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educazione sessuoaffettiva

La scuola in piazza contro la violenza patriarcale

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In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia.

Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva. 

Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base. 

Patriarcato e precariato

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Due gli argomenti della trasmissione di oggi: l'emendamento a firma Lega al ddl Valditara sul consenso informato che prevede il divieto dell'educazione sessuo-affettiva anche nella scuola media. Ne parliamo con una formatrice della rete Educare alle differenze che mette in evidenza l'urgenza del governo, su mandato delle associazioni antiscelta, di riaffermare l'impianto patriarcale e transfobico della "loro" educazione. Successivamente affrontiamo il tema delle mobilitazioni nell'università per contrastare la riforma del reclutamento che, senza sanare la piaga del precariato, sta progressivamente espellendo ricercatrici e ricercatori. Ci soffermiamo anche sulla riforma dell'università che il governo sta portando avanti "a pezzi" con l'intento di depotenziare l'università pubblica a tutto vantaggio degli atenei privati. Ne parliamo con due ricercator dell'Assemblea precaria universitaria.

Ideologia del consenso

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Il Consiglio dei Ministri del 30 aprile ha varato un disegno di legge sulla scuola di cui il testo non è ancora disponibile: i contenuti anticipati dal ministro Giuseppe Valditara in una conferenza stampa di cui abbiamo trasmesso un brano prevedono tra le altre cose l'introduzione del consenso informato da parte delle famiglie su tutti gli interventi, anche in orario curricolare in tema di educazione sessuoaffettiva. Le scuole sarebbero addirittura tenute a organizzare attività alternative per gli studenti e le studenti non autorizzati dalle famiglie: una sorta di scuola alla carte, privata della prerogativa di formulare un piano educativo, soggetta al diritto di veto delle famiglie. Le organizzazioni anti-scelta, prima tra tutte Pro vita e famiglia ringraziano.

Ne parliamo con Monica Pasquino, presidente di Educare alle differenze e Angelo Schillaci, professore associato di diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza di Sapienza, Università di Roma.

Difendiamo i nostri salari e le precarie e i precari della scuola

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Apriamo con un docente del Liceo Amaldi di Tor Bella Monaca (Roma) che insieme a 130 lavoratrici e lavoratori (docenti e personale ATA) di quell'istituto hanno iniziato dal basso una mobilitazione per difendere il salario dalla "tassa" dell'inflazione promuovendo tra le altre iniziative una petizione che può essere firmata qui.

Nella seconda parte insieme a un'insegnante precaria che è impegnata nel concorso PNRR2, di cui sono terminati gli scritti a febbraio, tracciamo nuovamente un quadro generale delle infinite vessazioni a cui sono sottoposte precarie e precari a partire dall'ultimo episodio: un quesito di una sessione pomeridiana del concorso era sbagliato, il ministero dà la possibilità di scegliere se accedere a una prova suppletiva di 5 minuti oppure no, di nuovo sulle spalle della singola o del singolo l'onere di una scelta al buio.

Infine diamo notizia delle ultime comunicazioni del ministro Valditara soprattutto in merito al piano di formazione e monitoraggio sulla parità di genere.