bitcoin

... altrimenti ci indigniamo!

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Apriamo con un riferimento alle puntate precedenti: una storia che leggiamo da wired ci conferma che i Bitcoin non sono anonimi.

Passiamo poi a commentare - prendendo spunto un articolo che prendiamo da The Atlantic - alcune dinamiche dei social network: dato che i social network privilegiano i contenuti carichi di emotività (in quanto portano a più interazioni) si viene a creare un clima violento; è questo clima violento a creare la necessità di dividersi in gruppi coesi e distanti.

Passiamo poi all'ennesimo caso di Malware in Catalogna: anche questa volta tra gli intercettati ci sono anche esponenti di primo piano della politica catalana. L'attacco è stato mostrato da Citizen Lab. I responsabili sono NSO e Candiru, due società israeliane che sviluppano Malware.

Ci spostiamo in Ucraina, dove - come abbiamo segnalato già da tempo - Facebook sta prendendo parte attiva nel conflitto adattando le proprie policy sull'hate speech e sui video che contengono violenza accogliendo, almeno in parte, le richieste del governo di Kiev. Stiamo assistendo alla famosa nazionalizzazione di Facebook?

Chiudiamo con notiziole varie.

Soldi facili e password difficili

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... due cose che non esistono!
 
Ripartiamo dalla puntata precedente: cosa succede ad El Salvador, paese che ha adottato il Bitcoin come valuta? Incredibilmente questa mossa non ha risolto i problemi economici, e ora Bukele se la prende con le gang, dichiara lo stato d'emergenza, e dà carta bianca alla polizia: si parla di 6000 persone arrestate e 87 uccise. Nella foto, il presidente - con un tweet - esibisce gli arrestati.
En passant, riprendiamo l'incredibile report del FMI che stabilisce la correlazione tra uso del bitcoin e corruzione.
 
Cambiando nettamente argomento, Google mette uno stop all'uso dell'autenticazione basata solamente su utente e password. Ricapitoliamo quindi: come funziona l'autenticazione al giorno d'oggi? Perché la password "semplice" viene considerata un metodo non più sicuro? E com'è che Google ci tiene tanto alla tutela dei nostri dati?
 
Torniamo alle amate crittovalute: anche qui c'è chi promette di regalare soldi, anzi di realizzare niente di meno che il reddito minimo garantito mondiale... cosa vorranno in cambio? Cose non molto diverse da quelle che vogliono alcuni istituti creditizi che usano il machine learning per realizzare dei conti correnti che possono andare in rosso... di un importo che non vi possono dire in anticipo !
 
Per concludere, un grande classico: gli AirTag - una statistica basata sulle denunce fatte alla polizia ci indica una volta di più che uno degli usi più diffusi per gli airtag è lo stalking.
 

A chi piacciono i Bitcoin?

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Durata 2h 11m 24s

Le criptovalute hanno in questi anni generato curiosità, paura, interesse. Ma quali sono i soggetti che hanno dei progetti concreti a riguardo?

In questa puntata cerchiamo di mostrare come su questo tema il mondo del capitalismo mostri una certa divisione:  l'ala più classica è scettica a riguardo, e principalmente si interessa dei Bitcoin come strumento di riciclaggio del denaro sporco; l'ala anarco-capitalista, fautrice di un liberismo economico estremo e di una fortissima  riduzione delle competenze statali, lo vede come uno degli elementi che può portare ad una società in cui le relazioni socio-politiche siano soppiantate da relazioni economiche.

Raccontiamo così l'esperienza salvadoregna, che ha riconosciuto il Bitcoin come moneta a corso legale; e quella dell'honduras, che tramite le ZEDE (zonas de empleo y desarrollo economico,  una sorta di zona economica speciale), si è trovata in casa un esperimento di sviluppo di una città anarco-capitalista con fortissime autonomie rispetto al governo centrale.

Vediamo quali sono gli atteggiamenti negli USA, nel Regno Unito.

