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Chiesa

Rassegna stampa vaticana (29.02.2016)

Data di trasmissione
Durata 20m 10s
La messa è finita - rassegna stampa vaticana (ogni lunedì dalle 10.30 alle 11)

 

Oggi ospitiamo Carla Corsetti, avvocato e segretaria nazionale di Democrazia Atea. Con lei parliamo dei Patti Lateranensi, sia da un punto di vista storico che politico.

 

Cosa comporta per il nostro Paese avere il Vaticano in casa?

 

 

 

Infine, sulla religione in tivvù: il monopolio è - ovviamente - della Chiesa cattolica:

http://www.repubblica.it/politica/2016/02/24/news/religione_in_tv_monopolio_assoluto_della_chiesa_cattolica-134170004/

 

Durata: 20 minuti

Intervista al prof. Ciliberto su Giordano Bruno

Data di trasmissione
Durata 23m 33s

Intervista al prof. Michele Ciliberto, presidente dell'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e insigne studioso di Giordano Bruno.

 

Giordano Bruno fu bruciato vivo - con l'accusa di "eresia" - in piazza Campo de' Fiori dall'Inquisizione di Santa Romana Chiesa il 17 febbraio 1600.

Intervista al prof. Ciliberto su Giordano Bruno

Data di trasmissione
Durata 37m 9s
La messa è finita - rassegna stampa vaticana (ogni lunedì dalle 10.30 alle 11)

 

Maiori forsan cum timore sententiam in me feris quam ego accipiam

Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell'ascoltarla

[Giordano Bruno rivolto ai giudici delll'inquisizione]

 

Intervista al prof. Michele Ciliberto, presidente dell'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e insigne studioso di Giordano Bruno.

Ciliberto riesce, col suo stile scientifico e allo stesso tempo efficacemente divulgativo, a restituirci l'immagine di un Giordano Bruno vivo e "moderno". Ciliberto ha scritto che "parlare di quella morte vuol dire parlare di una filosofia, di una vita, vuol dire parlare di un uomo".

Giordano Bruno fu bruciato vivo - con l'accusa di "eresia" - in piazza Campo de' Fiori dall'Inquisizione di Santa Romana Chiesa il 17 febbraio 1600.

 

Roberto Bellarmino, il cardinale che mandò al rogo Bruno, è venerato come un santo dalla Chiesa di Roma.

 

Durata: 37 minuti

Rassegna stampa vaticana n. 3 (1.XI.2015)

Data di trasmissione
Durata 37m
La messa è finita - rassegna stampa vaticana (ogni lunedì dalle 10.30 alle 11)

 

La rassegna stampa vaticana di oggi si apre con un bell'articolo di Luca Kocci sul "Vaticano senza misericordia" ("il manifesto", 1.11.2015). Il nuovo super-commissario di Roma, Tronca, già commissario dell'Expo di Milano, ha subito incontrato - da bravo suddito vaticano - il Papa, che domenica ha celebrato la messa al cimitero Verano. Il messaggio è chiaro: il Giubileo straordinario deve diventare come l'Expo milanese.

Sulla connessione Expo-Giubileo interviene Paolo Berdini, sempre su "il manifesto" ("il manifesto", 1.11.2015).

Ilvo Diamanti analizza su "la Repubblica" (28.10.2015) un sondaggio che prende in considerazione il gradimento degli italiani sul Papa e la Chiesa-istituzione, con una forte discrasia tra il primo e la seconda.

Si torna sul tema delle unioni civili, dopo che Carlo Deodato ha bocciato i ricorsi contro gli annullamenti delle nozze all'estero registrate da alcuni comuni italiani. Si è scoperto che il giudice in questione, Carlo Deodato, è un cattolico integralista (simpatizzante delle Sentinelle in piedi e di Comunione e Liberazione).

Il Papa ha incontrato la comunità gitana e il presidente della Macedonia Gjorge Ivanov.

Si segnalano anche due articoli a carattere storico: il primo su Giovanni XXIII e poi la recensione della ristampa del celebre R. Morozzo della Rocca, La fede e la guerra. Cappellani e militari e preti-soldati. 1915-1919, con prefazione di A. Monticone, Gaspari, Udine 2015.

Infine, la clericalata della settimana: in un libro di testo di istituto arcivescovile di Trento l'omosessualità è definita come "un disordine nella costruzione della propria identità" ed è considerata una "tendenza contro il progetto di Dio".

