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Livorno

Presidio al IX Municipio contro l'inceneritore

Data di trasmissione
Durata 49m

Ospitiamo una corrispondenza per parlare del

PRESIDIO CONTRO L'INCENERITORE DI ROMA
di Lunedì 3 Luglio alle ore 17:30
in Via Ignazio Silone 10, sotto la presidenza del IX municipio

in chiusura ci prendiamo 5 minuti per approfondire la notizia di temporanea chiusura dell'inceneritore di Livorno.
 

Fuori le armi dai porti italiani

Data di trasmissione
Durata 17m 32s

Diversi lavoratori dei porti italiani hanno protestato per non far attraccare navi civili che trasportano armi. E' successo a Genova, a Livorno e anche a Napoli. Si sta cercando anche di creare un cordinamento con porti fuori dall'Italia.

Alluvione Livorno: le responsabilità ma anche la solidarietà

Data di trasmissione
Durata 28m 31s
Durata 22m 14s

Una compagna ci racconta la storia di Livorno a livello di speculazioni e devastazioni territoriali. Della noncuranza del sindaco Nogarin che incurante dell'allarma arncione, è andato a dormire dalle 22 alle 7 di mattina. Le accuse vanno anche alle precendeti amministrazioni Pd e alla cementificazione selvaggia, nonchè al vaticano che proprio sulla collinetta del santuario di Montenero ha devastato la vegetazione in occasione del Giubileo2000. Non ultima la decisione del sindaco Nogarin di sgomberare degli orti autogestiti per l'ennesima speculazione del cemento. Chiesto dagli occupanti anche lo stop degli sfratti.

La seconda corrispondenza è con un compagno che già alle 7 di mattina si trovava sul posto.

Violento nubifragio a Livorno: in tre ore la pioggia di un anno

Data di trasmissione
Durata 6m 55s

A Livorno, in appena tre ore cade la pioggia di un anno. Città devastata, crollati alcuni ponti.

Per il momento si contano 6 morti e 2 dispersi.

Abbiamo raggiunto telefonicamente una volontaria delle Brigate di Solidarietà Attiva (BSA) giunta sul posto.

Giriamo il comunicato delle BSA (via Facebook):

+++ Comunicato importante emergenza Livorno +++

Chiediamo alla popolazione, ai solidali e ai volontari, di NON METTERSI IN MOVIMENTO in queste ore, se non strettamente necessario, nelle zone colpite dal maltempo, per agevolare le prime operazioni di soccorso e evitare l'accrescersi dell'emergenza.

Solo A CHI È GIÀ DELLA ZONA: comunichiamo che le Bsa #Toscana hanno aperto tre PUNTI DI RACCOLTA MATERIALI (PALE, STIVAL DI GOMMA, SECCHI, GUANTI, MOCIO, SCOPE, STRACCI, POMPE A IMMERSIONE ED ALTRI MATERIALI PER PULIRE):

1) Ex Caserma Occupata di #Livorno in via Adriana, 19 (zona P.zza Due Giugno - San Marco) - DOVE TROVERETE VOLONTARI BSA CHE VI DARANNO ANCHE AGGIORNAMENTI E INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE E SU COME AIUTARE;

2) Ponsacco per le BSA, presso i "Sali e Tabacchi" di Piazza della Repubblica 9, Pisa. Orario 7,30- 13,00. 16,00 - 20,00;

3) Viareggio, presso Cro Darsene Via Coppino 245. Stasera dalle 19:00 alle 22:00.

Ricordiamo a tutt* che rimane ALTA L'ALLERTA METEO PREVISTA PER OGGI POMERIGGIO, per questo invitiamo a NON PARTIRE per Livorno.

PARTIRE A CASO vuol dire ostacolare i soccorsi.

Molte delle strade sono attualmente chiuse e muoversi per Livorno vorrebbe dire affrontare l'alta probabilità di non poter arrivare.

Sabato 20 maggio: presidio al carcere di Livorno

Data di trasmissione

Sull'argomento, ascolta anche la puntata di Silenzio Assordante. Di seguito il comunicato di indizione.


Il 22 gennaio 2017 muore a Napoli, nell’ospedale San Giovanni Bosco, Stefano Crescenzi di anni 38.

