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sanatoria truffa

Sullo sciopero del 15 Luglio dei lavoratori e le lavoratrici delle campagne

Data di trasmissione
Durata 18m 45s

In collegamento telefonico con una campagna della rete Campagne in Lotta parliamo dello sciopero del 15 Luglio e dell'estate di lotta.

Buon Ascolto!

 

SANATORIA PER TUTTE E TUTTI, REPRESSIONE PER NESSUNO : INIZIA UN’ESTATE DI LOTTE!

Ieri a Foggia e a Reggio Calabria i lavoratori e le lavoratrici delle campagne sono scesi ancora una volta in strada per fare sentire la loro voce riguardo alle profonde criticità della sanatoria, e per chiedere documenti, case e contratti di lavoro. A un mese e mezzo dall’inizio della sanatoria è chiaro a tutti che questa legge non sta funzionando: da un lato ha criteri di accesso estremamente restrittivi in cui la maggior parte delle persone non rientra; dall’altro moltissimi padroni non sono disposti a pagare per la procedura di emersione né a fare contratti regolari. Nei pochi casi in cui i datori di lavoro accettano di regolarizzare, spesso chiedono ai lavoratori di pagare al posto loro i 500 euro richiesti o anche di più, a dimostrazione del fatto che questi meccanismi di regolarizzazione non fanno altro che alimentare forme di truffa ed estorsione. E’ noto del resto quanto il comparto agroindustriale si regga da anni sull’irregoralità contrattuale diffusa e che I prezzi di frutta e verdura siano totalmente schiacciati a favore della trasformazione e della grande distribuzione: per questi motivi chi fa le leggi non può fare affidamento soltanto sulla volontà dei singoli agricoltori di procedere all’emersione, ma dovrebbe invece intervenire sul ruolo della grandi organizzazioni datoriali affinchè queste si facciano carico dei costi legati alla regolarizzazione.
A Foggia si è tenuto un presidio davanti alla sede di Coldiretti per denunciare un fatto semplice: le associazioni di categoria – Coldiretti e Confagricoltura in primis – non si sono prese alcuna responsabilità e continuano ad essere complici delle condizioni di sfruttamento e precarietà. Contemporaneamente a Reggio, nonostante intimidazioni e minacce, è stato fatto un presidio nei pressi della Prefettura (perché la Questura non ha neanche permesso di manifestare nella piazza di fronte).
Accanto ai lavoratori e lavoratrici delle campagne, ieri in piazza c’erano anche alcuni studenti, precari e disoccupati di Puglia e Calabria, a ribadire ancora una volta come i motivi per cui si lotta siano gli stessi: un contratto, in un paese con un mercato del lavoro tra i più precari d’Europa; case e servizi, spesso assenti in molte zone del paese, specie al sud; istruzione garantita, a fronte di un sistema scolastico e universitario lasciato senza fondi e strutture. Unire le lotte è importante e necessario per tutti: perchè ogni miglioramento ottenuto da chi lotta è contagioso; così come ogni peggioramento delle condizioni di ciascuno è usato da chi sfrutta e trae profitto da questo stato di cose, come deterrente, minaccia, gioco al ribasso per tutti gli altri.
Anche in questa occasione è stata chiara l’intenzione di reprimere, separare e mettere paura a chi si batte contro razzismo e sfruttamento, come già accaduto in passato. A Foggia le forze dell’ordine hanno scortato le persone che stavano raggiungendo il luogo del presidio e, alla fine della manifestazione, hanno fermato otto solidali, identificandoli e fotografandoli nella stazione dei treni. A Reggio dal giorno precedente le persone di alcuni insediamenti hanno ricevuto minacce di sgombero se avessero partecipato alla manifestazione; nel corso della mattinata diversi lavoratori sono stati fermati e identificati e due trattenuti in commissariato.
La giornata di ieri ha dimostrato che le minacce e la repressione non fermano le lotte, al contrario: il grido “sanatoria per tutti, repressione per nessuno” si è propagato dalla frontiera di Oulx ai picchetti dei facchini del Si Cobas all’interporto di Bologna, a Modena e a Piacenza; dai disoccupati in presidio e dalle compagne femministe a Napoli, fino ai solidali a Firenze e Venezia. In tutte queste realtà, e in molte altre, immigrati e solidali portano avanti lotte autorganizzate e subiscono per questo azioni di rappresaglia: fogli di via, divieti di dimora, denunce, processi, multe, condanne, sgomberi, botte.

Ci vogliono isolare e spaventare, ci troveranno invece più uniti e determinati a continuare.

La giornata di ieri è stata la prima tappa di una lunga estate calda di lotte.
Ci vediamo nelle strade, nelle campagne e nelle lotte ovunque!

 

Fonte: https://campagneinlotta.org/sanatoria-per-tutte-e-tutti-repressione-per…

Brescia. Noureddine fermato e rinchiuso nel CIS di Modena

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Questa mattina a Brescia la polizia ha fermato Noureddine, uno degli immigrati del presidio, ed in poche ore e’ stato rinchiuso nel CIE di Modena in quanto la sua domanda di regolarizzazione con la  sanatoria colf e badanti e’ stata rigettata a causa della condanna per inottemperanza ad un ordine di espulsione del questore. Noureddine, migrante della comunita’ marocchina, e’ uno dei protagonisti della lotta per i diritti e per la regolarizzazione di tutte le persone che hanno fatto la sanatoria colf e badanti ed e’ conosciuto in citta’ anche perche’ attivo in associazioni di volontariato.

Il presidio sotto la gru, le associazioni antirazziste e degli immigrati  fanno appello per una immediata mobilitazione per le prossime ore e per i prossimi giorni. A breve nuove informazioni e indicazioni sulle iniziative di lotta per i prossimi giorni

NESSUNA GIUSTIZIA, NESSUNA TREGUA

Ascolta la corrispondenza di Radiondadurto.

 

Milano-Malpensa: presidio contro la vendetta dello stato su Mimmo.

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Durata 6m 24s

“Le autorità non hanno seguito le procedure. O meglio: hanno applicato la procedura in modo che il diritto alla difesa non possa essere applicato”, commenta l'avvocato Pietro Massarotto, presidente del Naga. Il provvedimento di espulsione era stato adottato il 15 novembre e solo ieri, in tarda serata, c'era stata la convalida. “Mi ero dato la giornata di domani come termine per presentare ricorso al Tar e alla corte europea per i diritti umani - aggiunge Massarotto - ma era impossibile farlo in 24 ore”.

Alcuni manifestanti si sono spostati verso Malpensa cercando di impedire la deportazione di Mimmo.

 

 

durata 5'09''

Milano: aggiornamento, dopo la deportazionie di Mimmo

Data di trasmissione

Aggiornamento in diretta dalla torre ex Carlo Erba, dopo la deportazione subita da

"Mimmo".

Mohamed, il ragazzo egiziano che da lunedì si trovava nel Cie di via Corelli di Milano dopo la protesta sotto il consolato egiziano, è stato espulso oggi.

Da questa sera a Brescia partirà un nuovo presidio permanente in via San Faustino: aggiornamenti su Radio Onda d'Urto.

 

 

durata 3'00''