a fabbricare i fuochi artificiali usati in occasione delle feste patronali.

Dell'ennesima montatura giudiziaria ai danni della sinistra catalana ce ne parla uno dei nostri corrispondenti da Barcellona.

Diada 2011

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Come ogni anno, lo scorso 11 settembre Barcellona è scesa in piazza per la Diada, la festa nazionale che ricorda la caduta della capitale catalana nelle mani dei Borbone l'11 settembre del 1714. Oltre 700.000 persone sono scese in piazza, con una cospicua presenza della sinistra indipendentista, per continuare a chiedere la liberazione delle e dei prigionieri politici e degli esiliati e per il riconoscimento del diritto all'autodeterminazione.

Sullo sfondo, le consultazioni del leader socialista Pedro Sanchez per formare un governo nazionale, che però rimane ancora lontano (e potrebbe invece avvicinarsi l'indizione di nuove elezioni) e gli aggiornamenti sulla coalizione che governa la città di Barcellona, con i socialisti locali che sembrano avere decisamente in mano il pallino.

Un nuovo sindaco per Barcellona?

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A Barcellona, nonostante non sia stata la candidata più votata, la sindaca uscente Ada Colau potrebbe essere riconfermata alla guida della città, con i voti dei socialisti e del candidato del partito di destra Ciutadans Manuel Valls, già ministro degli interni francese. Un cambiamento importante per gli equilibri della città (i socialisti tornerebbero a amministrare indirettamente una città che hanno guidato fino a pochi nani fa) e per quelli di Barcelona en comù, la lista che appoggia la Colau e che prende le mosse, anche, dadiversi movimenti sociali che si sono svilupppati in città negli ultimi dieci anni.

Una svolta che potrebbe fare da viatico anche al governo nazionale, con il PSOE di Pedro Sanchez appoggiato da Podemos? Di questo e altri aspetti abbiamo provato a ragionare con Victor, redattore de La directa di Barcellona.

Da Viterbo a Pamplona, il caso della Manada

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Qualche settimana fa a Viterbo una donna ha denunciato di essere stata violentata da due uomini, uno dei quali consigliere municipale di Casa Pound. Dopo essere stata fatta entrare in un locale privato la donna è stata aggredita e violentata, la violenza è stata ripresa con un telefono cellulare è successivamente inviata ad almeno due chat di whatsapp, una delle quali afferente a Blocco studentesco di Viterbo.

Ci sono diverse analogie con il cosiddetto caso della Manada (il branco, in spagnolo), una violenza sessuale di gruppo avvenuta nel corso delle feste di san Fermin, a Pamplona, nell'estate del 2016, ripresa su cellulare e diffusa in chat private. Due degli aggressori erano appartenenti alle forze armate. Da quell'aggressione scaturì un processo, non ancora concluso, dai toni controversi e spesso umilianti e violenti nei confronti della vittima. ma anche un enorme movimento di solidarietà che ancora non si è placato.

Con Emi, del progetto editoriale Pikara magazine, rievochiamo i nodi centrali di quella vicenda e lo stato attuale delle mobilitazioni contro le aggressioni sessuali nello Stato spagnolo.

Selling England by the pounds

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Settimana complicata nel Regno Unito, le elezioni amministrative parziali hanno visto il tonfo dei conservatori e il calo del partito laburista, a vantaggio dei liberaldemocratici e dei verdi, due forze politiche esplicitamente contrarie alla Brexit. Anche in Irlanda del nord trionfano le forze anti-Brexit, sia nel campo che repubblicano che in quello unionista. A Glasgow decine di migliaia di persone hanno sfilato per l'indipendenza e si prepara un referendum per rendere la Scozia indipendente dal Regno Unito, qualora la Brexit dovesse avere corso, da tenersi nel 2021. Sullo sfondo, le elezioni europee di maggio, diventate ormai una sorta di seconda puntata del referendum di tre anni fa che avrebbe dovuto sancire l'abbandono dell'Unione Europea da parte della Gran Bretagna.

Con Paolo Perri, dell'università della Calabria, cerchiamo di capire quali prospettive si stiano aprendo per il futuro britannico.

Spagna, meno un mese alle elezioni

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Mancano trenta giorni alle elezioni che, per la quarta volta in tre anni e mezzo, rinnoveranno il Parlamento dello Stato spagnolo. Nel frattempo continua, fra le polemiche, il processo contro dirigenti e militanti catalani accusati di alto tradimento.

Ci fornisce gli aggiornamenti su queste vicende Victor, uno dei nostri corrispondenti da Barcellona.

Altsasu, la solidarietà non si ferma

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La cittadina navarra di Altsasu, dove due anni fa, in seguito ad una rissa da bar fra alcuni giovani e degli agenti della Guardia Civil in libera uscita, è cominciata l'odissea giudiziaria per otto ragazzi e ragazze, condannati a lunghe pene detentive per delitti di presunto "terrorismo", si è riempita nella giornata di domenica scorsa. Oltre settantamila persone sono affluite nel paese per mostrare la propria solidarietà nei confronti delle vittime della repressione giudiziaria, una delle più grandi manifestazioni di questo tipo nella storia recente di Euskal Herria.

Insieme a un compagno navarro, militante di Askapena e di Sortu, riepiloghiamo le tappe di questa assurda vicenda giudiziaria, simile purtroppo a tante altre,  e facciamo il punto sullo stato di salute dei movimenti politici e sociali baschi alla vigilia di importanti scadenze elettorali.

Madrid, in piazza per l'autodeterminazione

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Sabato 16 marzo a Madrid si è svolta una grande manifestazione, per chiedere la libertà dei leader catalani in prigione e la fine del processo in corso al Tribunal Supremo.

Si tratta della più grande manifestazione di questo tipo mai avvenuta a Madrid, a partecipare soggetti e individualità provenienti non solo dalla Catalogna ma da tutto lo Stato spagnolo