 

Ecco le segnalazioni settimanali de "La messa è finita":

 

- L. Kocci, Vaticano senza misericordia, "il manifesto", 1.11.2015,
https://lucakocci.wordpress.com/
Il Vaticano tra interventisimo politico e grandi eventi di massa per il Giubileo. Un'analisi lucida e critica.

 

- P. Berdini, Giubileo. Un grande evento a carte coperte, "il manifesto", 1.11.2015,

http://ilmanifesto.info/giubileo-grande-evento-a-carte-coperte/

Il modello Expo va applicato al Giubileo romano. Intanto, nel vuoto della politica tutti fingono di credere che l'evento Expo sia stato un grande successo.

 

- B. Vespa, Scommessa Giubileo, "La Nazione" - "Il Resto del Carlino" - "Il GIorno", 31.10.2015, http://www.ilrestodelcarlino.it/roma-marino-giubileo-1.1437657

Poteva mancare il commento sul Giubileo del "leccapiedi" Vespa? No, eccolo.

 

- I. Diamanti, Ma il Papa più amato non porta consensi a una Chiesa sotto assedio, "la Repubblica", 28.10.2015,

http://www.repubblica.it/vaticano/2015/10/28/news/ma_il_papa_piu_amato_non_porta_consensi_a_una_chiesa_sotto_assedio-126039401/

L'ultimo sondaggio Demos mette in luce la discrasia tra la figura del pontefice (Bergoglio) e la Chiesa-istituzione. La spinta innovativa di Bergoglio, scrive Diamanti, "ha creato un divario con le istituzioni religiose che non è mai stato così ampio in nessun pontificato".

 

- D. Vecchi, Matrimoni gay, il no del fan delle Sentinelle in piedi, "Il Fatto quotidiano", 28.10.2015, 

Carlo Deodato è l'estensore del verdetto del Consiglio di Stato che ha bocciato i ricorsi contro gli annullamenti delle nozze all'estero registrate da alcuni comuni d'Italia.

 

- M. Mantello, Coppie gay: le vie del clericume sono infinite, "Adista, Segni Nuovi", n. 38, 07.11.2015,

http://www.adista.it/articolo/55614

Le vie del clericume sono infinite, come quelle di qualche Signore.

 

- M. Adinolfi, L'obiettivo è distruggere la Chiesa, "La Croce", 27.10.2015;

"...e il Vaticano brucerà!"

 

- R. Farina, Il Papa bacchetta i rom. E ora dategli del razzista, "Il Giornale", 27.10.2015,

http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-bacchetta-i-rom-e-ora-dategli-razzista-1187559.html

Il Papa ha incontrato lunedì scorso la comunità gitana, che su circa 110mila tra rom e sinti in Italia conta almeno 80mila cattolici in Italia, più del 75%.

La reazione della stampa di destra (si vedano anche "Il Tempo" e "Libero").

 

- Violenza sessuale: abusi su migranti, 9 anni a don Librizzi, "la Repubblica", 30.10.2015,

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/30/news/violenza_sessuale_abusi_su_migranti_9_anni_a_don_librizzi-126254864/

Preti pedofili!

 

- R. Giardina, Papa Giovanni spiato dai tedeschi, "Italia Oggi", 27.10.2015,

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2030422&codiciTestate=1&titolo=Papa%20Giovanni%20spiato%20dai%20tedeschi

Le spie della Germania Ovest tenevano d'occhio Giovanni XXIII per conto degli americani, che temevano le sue aperture a Kruscev.

 

- G. Cerro, "Quando verrà questa benedetta pace?", "Osservatore Romano", 31.10.2015,

http://www.osservatoreromano.va/it/news/quando-verra-questa-benedetta-pace

RIstampato il celebre volume di Morozzo della Rocca sui cappellani e i preti-soldati nella prima guerra mondiale.

 

Rassegna stampa vaticana n. 2 (26.X.2015)

Data di trasmissione
Durata 35m 1s
La messa è finita - rassegna stampa vaticana (ogni lunedì dalle 10.30 alle 11)

 

 

La rassegna stampa di oggi sarà inevitabilmente incentrata sulla relatio finalis presentata da papa Bergoglio al Sinodo dei vescovi, che ha chiuso i lavori sabato sera. Sul nostro tavolo ci sono anche articoli sulla scuola: come abbiamo visto nella puntata precedente la secolarizzazione avanza e quindi l'ora di religione cattolica è sempre più disertata dagli alunni italiani. Inoltre la crisi colpisce anche le scuole cattoliche che lasciano così oltre 5mila professori senza lavoro. 