Per chiudere, raccontiamo la storia - solo in parte correlata e non del tutto interessante, ma assai divertente - della sequenza di "hack" tra il gruppo Lapsu$ e la compagnia produttrice di schede grafiche NVidia

Eventi fantastici e come catalogarli

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Nella puntata di oggi parliamo di quelli che facebook ci ha insegnato a chiamare "eventi", e ci guardiamo intorno analizzando i diversi modelli che troviamo in uso: se Facebook propone uno strumento che si suppone universale, i siti tematici continuano ad essere in vita; Google per ora non sembra particolarmente attivo su questo settore, pur lasciando già intendere quale sarebbe il suo approccio a riguardo. Diamo anche un'occhiata ad alcuni degli approcci tentati nel mondo anticapitalista.

Riportiamo poi la notizia che ha fatto inorridire importanti testate: l'intermediazione nel mercato - tipica in regime di libero mercato ogni volta che c'è un ampio margine tra domanda ed offerta - può essere operata in maniera automatizzata anche nel mercato al dettaglio! Si stanno quindi diffondendo bot che effettuano acquisti in maniera automatizzata, riuscendo a cogliere al volo buone offerte e prodotti molto ambiti. Per qualche motivo, la cosa desta particolare ribrezzo, tanto che gli Stati Uniti stanno valutando di fare una legge contro questa pratica.

Passiamo poi ad un breve commento su quello che succede in Kazakistan e il nesso tra le rivolte, il prezzo dell'energia e... i Bitcoin.

Ombretto e fondotinta battono il riconoscimento facciale 4.0!

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Durata 1h 58m 39s
Puntata di riapertura della stagione 2021-2022!
 
Per un bel po' vi parliamo di biometria attraverso applicazioni di uso nel mondo del lavoro e non solo: tra telecamere, riconoscimento facciale, registrazioni delle abitudini nell'uso del computer (biometria comportamentale) e registrazioni ambientali, non possiamo non notare come questi sistemi siano accomunati da una scarsa affidabilità e da una rapida e acritica adozione. Solo il fondotinta ci salverà!
 
Vi parliamo poi della campagna di sorveglianza anti-pedofilia promossa da Apple, che vuole controllare tutte le immagini che caricate sul suo cloud alla ricerca di immagini proibite. Come sempre, questo provoca una polarizzazione nella discussione, tra chi si preoccupa per la privacy e chi mette davanti la lotta alla pedofilia. Difficile però non notare che i vantaggi non saranno molti: infatti il sistema non potrà girare che su iCloud.
 
In chiusura, raccontiamo dell'adozione di Bitcoin come valuta legale nel Salvador: una fenomenale idea del governo che purtroppo si è scontrata con la realtà. Peccato, perché il piano per recuperare investimenti in denaro riciclato  sembrava buono.

Il futuro è privato?

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Durata 1h 26m 57s
Durata 24m 20s

Dopo aver parlato varie volte di crittovalute (dal punto di vista tecnico, finanziario e con un approfondimento sugli smart contract), Facebook lancia Libra: una "critto"-valuta (che di critto ha ben poco) gestita da vari giganti della finanza e da grandi aziende dell'informatica. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Chiamiamo l'Hacklabbo, hacklab bolognese che anima l'XM24 da tanti anni, per aggiornamenti sul corteo di ieri e sul programma di mobilitazione e presidio per l'estate.

In chiusura alcune notiziole.

Not-so-smart contracts

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Nella prima parte della trasmissione facciamo due interviste ad altrettanti compagni del collettivo Autistici/Inventati che ci parlano di alcune migliorie all'infrastruttura dei servizi. Nella prima intervista ci viene spiegato cosa dobbiamo fare rispetto alla nuova gestione delle password e perché questo darà una maggiore sicurezza per noi e un minor grado di responsabilità per loro. Nella seconda intervista ci dilunghiamo su alcune note tecniche: dietro ai cambiamenti delle ultime settimane c'è un lavoro di almeno due anni. I lavori sono ancora in corso, il consiglio è di tenere d'occhio il blog https://cavallette.noblogs.org per avere aggiornamenti.

