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Do It Your Standard (secondo Google)

Data di trasmissione
Durata 1h 29m 47s
Durata 26m 42s
Durata 20m 2s
Durata 32m 4s
 
Nella puntata di oggi iniziamo raccontando un esempio di come funziona, nella pratica, la creazione di nuovi standard e nuove tecnologie nel web. Un sistema in teoria aperto, documentato, e che permette il fiorire di un ecosistema aperto come quello del web. Nella pratica, non è proprio così.
 
Ricorso GDPR contro Meta per il suo "Pay or OK" (ovvero: o paghi o rinunci alla privacy). La quale Meta trasforma i metadati in dati con la sua nuova feature "Link History".
 
Github è sempre più importante nell'infrastruttura software, tanto da non poter essere bloccato in Cina. Questo ha portato al suo utilizzo per la diffusione di materiali antigovernativi (contro lo stakanovismo del 996)... nonché di virus!
 
I pacemaker, così come gli altri dispositivi medici impiantabili, non solo non sono open source, ma non sono nemmeno esenti da bug. Del resto ce lo aveva detto uno che la sapeva lunga.
 
Il New York Times e altri quotidiani denunciano OpenAI per violazione del copyright; questa si difende appellandosi al fair use; dietro questa noiosa discussione si cela una idea pericolosa di cosa siano le tecnologie di IA. Nel frattempo, la stessa OpenAI cancella il divieto di utilizzo per finalità di guerra delle sue tecnologie.
 
A seguire, altre notiziole.

Scienza Artificiale

Data di trasmissione
Durata 2h 2m 56s
Durata 1h 10m 19s
Durata 48m 22s

Nella puntata di oggi parliamo di scienza e intelligenza artificale. Infatti, Meta ha rilasciato da poco (e subito ritirato) Galactica, un'intelligenza artificiale che analizza e produce review scientifiche in maniera automatica. Parliamo quindi delle motivazioni dietro questo strumento, dei problemi che Meta ha creato, e dei problemi che invece sono strutturali e complessi da affrontare in ogni caso.

Andiamo poi avanti con le notiziole: dal "rinnovo" di Twitter, alle politiche antisindacali della Apple, al tracciamento contro la volontà degli utenti sempre da parte di Apple, ad alcune notizie sulla sorveglianza biometrica.

Tracciamento in tutte le salse

Data di trasmissione
Durata 2h 35m 41s
Durata 37m 58s
Durata 22m 55s

Puntata fiume per rimediare alla vacanza di 2 settimane fa.Parliamo di tracciamento, che sia fatto di stati o di aziende.

  • Apriamo guardandoci in casa nostra: un'azienda italiana sfrutta la vetustà del protocollo che gestisce le comunicazioni tra operatori telefonici su scala mondiale, per localizzare geograficamente utenti in tutto il mondo
  • in Messico non va meglio: dopo lo scandalo del 2017, Lopez Obrador aveva promesso che sarebbe cessato l'utilizzo di Pegasus. Non è andata così.
  • La dogana USA ha collezionato dump completi di decine di migliaia di passeggeri che hanno attraversato la frontiera e sono risultati "sospetti". Questi dati sono accessibili a migliaia di funzionari doganali e rimarranno tali per altri 12 anni, nonostante il progetto sia cessato per manifesta inutilità.
  • Consoliamoci: uno dei sistemi di comunicazione "riservate" della CIA era fatto così male che l'avevano capito tutti. Probabilmente lo capirono i servizi antispionaggio di Cina e Iran. Oggi ci sono gli archivi di quei siti, e si può confermare che non era difficile notarlo.
  • TikTok ti traccia quanto (e come) Facebook e Google
  • L'opzione "Blocca le connessioni senza VPN" non fa tutto quel che dice... qualcosa passa! Non è un bug, è una feature.
  • Se usate Chrome o Edge, quello che digitate in un form potrebbe essere inviato su internet per il controllo ortografico. Sì, anche le password.
  • Pare che sempre meno persone utilizzino la funzionalità "Login con Facebook", tanto che iniziano a sparire gli appositi pulsanti. È una buona notizia, ma non del tutto.
  • Sapete dove memorizza Facebook i vostri dati? Se sì, diteglielo agli ingegneri di Facebook
  • Facebook censura i palestinesi più degli israeliani, dicono. Facebook non ci crede, e commissiona un report indipendente. Che conferma tutto e rincara la dose. Facebook dice che non è vero ma farà tutto quello che suggerisce il report.
  • VLC bloccato in India. La causa? lettura frettoloso di un report Symante.
  • La Cina attiva la censura basata su SNI, tecnica vecchia ma ancora efficace.
  • Aggiornamento dalla puntata precedente: Kiwi Farms bucato!
  • Dopo il disastro di log4j, gli USA vogliono finanziare la sicurezza nel software libero

