In questa puntata analizziamo le conseguenze sulla vita delle persone delle norme sul precariato della scuola.
La prima corrispondenza illustra le norme sulla Naspi che restringono fortemente la possibilità di usufruire dell'indennità di disoccupazione per il personale scolastico assunto con supplenze brevi e saltuarie e licenziato a fine attività didattica.
Parliamo anche della gravità della nuova norma relativa alla scelta da parte delle famiglie (e della/del dirigente) delle insegnanti precarie di sostegno.
La seconda corrispondenza spiega il meccanismo stritolapersone dei concorsi PNRR.
La trasmissione affronta il tema della cittadinanza negata alle e agli studenti della scuola italiana: ne parliamo in due corrispondenze, la prima con una studente senza cittadinanza e la seconda con una maestra dell'istituto comprensivo Salacone, plesso Pisacane, che ci illustrano le diverse forme di marginalizzazione che devono affrontare le e gli studenti senza cittadinanza. Gli appelli per il voto al referendum sulla cittadinanza dell'8 e 9 giugno.
Concludiamo la trasmissione trattando una serie di episodi esemplificativi del clima di esaltazione delle forze armate all'interno delle scuole italiane.
Apriamo la trasmissione con la corrispondenza con un docente dell'Amaldi con cui parliamo della richiesta avanzata giovedì scorso al Municipio VI per l'apertura di un CPIA (centro provinciale pe rl'istruzione degli adulti) e di un appello dalla scuola per Gaza.
Corrispondenza con le "Cattive ragazze" che presentano il manuale "Quale genere di scuola?" (qui il link per scaricarlo gratuitamente)
Corrispondenza con le Cattive maestre che presentano un workshop di autodifesa a Communia domani 21 maggio ore 18
Gran parte della trasmissione è dedicata alla mobilitazione di pracari/e/* dell'università (dottorand*, assegnist* di ricerca, ricercatr*...) che ieri, 12 maggio 2025 è culminata in un grande sciopero visibilizzato in manifestazioni nei tre atenei romani e in molti atenei in Italia, una giornata di confluenze di lotte con sindacati di base, studenti, precari/e/* della scuola, della cultura, dello spettacolo. L'autorganizzazione e la mobilitazione è partita a inizio anno accademico quando è stata annunciata una "riforma" dalla ministra dell'Università e della Ricerca Bernini che consta di un forte taglio sui fondi strutturali che renderà ancora più esigua la stabilizzazione e provocherà forme di pracariato ancora più forti.
In studio un compagno e una compagna dell'Assemblea precaria interateneo di Roma e al telefono una compagna dell'Assemblea Precaria di Pisa che raccoglie i tre atenei della città toscana.
Nell'ultima parte della trasmissione sentiamo un insegnante della neonata Rete per la scuola pubblica per fare il punto del percorso di mobilitazione nato per la critica alle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola di primo ciclo e lanciare la prossima assemblea che si terrà il 31 maggio, ore 10, alla Scuola Di Donato, in via Bixio
Il Consiglio dei Ministri del 30 aprile ha varato un disegno di legge sulla scuola di cui il testo non è ancora disponibile: i contenuti anticipati dal ministro Giuseppe Valditara in una conferenza stampa di cui abbiamo trasmesso un brano prevedono tra le altre cose l'introduzione del consenso informato da parte delle famiglie su tutti gli interventi, anche in orario curricolare in tema di educazione sessuoaffettiva. Le scuole sarebbero addirittura tenute a organizzare attività alternative per gli studenti e le studenti non autorizzati dalle famiglie: una sorta di scuola alla carte, privata della prerogativa di formulare un piano educativo, soggetta al diritto di veto delle famiglie. Le organizzazioni anti-scelta, prima tra tutte Pro vita e famiglia ringraziano.
Ne parliamo con Monica Pasquino, presidente di Educare alle differenze e Angelo Schillaci, professore associato di diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza di Sapienza, Università di Roma.
La puntata è quasi interamente dedicata al tema della militarizzazione della scuola che rappresenta una significativa e inquietante parte della militarizzazione dell'intera società: con una compagna dell'Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell'Università approfondiamo le direttive europee, le leggi e i protocolli nazionali che prevedono una sempre crescente presenza delle forze armate e delle forze dell'ordine all'interno delle scuole, a partire dalla scuola dell'infanzia fino all'Università come di tutti gli spazi della società civile. Infine viene presentato il vademecum prodotto dall'osservatorio dal cui sito può essere scaricato rivolto a studenti, insegnanti e genitori per "difendersi" dall'invasione delle forze armate.