Nella seconda parte iniziamo a parlare di smart contract, un tema che vogliamo continuare a trattare nelle prossime puntate. Gli smart contract sono una tecnologia basta su blockchain, che permette di inserire dei programmi che si eseguono automaticamente su tutti i nodi che partecipano alla blockchain stessa. L'idea che ci viene proposta è che questa sia l'evoluzione della contrattualistica, in grado in eliminare intermediari e contestazioni (qui alcune delle migliori sparate). Vediamo che gli smart contract sono uno strumento tuttora molto limitato, ma soprattutto che  nella loro forma "pura" sostituirebbero gli attuali intermediari "legali" con altre forme di intermediazione (il codice) che ci offrirebbero ancora meno garanzie. Questa accezione della disintermediazione può risultare valida solo assumendo che tutte le parti nella società si trovino in pari condizioni; nella realtà concreta, invece, non farebbe altro che incrementare ulteriormente il potere contrattuale dei soggetti più forti. Ciliegina sulla torta: la tanto sbandierata sicurezza derivante dall'uso di strumenti crittografici non sembra dare buoni risultati, come dimostrato dal caso The DAO.

In coda le solite notiziole:
- dati personali e ciambelle: uno scambio alla pari
- microsoft paladina del GDPR
- facebook vende i risultati delle sue analisi. da questo scopriamo che tra queste c'è la profilazione su base razziale (o come dicono loro "per gruppi di affinità multiculturale") o l'affidabilità finanziaria

Per qualche bitcoin in più

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Durata 1h 53m 31s
Durata 15m 53s

I bitcoin ci promettono un mondo senza banche centrali, basato su protocolli aperti e peer-to-peer. La domanda  è: possono cambiare qualcosa?

Ci dà uno spunto un compagno di autistici/inventati, che ci spiega perché nel lontano 2013 loro hanno scelto di non accettare donazioni in bitcoin.

Se - tagliando corto - potremmo dire che nessuna moneta risolverà i problemi della società, entriamo comunque nel merito dei rapporti delle crittovalute con l'economia reale; sfatiamo alcuni miti su anonimato, immediatezza e indipendenza; mostriamo quali sono i riferimenti ideologici alla base del Bitcoin e di conseguenza della maggior parte delle crittovalute che derivano dal Bitcoin.

In chiusura, uno sguardo rapido su alcune delle migliaia di "alt-coin" da quelle che promettono di risolvere difetti tecnici del bitcoin ad altre al limite del demenziale.

Ascolta anche l'approfondimento sull'implementazione tecnica delle crittovalute, la blockchain.

Blockchain: tanta potenza di calcolo per nulla

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Durata 1h 27m 17s

Puntata dedicata alle blockchain, ovvero la tecnologia che sta dietro ai Bitcoin. Non ci soffermeremo, tuttavia, sui Bitcoin in quanto valuta, ma parliamo solo dei vari tipi di blockchain e dei loro usi.

Vediamo rincorrersi sempre più "soluzioni" tecniche basate su blockchain: tuttavia molte di queste soluzioni usano la blockchain solo come un mezzo di marketing, senza richiedere davvero la complessità (e l'impatto ambientale!) di questo strumento.

Alcune di queste soluzioni girano intorno all'idea di trasparenza radicale. Oltre a sottolineare che queste soluzioni non necessitano della blockchain, diamo qualche commento sull'ideologia della trasparenza in sé.

In chiusura, la selezione dei migliori/peggiori esempi strampalati:

  • GovCoins, ovvero i voti come valuta. La democraiza rappresentativa ha molti problemi, ma li possiamo risolvere con la blockchain. Ah, la vendita di voti in cambio di denaro non è un problema, secondo questi.
  • L'UNHCR sta valutando l'utilizzo di coupon collegati con wallet in criptovaluta da dare ai rifugiati siriani in Giordania.

 

Ascolta anche l'approfondimento sulle crittovalute.

Verso Hackmeeting: Bitcoin e retorica della rete; critica ai curricula universitari

Data di trasmissione
Durata 59m 20s
Durata 15m 42s
Durata 15m 33s
Durata 20m 33s

Nei primi 25 minuti parliamo di Bitcoin, delle speculazioni finanziarie a riguardo e di retorica della rete, arrivando poi a parlare di anarcocapitalismo e retorica della rete. Questi temi verranno approfonditi in due appuntamenti del 4 e 12 giugno a bologna.

 

Nella seconda parte un compagno dell'MSAck (hacklab napoletano) ci racconta i prossimi eventi organizzati e i percorsi che stanno portando avanti su lotta alla repressione, percorsi di studio e autoformazione indipendenti e sviluppo di software per la gestione di biblioteche autogestite.

 

http://it.hackmeeting.org

http://msack.org

http://colibri.msack.org