Sorvegliamoli a casa loro

Data di trasmissione
Durata 2h 0m 19s
Durata 33m 32s
Riprende la nuova stagione delle dita nella presa! Stasera ripartiamo dai cavalli di battaglia: social network, sorveglianza, smartphone...
  • Come mai molte applicazioni utilizzano il "loro" browser invece di usare quello di sistema?
  • Qualcuno ha avuto un'ideona per scovare i pedofili: perché non mettiamo una IA che ti sorveglia _dentro_ al cellulare? Un esempio chiarisce le possibili conseguenze
  • Facebook fa di tutto per non essere trasparente riguardo alle pubblicità elettorali negli Stati Uniti. E per le prossime elezioni in Italia? Quì il problema non si pone nemmeno, perché non ci sono leggi in proposito...
  • Una azienda statunitense vende alle polizie sistemi di sorveglianza a basso costo che funzionano utilizzando dati raccolti per scopi commerciali.
  • E varie altre notiziole...

... altrimenti ci indigniamo!

Data di trasmissione

Apriamo con un riferimento alle puntate precedenti: una storia che leggiamo da wired ci conferma che i Bitcoin non sono anonimi.

Passiamo poi a commentare - prendendo spunto un articolo che prendiamo da The Atlantic - alcune dinamiche dei social network: dato che i social network privilegiano i contenuti carichi di emotività (in quanto portano a più interazioni) si viene a creare un clima violento; è questo clima violento a creare la necessità di dividersi in gruppi coesi e distanti.

Passiamo poi all'ennesimo caso di Malware in Catalogna: anche questa volta tra gli intercettati ci sono anche esponenti di primo piano della politica catalana. L'attacco è stato mostrato da Citizen Lab. I responsabili sono NSO e Candiru, due società israeliane che sviluppano Malware.

Ci spostiamo in Ucraina, dove - come abbiamo segnalato già da tempo - Facebook sta prendendo parte attiva nel conflitto adattando le proprie policy sull'hate speech e sui video che contengono violenza accogliendo, almeno in parte, le richieste del governo di Kiev. Stiamo assistendo alla famosa nazionalizzazione di Facebook?

Chiudiamo con notiziole varie.

Eventi fantastici e come catalogarli

Data di trasmissione

Nella puntata di oggi parliamo di quelli che facebook ci ha insegnato a chiamare "eventi", e ci guardiamo intorno analizzando i diversi modelli che troviamo in uso: se Facebook propone uno strumento che si suppone universale, i siti tematici continuano ad essere in vita; Google per ora non sembra particolarmente attivo su questo settore, pur lasciando già intendere quale sarebbe il suo approccio a riguardo. Diamo anche un'occhiata ad alcuni degli approcci tentati nel mondo anticapitalista.

Riportiamo poi la notizia che ha fatto inorridire importanti testate: l'intermediazione nel mercato - tipica in regime di libero mercato ogni volta che c'è un ampio margine tra domanda ed offerta - può essere operata in maniera automatizzata anche nel mercato al dettaglio! Si stanno quindi diffondendo bot che effettuano acquisti in maniera automatizzata, riuscendo a cogliere al volo buone offerte e prodotti molto ambiti. Per qualche motivo, la cosa desta particolare ribrezzo, tanto che gli Stati Uniti stanno valutando di fare una legge contro questa pratica.

Passiamo poi ad un breve commento su quello che succede in Kazakistan e il nesso tra le rivolte, il prezzo dell'energia e... i Bitcoin.

Speciale Facebook files

Data di trasmissione
Durata 1h 0m 22s

Puntata speciale dedicata ai Facebook files, andata in onda già giovedì mattina. Raccontiamo le rivelazioni riguardo Facebook e Instagram uscite di recente, rivelazioni che mostrano alcuni elementi ben più pesanti del solito.

In particolare emerge che Facebook non era rimasta con le mani in mano riguardo alle critiche sulle implicazioni sociali che gli venivano risolte. Al contrario era ben cosciente degli effetti nefasti che aveva sul piano sociopolitico o sulla depressione che fomentava soprattuto nei più giovani. Sapeva anche quali scelte avrebbero potuto ridurre questi difetti. Tuttavia, ha deciso di non prendere quelle scelte per dare priorità al profitto.