In un'altra corrispondenza un compagno dell'Osservatorio presenta il convegno Scuole e università di pace. Fermiamo la follia della guerra che si tiene venerdì 16 maggio dalle 9 alle 17.30 presso Spin Time, via di Santa Croce in Gerusalemme, 55. Il convegno è accreditato presso il Mim per il personale scolastico per cui può essere richiesto un giorno di formazione. Per iscriversi piattaforma Sofia codice 98693 (per il personale a tempo determinato inviare un messaggio o telefonare al 347 9421408).
Apriamo con un docente del Liceo Amaldi di Tor Bella Monaca (Roma) che insieme a 130 lavoratrici e lavoratori (docenti e personale ATA) di quell'istituto hanno iniziato dal basso una mobilitazione per difendere il salario dalla "tassa" dell'inflazione promuovendo tra le altre iniziative una petizione che può essere firmata qui.
Nella seconda parte insieme a un'insegnante precaria che è impegnata nel concorso PNRR2, di cui sono terminati gli scritti a febbraio, tracciamo nuovamente un quadro generale delle infinite vessazioni a cui sono sottoposte precarie e precari a partire dall'ultimo episodio: un quesito di una sessione pomeridiana del concorso era sbagliato, il ministero dà la possibilità di scegliere se accedere a una prova suppletiva di 5 minuti oppure no, di nuovo sulle spalle della singola o del singolo l'onere di una scelta al buio.
Il volume raccoglie delle interviste, completamente inedite, dedicate all’educazione all’interno dei processi di organizzazione dal basso e realizzate come Nodo Solidale in dialogo con l’ Organización Popular Francisco Villa de Izquierda Independiente, Tejiendo Organización Revolucionaria, Brigada Callejera de Apoyo a la Mujer “Elisa Martínez”, A.C. e l’Asamblea de los Pueblos Indígenas del Istmo en Defensa de la Tierra y el Territorio.
Ne parliamo con un compagno del Nodo Solidale e due compagni del collettivo Zaum, cercando di usare il testo anche per analizzare elementi critici della scuola e dell'università oggi in Italia.
In apertura di trasmissione una corrispondenza con una insegnante precaria di Treviso che è stata fatto oggetto di una campagna mediatica tesa a colpirne l'attivismo politico da alcuni esponenti della Lega, attivismo ritenuto incompatibile con la professione docente. Riflettiamo in studio sulla campagna repressiva condotta da questo governo contro la scuola. Qui il link alla petizione in favore della docente.
Proseguiamo l'analisi delle "nuove" indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado affrontando quanto stabilito per le/gli studenti con disabilità: anche in questo caso si evidenzia una marcata regressione rispetto alle pratiche attualmente in essere.
Lanciamo poi l'assemblea cittadina "Nuove indicazioni, Vecchia Storia - per difendere la scuola pubblica" che si terrà domenica prossima 6 aprile dalle ore 16 alla scuola "Di Donato", in via Bixio, 85.
In conclusione intervento di Porpora Marcasciano che, di ritorno dagli USA presentare il libro "Antologaia: Queering the Seventies, a Radical Trans Memoir", ci racconta il clima che si vive nelle Università.
Dopo tante anticipazioni sono uscite le Nuove Indicazioni 2025 per la scuola dell'infanzia e primo ciclo d'istruzione. si tratta di "materiali per il dibattito" il che significa che dovrebbe esserci un confronto non sappiamo quanto ascoltato con associazioni, sindacati e speriamo insegnanti. Si tratta di un testo che propone una forte reazione culturale a partire dal linguaggio utilizzato, al tono paternalistico, al modello neo-autoritario alla completa cancellazione del genere. Gli argomenti da trattare in merito, le riflessioni da fare, i punti di vista da cui analizzare queste Nuove indicazioni sono molti, in questa puntata cominciamo con alcune ospiti.
Dopo una presentazione in cui sottolineiamo alcuni elementi culturali generali, con una esponente dell'associazione Scosse che ha diffuso una prima analisi approfondiamo in particolare quanto riguarda le tematiche di genere; in seguito con Samanta Picciaiola, maestra di scuola primaria e coautrice con Roberta Ortolano di Sono stata anche io bambina, analizziamo la parte delle Indicazioni relative alla scuola primaria; infine con Alessandra Gissi, docente di Storia contemporanea all'Università L'Orientale di Napoli e socia della Società Italiana della Storiche affrontiamo uno degli aspetti più discutibili del testo, ossia la parte relativa all'insegnamento della Storia: "Solo l'Occidente conosce la Storia" inizia così la sezione sulla storia per delineare indicazioni che cancellano pluralismo, intercultura e pensiero critico. L'impostazione proposta dal ministero di Valditara è consonante con il clima culturale imposto negli Stati Uniti dalla presidenza Trump contro il quale è uscito un'importante presa di posizione di American Historical Association e Organization of American Historians i che chiediamo a Gissi di commentare.