Si avvicina sempre di più l'apertura del Giubileo e il direttore de l'Unità non trova di meglio da fare che dialogare col Mons. Fisichella; d'altronde la (nuova) testata fondata da Gramsci (sic!) ci aveva già stupito, a partire dal suo primo numero, con la pubblicazione a puntate dell'ultima enciclica di papa Francesco.

Dagli esteri, un articolo dell'ex ministro, nonché storico della Chiesa cattolica, Andrea Riccardi che ci parla dell'islam indonesiano.

Infine, a chiudere, lo scambio epistolare tra Alzetta (detto "Tarzan") e Bergoglio, tra preghiere "movimentiste" e critiche della stampa conservatrice.

 

Ecco le segnalazioni de "La messa è finita":

 

- A. Giovagnoli, Il partito del passato, "la Repubblica", 13.10.2015, http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/10/13/il-partito-del-passato28.html

Un editoriale un po' datato di uno storico del cattolicesimo politico; è utile però per inquadrare, con elementi preliminari, il Sinodo che si è chiuso sabato sera; se Giovagnoli è la voce "progressista", per una voce critica e più conservatrice che analizza le due grandi visioni teologiche del Sinodo, si veda G. Ferrara, La battaglia nella chiesa di Francesco, "Il Foglio", 20.10.2015, http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/20/la-battaglia-nella-chiesa-di-francesco___1-v-134036-rubriche_c104.htm;

 

- E. Scalfari, Conservatori e temporalisti lo frenano ma Francesco non si fermerà, "la Repubblica", 25.10.2015, http://www.repubblica.it/politica/2015/10/25/news/conservatori_e_temporalisti_lo_frenano_ma_francesco_non_si_fermera_-125834299/;

Poteva mancare il tedioso editoriale della domenica di Scalfari sul suo amichetto Bergoglio? No, di certo. Eccolo qui, a sproloquaire sul Sinodo.

 

-  E. D'Angelis, Questo Giubileo "è la scelta coraggiosa di Francesco", "l'Unità", 22.10.2015,

http://www.unita.tv/interviste/fisichella-questo-giubileo-e-la-scelta-coraggiosa-di-francesco/

Il direttore dell'Unità intervista, con molta compiacenza, il cardinale Fisichella; citando l'ultima enciclica di Bergoglio, D'Angelis afferma che "si resta colpiti dalla forza con la quale la chiesa entra sui temi politici". Ecco, appunto. L'intervista è solo l'ennesima marchetta per un Giubileo di cui in pochi a Roma sentono la necessità.

 

- T. De Giorgio, L'ora di religione in aule semivuote: "Ma è vietato unire le classi", "la Repubblica", 20.10.2015, http://www.repubblica.it/scuola/2015/10/20/news/l_ora_di_religione_in_aule_semivuote_ma_e_vietato_unire_le_classi_-125463096/;

C. Ossola, Storia delle religioni, una risposta al deserto, "Il Sole24Ore", 21.10.2015, http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-10-21/storia-religioni-risposta-deserto-080146.shtml?uuid=ACIhcSKB;

E. Micucci, La crisi colpisce le scuole cattoliche. Oltre 5mila prof hanno perso il lavoro, "Italia Oggi", 20.10.2015, http://www.italiaoggi.it/giornali/preview_giornali.asp?id=2028656&codiciTestate=1&sez=professionisti&testo=&titolo=La%20crisi%20colpisce%20le%20scuole%20cattoliche%20Oltre%205%20mila%20prof%20hanno%20perso%20lavoro;

Tre articoli connessi tra loro e che riguardano il mondo scolastico. Da Nord a Sud aumenta il numero degli studenti che rifiutano l'insegnamento confessionale; Carlo Ossola, critico letteraio, propone con garbo ed equilibrio linguistico la sostituzione dell'insegnamento della religione cattolica con una più plurale "storia delle religioni"; infine, su "Italia Oggi" si analizza il rapporto della CEI: in un anno 12mila iscritti in meno alle scuole cattoliche. Rispetto all'anno scolastico 2013-2014 "si registra la chiusura di 191 scuole, equamente ripartita tra tutti gli ordini".