Stefano era entrato in carcere il 19 marzo 2013 e sin dall’inizio della sua carcerazione il suo stato psico-fisico si era rivelato del tutto inadeguato a sostenere il regime detentivo. Di lui, infatti, si sapeva che era sottoposto da anni ad una specifica terapia farmacologica poiché, a causa di un grave incidente stradale, soffriva di crisi epilettiche oltre ad essergli stata diagnosticata una sindrome bipolare. Sua madre si era immediatamente recata al commissariato per consegnare a coloro che avevano eseguito l’arresto i farmaci necessari alla salute di Stefano. Nonostante le rassicurazioni lo sforzo della madre risultò vano: i farmaci e la prescrizione medica non furono mai dati a suo figlio…

Durante il suo primissimo periodo di detenzione, passato nel carcere romano di Regina Coeli, Stefano provò a togliersi la vita ma un suo compagno di sezione riuscì a salvarlo.
I segnali premonitori di quanto sarebbe accaduto c’erano già tutti ma chi gestisce le vite altrui, i carcerieri nei loro molteplici peculiari ruoli (giudici, secondini, personale medico detentivo, periti di tribunali, colletti bianchi del DAP etc. etc…) non hanno occhi per vedere, accecati come sono dal loro ruolo di potere e di giustizieri. Stefano viene ritenuto uno che finge di stare male, perché in realtà ciò che vuole è uscire dal carcere… Porsi la banale domanda sul “chi non lo vorrebbe?” è legittimo ma ci porterebbe da un’altra parte.

Il Dap (come spesso accade) inizia a fare di Stefano uno dei tanti “pacchetti postali” che di punto in bianco si trovano ad essere trasferiti da un carcere ad un altro. Regina Coeli, Torino e Terni, dove sembra alla fine essere assegnato. In quest’ultimo carcere le condizioni di salute di Stefano precipitano ed i familiari, che vanno regolarmente a trovarlo a colloquio, in pochi mesi si trovano di fronte un ragazzo dimagrito di oltre 50 kg, che si muove su una sedia a rotelle quasi sempre accompagnato da un altro detenuto, che persevera in atti autolesionisti, che non riesce a mangiare ma continua ad essere imbottito di psicofarmaci diversi da quelli che assumeva quando era libero, avendo il personale medico deciso di cambiargli la cura.

Da Terni, Stefano, viene mandato a più riprese ma sempre per brevi periodi nel carcere di Livorno e lì detenuto nel reparto di osservazione. Nel frattempo i suoi familiari presentano varie istanze al giudice competente chiedendo che il proprio caro venga ricoverato in arresto domiciliare presso un ospedale al fine di ricevere le cure adeguate. Il giudice, alla loro terza istanza, decide per una consulenza nominando un medico legale al fine di eseguire una perizia medica. La sera dello stesso giorno in cui il perito redige la relazione medica per la quale, a suo avviso, Stefano non solo è compatibile con la detenzione ma anche le cure ricevute all’interno del carcere sono adeguate, la direzione di Livorno decide di non voler più correre rischi assumendosi la responsabilità della vita di Stefano e, da buon Pilato, se ne lava le mani: lo trasferisce nel carcere di Secondigliano, dove c’è un reparto clinico.
Ma ormai è troppo tardi. Da Secondigliano, dopo una settimana, viene mandato urgentemente all’ospedale Cardarelli e da lì al San Giovanni Bosco in reparto rianimazione. Ed è lì che Stefano morirà il 22 gennaio.

Una storia, una storia come tante come troppe. Dall’inizio di quest’anno già 35 detenuti sono morti all’interno delle galere. Una storia alla quale non è possibile rassegnarsi. Non certo i familiari di Stefano i quali con coraggio e determinazione portano avanti la loro personale battaglia affinché quanto accaduto al loro caro non accada più. Queste le parole di Tamara, mamma di Stefano: “Non c’è solo mio figlio. E’ successo a mio figlio? Può essere che se noi denunciamo quanto accaduto la prossima volta questi giudici ci pensano due volte prima di rifare la stessa cosa con un’altra persona! C’è tanta gente che purtroppo finisce in galera! E allora, io lo faccio pure per gli altri! Per mio figlio e pure per gli altri!”