Infine, dei ragionamenti riguardo al cambio di nome: Facebook diventa Meta, come mai?

PS: sì abbiamo trasmesso 2 domeniche di fila, trasmetteremo anche domenica 14 novembre!

Scacco al Re... delle ricerche!

Data di trasmissione
Durata 2h 21m 26s
Durata 30m 6s
Durata 16m 31s
Durata 1h 1m 40s

Sono state 2 settimane pienissime, abbiamo dovuto scegliere tra molte notizie interessanti, questo è quello che abbiamo selezionato per voi:

  • Grande figuraccia del greenpass: lo spettro di un Adolf Hitler vaccinatissimo si aggira per l'Europa. Sfruttando delle chiavi crittografiche provenienti da Francia e Polonia sono stati creati dei Green Pass "dimostrativi". Certo, i green pass sono stati revocati abbastanza in fretta, ma quello che la vicenda ci dimostra è che l'adozione di un sistema totalmente digitale non implica necessariamente maggiore sicurezza
  • Il 14 novembre AvANa organizza un torneo di scacchi al CSOA Forte Prenestino; sfrutteremo i migliori algoritmi per far giocare ciascun partecipante con persone del suo livello. Per capirci, sono gli stessi algoritmi con cui Tinder cerca di accoppiare (!) le persone...
  • L'antitrust di Texas e altri 16 stati USA (tutti a guida repubblicana) accusa Google di abuso di posizione dominante (e un po' di altra roba). Le accuse non paiono affatto infondate, anzi gli elementi emersi sono più di quelli che avremmo potuto immaginare. La spiegazione è un po' noiosa, perché noioso è il meccanismo di vendita della pubblicità. Per tagliare corto: Google faceva insider trading all'interno del suo meccanismo; inoltre favoriva Facebook nell'assegnazione degli annunci in cambio del supporto al suo schema "Open Bidding".
    Anche Google Chrome non ne esce bene.
  • Motori di ricerca e filter bubble: commentiamo un articolo di valigiablu che mostra come dal punto di vista tecnico la filter bubble sia meno potente di quanto viene narrato, e di come invece una parte del meccanismo di filtraggio dipende dalle modalità con cui gli utenti interagiscono coi motori di ricerca.

Facebook: Da censore ad editore il passo è breve

Data di trasmissione
 
Iniziamo con le notizie serie: una tazza speciale che analizza tutto sulla vostra cacca. Sembra una stupidaggine, ma non è affatto il primo sistema di monitoraggio della salute. Si tratta di sistemi piuttosto invasivi, la cui utilità è discutibile ma il marketing è forte.
 
Parliamo poi di WhatsApp. Un'inchiesta di ProPublica mostra che l'azienda era in grado di leggere almeno una parte dei messaggi che i suoi utenti scambiavano, cosa che era stata esplicitamente negata dai suoi vertici. Con la scusa del controllo degli abusi - finalizzata a bloccare utenti che hanno comportamenti giudicati inadeguati - non solo i moderatori possono leggere i messaggi che vengono segnalati e quelli ad essi collegati, ma la app stessa analizza i messaggi che gli utenti inviano alla ricerca di possibili violazioni, e si autodenuncia in tale caso.
 
Proseguiamo con Facebook - che invece si è sempre saputo che modera i contenuti - che secondo l'alta corte australiana è responsabile per i commenti calunniosi al suo interno, quando questi non si possono configurare come una conversazione con l'autore del post.
 
Notiziole:
  • le grandi aziende del cloud fanno un manifesto d'intenti che dovrebbe rassicurarci... nel difendere i loro interessi
  • la politica di non tenere log sui server - strumento semplice ed efficace per evitare delazioni inutili - è attaccata: alcuni produttori televisivi sostengono che questa non sia valida quando viene implementata con l'esplicito proposito di facilitare la pirateria.
  • viceversa scaricare musica e video da piattaforme video potrebbe essere legale secondo la legge francese; peccato che i dettagli siano un po' confusi.
  • la California emana una legge che per la prima volta cerca di mettere ordine nel mondo dei lavori gestiti da algoritmi, chiarendo che questi ultimi non possono non essere noti ai lavoratori o al governo; e che non devono adottare metriche che penalizzino l'esercizio dei normali diritti dei lavoratori (vedi notizia di apertura!)