 

- B. D'Oria, "Omosessuali come necrofili", opuscolo choc in parrocchia, "Secolo XIX", 21.10.2015,

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/10/21/ARRmTkOG-omosessuali_parrocchia_necrofili.shtml;

Il giornalino parrocchiale scrive che "l'omosessualità [è] oggettivamente un'aberrazione come la cleptomania, l'esibizionismo, la necrofilia, la pedofilia, etc [...]", ma il parroco non ne sa nulla. A quanto pare, come scrive l'articolista, "il giornalino della parrocchia viene redatto e stampato a sua insaputa".

 

- A. Riccardi, Ma c'è anche l'islam indonesiano, "Sette - Corriere della Sera", 23.10.2015, pubblicato in http://www.riccardiandrea.it/2015/10/ma-ce-anche-lislamindonesiano-unanalisi.html;

Secondo Riccardi l'Indonesia, il più grande Paese musulmano del mondo, "dimostra che radicalismo e fanatismo non sono l'unica faccia di questa religione".

 

- S. Novelli, Ecco cosa accade se il Vaticano "scivola", "Il Tempo", 21.10.2015, 

http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2015/10/21/ecco-cosa-accade-se-il-vaticano-scivola-1.1470408;

Tra i tanti articoli usciti sulla corrispondenza tra Alzetta (Action) e papa Bergoglio segnaliamo questa nota de "Il Tempo", che oltre a criticare il carteggio, si distingue per una serie di falsità (che non stupiscono data la testata): dov'era l'articolista quando le FdO caricavano e distruggevano con gli idranti il semaforo che feriva una manifestante? No, la versione de "Il Tempo" è la seguente: il papa che risponde ad Alzetta è un "incoraggiamento a proseguire" le proteste sociali e si addossa ad un "folto gruppo di appartenenti al movimento per la casa - la maggior parte extracomunitari - " la messa a fuoco della città, "danneggiando semafori e dando vita a una guerriglia fortunatamente sedata senza gravi feriti".

 

 

Molto più di 194! Mobilitazione contro i no194 a Bologna

Data di trasmissione
Durata 21m 53s

La corrispondenza di una compagna della rete di gruppi, associazioni, collettivi e singole femministe, transfemministe, queer, trans, lesbiche e gay che si è data il nome di una Favolosa Coalizione, che sabato 13 giugno a Bologna scende in piazza contro la chiamata dei NO\194 ma anche e soprattutto rilanciando politiche che tengano al centro l'autodeterminazione.

 

Segue il comunicato della assemblea #Moltopiùdi194, che si è svolta il 3 giugnosera al Centro delle donne di Bologna, per discutere del percorso di mobilitazione contro l’arrivo del comitato NO194 in città  e dell’ordinanza che la Prefettura sta preparando a questo proposito.

 

Siamo una Favolosa Coalizione di gruppi, associazioni, collettivi e singole femministe, transfemministe, queer, trans, lesbiche e gay. Il 19 aprile, in piazza Santo Stefano, le abbiamo cantate alle sentinelle in piedi, ed ecco che una nuova sortita degli ultracattofascioconservatori ci spinge a tornare in piazza.

Il comitato “no194″ ha annunciato l’intenzione di manifestare il 13 giugno, per nove ore, davanti all’ospedale maggiore di Bologna contro il diritto di interrompere una gravidanza non desiderata.
Abbiamo poi appreso che, per impedire questa iniziativa, la prefettura sta preparando un’ordinanza che vieterà indiscriminatamente qualunque manifestazione politica in prossimità di luoghi ritenuti “sensibili”, come ospedali pubblici e privati, ma anche campi sinti e rom (!). Non ne siamo affatto felici, né consideriamo questa ordinanza un successo politico. Questo provvedimento ci sembra invece funzionale a ridurre le pratiche del dissenso, a normalizzare le tensioni sociali, a costruire uno spazio pubblico apparentemente liscio e pacificato, a trasformare le questioni politiche in questioni di ordine pubblico.

Da femministe e transfemministe sappiamo bene che gli ospedali non sono affatto un luogo neutro perché la salute è da sempre un terreno di scontro politico.

