Apriamo dando degli aggiornamenti su Chat Control 2.0, il nuovo tentativo dell'unione europea di proibire la cifratura dei dati con il pretesto della lotta alla pedopornografia.
Riprendendo il comunicato de La Quadrature Du Net, aggiorniamo sul clima che si respira in Francia per chi promuove consapevolezza nell'uso delle tecnologie digitale: nel tentativo di criminalizzare i movimenti sociali con l'accusa di terrorismo, vengono criminalizzate le loro pratiche di sicurezza, l'utilizzo di specifici strumenti, l'autoformazione all'uso di tecnologie rispettose della privacy e persino le opinioni anti-GAFAM.
Con Murat Cinar, redattore di Pressenza, commentiamo quella che è stata l'ennesima vittoria politica di Erdogan supportato dal sedicente occidente: Svezia e Finlandia condannano il PKK, si dispongono a concedere estradizioni, viene inoltre lasciato mano libera alla Turchia in Siria.
Si parla poi del tentativo di portare nelle strade di Istanbul, vietato dal 2015
Oggi parliamo di due argomenti principali. In apertura cerchiamo di chiarire la storia del ban USA su alcune ditte cinesi, in particolare Huawei, e come questo abbia portato alla situazione attuale con gli smartphone Huawei che non possono avere installate di default le Gapps (per cui si stanno muovendo verso un nuovo sistema operativo, HarmonyOS) e con lo stratagemma di vendere la sottomarca Honor per aggirare le proibizioni del governo americano.
Successivamente parliamo del regolamento chatcontrol, cioè della deroga al regolamento Eprivacy che è stata votata dal parlamento europeo per permettere alle società che effettuano controlli automatici su email e programmi di messagistica di poter continuare a farlo allo scopo di combattere la pedopornografia.
Questo, e soprattutto un futuro regolamento europeo sull'argomento, ancora allo stadio di proposta, rischiano di ridurre notevolmente la privacy nelle comunicazioni, rischiando peraltro di colpire anche le possibili vittime.
In chiusura le notiziole, oggi più focalizzate su sorveglianza & sue applicazioni
La Rete Antirazzista catanese in piazza contro la presenza di Frontex in città, contro le politiche europee di respingimento delle e dei migranti che ancora oggi uccidono nel Mediterraneo
Il "sofa-gate" - le due sole sedie cioè riservate ad Erdogan e Michel, con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen costretta a sedersi su un divano a latere, ha mostrato chiaramente come tematiche simboliche in seno all'Europa finiscano strumentalmente per sovvertire l'ordine gerarchico dei discorsi che davvero contano. Il vertice di Ankara serviva ad Unione Europea e Turchia per riprendere il dialogo su alcuni dossier vitali per l'agenda politica internazionale, tra cui la gestione dei rifugiati siriani Proprio in questo senso, dopo i 6 miliardi di euro già elargiti con l'accordo del 2016 da Bruxelles per la blindatura dei confini tra Grecia e Turchia, entrambe le parti in causa caldeggiano un rinnovo dei finanziamenti. Ne parliamo con il giornalista Murat Cinar con cui ci aggiorniamo anche sugli sviluppi delle rivolte universitarie di Bogazici e sulle condizioni carcerarie dei detenuti politici in Turchia.
Il 26 marzo il parlamento europeo ha approvato la direttiva sul copyright di cui avevamo già parlato nel 2018. Rispetto alla proposta di legge fatta ormai quasi un anno fa ci sono state alcune modifiche che non cambiano la sostanza della legge: ad esempio è stata fatta una eccezione piuttosto esplicita per le enciclopedie online, rispondendo quindi alla protesta di Wikipedia.
La legge renderà il link con "snippet" oggetto di copyright: d'ora in poi, dunque, per mettere un link che abbia anche due righe di contenuto ci sarà bisogno di un accordo commerciale con il produttore. Anche se la legge mira sostanzialmente a Google News e altri grandi aggregatori di notizie, viene fatta distinzione solamente per soggetti di ricerca o non commerciali, o economicamente irrilevanti. Tutti gli altri ne saranno invece soggetti, e dovranno quindi evitare l'uso di snippet nel loro sito, se non vogliono dover pagare dei diritti agli editori.
Altro punto importante della legge è lo spostamento dell'onere di verifica del rispetto del copyright ai siti che ospitano contenuti prodotti dagli utenti: se fino ad oggi la responsabilità di questi era appunto solo degli utenti che li caricavano, viene ora richiesto alle piattaforme (grandi o piccole che siano) di controllare cosa gli utenti caricano ed eventualmente bloccarlo. Questo richiederà la creazione dei cosiddetti upload filter, ovvero software (anche piuttosto complessi) preposti a determinare se un dato contenuto è in violazione del copyright. Come si intuisce, questo compito è difficilissimo, e con ogni probabilità verrà attuato con un gran numero di falsi positivi.
Facciamo delle considerazioni sulla legge, e anche sulle mancanze che riscontriamo nell'opposizione che è stata fatta.
Sono giorni di accelerazioni sulla Brexit per la premier britannica Theresa May. Da una parte le tensioni interne alla maggioranza parlamentare indicano la possibilità che il trattato venga bocciato. Dall'altra continuano anche le discussioni e le trattative con L'Ue. Abbiamo contattato un nostro redattore che si trova nel Regno Unito per fare un quadro della situazione.
Parliamo del rapporto che analizza in dettaglio la logica e gli impatti di ciascun accordo bilaterale nell'agenda dell'Unione europea. Un'agenda che la Commissione intende portare a compimento entro le prossime elezioni, ed è per questo che molti negoziati stanno accelerando il loro iter, senza tener conto delle proteste e delle criticità più volte evidenziate da parti del mondo produttivo e della campagna Stop TTIP.
Ne parliamo con Monica Di Sisto della Campagna Stop TTIP.