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sciopero della fame

Silvia e Anna iniziano sciopero della fame dal carcere dell'Aquila

Data di trasmissione
Durata 11m 29s
Durata 9m 53s

Silvia e Anna, due compagne detenute in regime di alta sicurezza (AS2) nel carcere dell'Aquila in seguito alle operazioni "Scintilla" e "Scripta Manent", hanno iniziato oggi uno sciopero della fame per contrastare le condizioni simili a quelle del 41-bis cui sono sottoposte. Obiettivo dello sciopero è il trasferimento immediato e la chiusura della sezione dove sono detenute.
Di seguito due corrispondenze da Torino e da Roma che ci aggiornano sulla situazione e sulle date di mobilitazione.

 

Continua lo sciopero della fame dei curdi

Data di trasmissione
Durata 12m 5s

Continua lo sciopero della fame di massa portato avanti da centinaia di persone in tutta Europa per chiedere la fine dell'isolamento per il presidente Abdullah Ocalan. Da Roma, dove lo sciopero si tiene presso il centro Ararat, ci aggiorna sull'andamento dell'iniziativa Vincenzo della Confederazione COBAS.

Sciopero della fame di attiviste e attivisti curdi in tutto il mondo

Data di trasmissione
Durata 18m 13s

Ai microfoni della radio, Erol, un compagno curdo, che ha iniziato lo sciopero della fame mentre era a Cagliari e ora si è spostato a Roma e parteciperà alla iniziativa di Giovedì 4 aprile per il 70esimo compleanno di Abdullah Ocalan ci racconta di questa protesta delle attiviste e attivisti curdi in tutto il mondo e in particolare nelle carceri turche.

da: https://www.retekurdistan.it/2019/03/31/tempo-di-agire-sciopero-della-fame-di-attiviste-e-attivisti-curdi-in-tutto-il-mondo/

Lo sciopero della fame come strumento di protesta politica spesso viene rifiutato o incontra incomprensione. Nella storia del movimento democratico di opposizione in Turchia tuttavia, gli scioperi della fame hanno una lunga tradizione. Spesso vengono usati dalle carceri contro la repressione da parte dello Stato come ultima possibilità di protesta.

Antifascismo, Torino: Niccolò ancora in carcere. La mamma inaugura sciopero della fame

Data di trasmissione
Durata 22m 58s

Concorso morale. Una storia antifascista: è la campagna lanciata da Askatasuna (Torino) con la pubblicazione sui social di un video che ricostruisce la vicenda di Nicolò, giovane compagno torinese che si trova in carcere ormai da 3 mesi per aver partecipato ad una manifestazione antifascista contro Casapound del 22 febbraio scorso nel capoluogo piemontese.

Il giudice ha disposto la scarcerazione di Nicolò, che però rimane in carcere per la mancanza di braccialetti elettronici.

Ai nostri microfoni una compagna di Askatasuna che presenta la campagna con Dana e poi la mamma di Nicolò che ha annunciato di aver cominciato lo sciopero della fame. 

Oggi alle 11.30 si è tenuta una conferenza stampa davanti al carcere delle Vallette di Torino dove Niccolò è recluso.

Qui i riferimenti per scrivergli: 
Nicolò Mirandola
Casa circondariale Lorusso e Cutugno
Via Maria Adelaide Aglietta, 35 - 10149 - Torino

Napoli presidio solidale con i detenuti palestinesi in sciopero della fame

Data di trasmissione

Corrispondenza dal presidio a Napoli sotto il comune in piazza Plebiscito della comunità palestinese in sciopero della fame in solidarietà con i più di 1700 prigionieri nella carceri israeliane che rifiutano il cibo e chiedono almeno che siano applicati i diritti elementari che gli spetterebbero .

Sciopero della fame: aggiornamenti dal presidio curdo a Roma

Data di trasmissione
Durata 14m 25s

In diretta dal presidio curdo in piazza Venezia/p.za Madonna di Loreto a Roma. Continua lo sciopero della fame in corso in tutta Europa in solidarietà con i/le detenuti/e politici in Turchia.

 

Qui l'appello diffuso da UIKI Onlus: http://www.uikionlus.com/uiki-appello-per-la-solidarieta-diffusa-con-le-prigioniere-e-i-prigionieri-in-sciopero-della-fame/

 

Vi segnaliamo, inoltre, un'intervista ad un esponente del PKK che potete leggere qui e che abbiamo letto e commentato in diretta.

 

Roma. Al Gazometro sciopero della fame dei dipendenti Conus spa

Data di trasmissione

Notte al freddo e senza cibo per i quattro dipendenti della Conus Spa, società appaltatrice della lettura del gas per conto di Italgas (Eni). I lavoratori, tutti romani dai 50 ai 60 anni sono saliti ieri mattina sul Gazometro di Roma per salvare il posto di lavoro e  sono ancora arrampicati ad un'altezza pari a 4 piani. 

 

«Non abbiamo chiuso occhio per il freddo, e per la fame - dice uno di loro, Mauro Ricci -. Il Gazometro è pericolante e non abbiamo protezioni ma non molliamo finchè non ci verranno date garanzie occupazionali.Siamo determinati a proseguire questa forma di protesta estrema - ha aggiunto Ricci - perchè a rischio ci sono il nostro posto di lavoro, la nostra pensione e le nostre famiglie. E non siamo i soli, nella nostra stessa situazione ci sono circa 400 persone in tutta Italia».