Gli ospedali sono già abitati dal conflitto: lo sono ogni volta che una donna che vuole abortire incontra un medico obiettore, ogni volta che le viene negata la pillola del giorno dopo, ogni volta che una persona trans deve sottostare a un protocollo medico e burocratico deciso da altri, ogni volta che un* bambin* intersex viene sottoposto a interventi chirurgici inutili e dannosi per “normalizzare” i suoi genitali o per rimuovere le sue gonadi, ogni volta che qualunque paziente, per qualunque ragione, viene infantilizzat* e privat* del diritto a scegliere e autodeterminarsi.

Non faremo battaglie di retroguardia nel campo della libertà delle scelte riproduttive, sessuali, affettive. Scenderemo in piazza contro l’iniziativa dei prolife, in difesa del diritto a interrompere una gravidanza e della possibilità per ogni donna di decidere della propria vita. Ma vogliamo molto di più della legge 194.

Vogliamo combattere la piaga dell’obiezione, che consente a medici e infermieri di sottrarsi al dovere di erogare assitenza sanitaria alle donne che decidono di abortire, vogliamo parlare della difficoltà di accedere alla contraccezione di emergenza e all’aborto farmacologico – la pillola RU486, è al momento disponibile solo in alcune parti d’Italia -, vogliamo riattivare un discorso pubblico sulla sessualità e la salute ripensando la funzione dei consultori e avviando nuove sperimentazioni di neomutualismo.

Insieme combattiamo l’imperativo morale e sociale della riproduzione cosiddetta “naturale”, l’idea che il nostro destino sia riprodurci e che se non lo facciamo non siamo complete, l’idea che l’unico luogo legittimo per fare figli sia la famiglia nucleare eterosessuale, che l’unica sessualità “normale” sia quella etero e penetrativa, e che comunque è sempre meglio non parlarne apertamente, specialmente alle/ai più giovani. In questo senso vediamo una chiara continuità, che vogliamo sottolineare, nel tipo di società propagandato dalle varie sentinelle, manif pour tous, nogender, vogliolamamma e no194.

Non vogliamo sopravvalutare la capacità di proselitismo o di orientamento del dibattito pubblico da parte di questi gruppi, ma non possiamo non re-agire agli attacchi che le donne, le lesbiche, le trans, i trans e le froce ricevono costantemente da più fronti. Tentano di patologizzarci, di “sequestrarci” i corpi, di negare la nostra stessa esistenza, ovvero l’esistenza di tutte le forme di vita e soggettività che eccedono l’eterosessualità obbligatoria, schiacciando di nuovo, dopo quarant’anni di lotte, il ruolo della donna sulla figura della madre e della moglie “sottomessa”, da mettere sotto tutela, negandoci la possibilità di compiere scelte autonome sulla nostra vita e il nostro corpo.

Questo era l’incubo totalitario della società fascista, questo è l’immaginario degli attuali ultracattofascioconservatori, questa è la tentazione che si ripropone in un momento di crisi e di ristrutturazione anche dei ruoli di genere.

Il 13 giugno avremmo voluto organizzarci per partecipare alla manifestazione regionale delle e dei migranti per il permesso di soggiorno minimo di due anni, alla quale aderiamo attivamente, consapevoli dei nessi razzisti e nazionalisti che legano la Bossi-Fini e il delirio dei no194, i quali sostengono che “la 194 è peggio delle leggi razziali” per relativizzare la gravità storica del nazifascismo e legittimare il razzismo di ieri e di oggi. Consapevoli che le lotte di autodeterminazione riguardano il diritto a trasformare e abitare il nostro corpo come vogliamo, così come la libertà di dimorare nel luogo che abbiamo scelto e di spostarci altrove.

Invitiamo tutti e tutte all’assemblea organizzativa martedì 9 giugno alle 21 al Centro delle donne di via del Piombo 7 e al laboratorio creativo in piazza Nettuno mercoledì 10 giugno alle 18.30 per costruire insieme delle pratiche gioiose, autodeterminate, desideranti che consentano anche il 13 giugno, davanti all’ospedale Maggiore, un protagonismo delle soggettività che sono direttamente sotto attacco, in continuità con le pratiche creative e comunicative che hanno caratterizzato decenni di lotte contro le strumentalizzazioni politiche sul corpo delle donne, dalla mobilitazione contro l’ingresso degli antiabortisti nel consultorio di Zola Predosa ai presidi contro i seguaci del fu Don Benzi al sant’Orsola, fino alla piazza contro le sentinelle del 19 aprile scorso.

 

Assemblea ‪#‎Moltopiùdi194‬ del 3 giugno 2015