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solidarietà

Al fianco di Alfredo Cospito presidi in tutta Italia

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Oggi primo dicembre si è riunito il tribunale di sorveglianza di Roma per decidere se Alfredo Cospito rimarrà in 41bis per i prossimi 4 anni. Lungo tutta la mattina abbiamo cercato di dar voce non solo ai vari presidi, ma anche alle varie lotte che la repressione ha colpito. Soprattutto abbiamo sottolineato come di fronte alla repressione siamo tutt* uguali e chi lotta non sarà mai sol*. La lotta di Alfredo non è solo una lotta fra lui e lo Stato, fra gli/le anarchic* e lo Stato, ma è una lotta per continuare a lottare, per arginare quest'avanzata repressiva che potrebbe colpire chiunque oggi, come domani, voglia alzare la testa di fronte a una qualunque ingiustizia. Spesso magistratura e giornali cercano di tracciare una linea fra "buon* e cattiv*", differenza che rifiutiamo categoricamente in quanto per noi l'unica linea che esiste è fra chi opprime e che è oppress*. Esiste un unico orizzonte, crediamo sia importante essere unit* contro gli attacchi repressivi e per questo rilanciamo l'appuntamento di domani 2 dicembre sciopero generale e del corteo di sabato ore 14 – piazza della Repubblica, ROMA

Dai reati associativi alla lotta alla repressione

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In un clima sociale sempre più stringente e repressivo, siamo stati testimoni ultimamente di accuse di reati associativi nei confronti di chi lotta ma non solo. Ne parliamo con un avvocato che commenta anche la repressione che ha coinvolto ultimamente alcuni compagni anarchici. Concludiamo il collegamento con delle riflessioni sul processo per i fatti del 15 ottobre 2011, sul valore della solidarietà e quindi la necessità di lottare contro la repressione.

Assolta la giornalista Rasha. Iniziativa alle Cagne Sciolte

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In giornata si aspetta la sentenza del processo contro Rasha Azab. Presidio davanti al Tribunale a Il Cairo.

A Roma oggi, alle Cagne sciolte aperitivo solidale dalle 18.30 e aggiornamenti alle 20.

via Ostiense n. 137
 
Aggiornamento alle 12.44 dell'assoluzione di Rasha e del pagamento delle spese processuali da parte del regista accusato di violenze,

Aggiornamenti sul processo a Rasha Azab

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Insieme a una compagna in collegamento telefonico, facciamo il punto sul processo che ha colpito la compagna Rasha Azab e ricordiamo la campagna di solidarietà femminista per supportarla. La sentenza verrà pronunciata il 23 aprile. La lotta continua!

VIALE CORSICA OVUNQUE

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Collegamento con una compagna dal presidio fuori al tribunale di Firenze a seguito degli arresti durante il corteo di sabato. In questo momento di emergenza le priorità delle istituzioni rimangono quelle di sgomberare i luoghi dei compagni e delle compagne, che organizzano lotte territoriali e un altro modo di vivere, e stare insieme.
Fanno il deserto e lo chiamano decoro

Solidarietà a Rasha Azab

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Insieme a una compagna in studio, facciamo il punto sul processo che ha colpito la compagna Rasha Azab e lanciamo la campagna di solidarietà femminista per supportarla. 

Oggi, sabato 12 marzo, ci sarà la seconda udienza della scrittrice e giornalista Rasha Azab, con le accuse di diffamazione, calunnia e disturbo deliberato nei confronti del regista stupratore Islam Azzazi, come punizione per aver solidarizzato con 6 delle donne che hanno scritto le testimonianze denunciando Islam di abusi sessuali. Grazie alla solidarietà di tante donne con Rasha durante la prima udienza del processo, sia in presenza che sul web, vi chiediamo di partecipare alla campagna di solidarietà online, in concomitanza con l'udienza del processo di oggi, anche per sottolineare la solidarietà femminista come pratica da agire quotidianamente per darci la possibilità come donne e femministe di lottare collettivamente contro i diversi tipi di oppressione e ingiustizie. Useremo l'#la_solidarietà_femminista_non_è_un_crimine #التضامن_النسوي_مش_جريمة per scrivere sia i pericoli in cui incorre Rasha, ma anche per sottolineare la pericolosità di criminalizzare la solidarietà femminista minacciando così la continuità di questo agire per cambiare questo ingiusto presente. Difenderemo il nostro diritto alla solidarietà femminista che abbiamo imparato con il supporto delle altre, coscienti o meno che fosse un agire politico, lo abbiamo attuato, riconoscendolo come una via principale da percorrere collettivamente per fare pressione e cambiare il terrificante presente che viviamo quotidianamente tutte noi donne con le nostre infinite differenze

Calais: la frontiera militarizzata

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La Gran Bretagna ha investito bel 31,4 milioni di euro per aiutare i francesi a gestire la frontiera di Calais. Questo ha portato da anni che molti migranti sono bloccati in Francia e non possono muoversi. Dopo lo sgombero dell'enerme tendopoli, era stata occupata una palazzina di 10 piani e altri palazzi in città, sgomberati tutti tranne due. La resistenza e la solidarietà continuano e anche le persone che migrano e che affollano questa importante frontiera.

Ne parliamo con una compagna che si trova a Calais

La violenza della frontiera, le lotte e l'attacco a Emilio

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Nella prima corrispondenza raccontiamo la situazione in frontiera, la violenza contro le persone migranti e gli attacchi alla solidarietà.
La seconda voce è quella di Emilio, da ieri ai domiciliari dopo l'arresto avvenuto il 15 settembre per aver partecipato alle lotte contro le frontiere e in solidarietà alle persone che cercano di attraversarle.
Su Emilio pende una richiesta di estradizione dalla Francia e il 29 settembre è prevista l'udienza.