Ancora una volta l’arroganza degli esecutori della legge, il loro pregiudizio, ha avuto ragione sulla vita di qualcuno decretandone la morte. Ancora una volta il carcere si dimostra uno strumento esiziale. Scopo del carcere è distruggere: l’identità, il pensiero, la dignità, l’agire e persino i corpi di chi lì viene sequestrato.
Parlano di “custodia cautelare” ma si trasformano in carnefici!

SABATO 20 MAGGIO ORE 15:00
DAVANTI IL CARCERE DI LIVORNO – VIA DELLE MACCHIE

ODIANDO IL CARCERE GIORNO DOPO GIORNO

PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ CON LE PERSONE DETENUTE E I LORO FAMIGLIARI.
PERCHÉ QUELLO CHE È SUCCESSO A STEFANO CRESCENZI NON SUCCEDA MAI PIÙ

Per chi vuole organizzarsi e partire con i pullman da Roma: evasioni@canaglie.org

La mischia del 17/09

Data di trasmissione

La repressione allo Stadio Olimpico, nuovi DASPO e misure sicuritarie per la stagione 2016/17, nessuna rimozione delle barriere, generale strozzamento del tifo organizzato.
Intervista a Samir Hassan (nella trasmissione e nel secondo file).

Per approndire: La curva al patibolo.

La protesta di Kaepernick nell'ambito delle iniziative #blacklivesmatter.

Per approfondire: USA, "le vite dei neri contano" anche in NFL.

Biciclettata in vista del corteo per la liberazione di Abdullah Ocalan e contro la repressione dello stato turco.

Ricordo di Abdelssalam Eldanf, facchino ucciso durante una protesta da parte di un crumiro, da parte della curva del Livorno.

Situazione delle squadre del calcio popolare a inizio campionati.

Presentazione della rubrica a cura di A qualcuna piace il calcio.

Appuntamenti della settimana: quello per ricordare Fabrizio Ceruso di sabato 16/09, con dimostrazioni di palestre popolari, e quello per l'apertura di una nuova palestra popolare al Quarticciolo per questa sera (17/09) a Red Lab in via Ostuni.

Per la parte musicale, ricordo di Prince Buster con Madness.

In giro per l'Italia (12° puntata - parte 2): Toscana (costa)

Data di trasmissione
Durata 1h 49m 21s

   
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Seconda parte della puntata dedicata alla Toscana: ci spostiamo sulla costa.

Un primo collegamento con un compagno dello Spazio Antagonista Newroz, occupato dal 1999 e attivo in città soprattutto nelle lotte sui luoghi di lavoro, contro gli sfratti e l'emergenza abitativa e nel mondo della formazione.

Ci spostiamo poi a Massa, con un compagno della Casa Rossa Occupata: nata tre anni fa, è attiva, anche in questo caso, nel conflitto capitale/lavoro e nella lotta per la casa.

Concludiamo con una discussione molto approfondita con un compagno dei Comitati Autonomi Livornesi: a partire dalla messa in comunicazione e solidarietà delle vertenze lavorative tramite il Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi, passando per il Comitato contro l'emergenza abitativa e arrivando fino al Comitato Autonomo di precari e disoccupati. Una realtà molto composita che riesce ad agire sia sulle contraddizioni economiche e politiche cittadine, che sulle condizioni di vita materiali e immediate.

Quasi sicuramente si va incontro ad una pausa estiva.

Riprenderemo dall'estremo Nord-Est con il Friuli-Venezia Giulia.

Livorno: provocazioni contro le occupazioni

Data di trasmissione
Durata 5m 37s

Mattinata di provocazioni a Livorno: agenti della digos e due camionette dei carabinieri si sono presentati davanti le palazzine popolari di via Giordano Bruno, occupate la scorsa settimana. Con la scusa dell'inagibilità dello stabile hanno provato a fare pressioni sugli occupanti, al momento tutto è sospeso in attesa delle perizie di parte richieste dalle famiglie.

Sui fatti di Livorno ovvero chi semina vento....

Data di trasmissione
Durata 25m 56s

Dopo  i fatti di domenica scorsa, le realtà politiche e sociali della città livornese si mostrano compatte nel reagire con determinazione al piano di bieca repressione del dissenso andato in scena venerdì e sabato. Non mancheranno purtoppo le code giudiziarie per quanto accaduto. Un fatto è certo: l'agibilità politica non può essere messa in discussione, sindaco e questore sono avvertiti.