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immigrazione

Modena - La lotta di chi è costretto nei centri di accoglienza

Data di trasmissione
Durata 17m 47s

Un compagno ci racconta le recenti mobilitazioni portate avanti da chi è costretto, tra lavoro volontario obbligatorio e il ricatto dei documenti, a vivere nei centri di accoglienza in condizioni abominevoli.

Di seguito il comunicato diffuso dopo il corteo del 15 maggio scorso mentre per questo pomeriggio è prevista un'assemblea per continuare la lotta:

Lunedì 15 maggio, eravamo almeno 300 tra richiedenti asilo e solidali in corteo nelle strade di Modena, gridando “Documenti e libertà” e “Basta allo sfruttamento”, con striscioni e la nostra bandiera: “Dignità e documenti per i/le migranti”. Abbiamo percorso il centro-città per prendere parola e denunciare la condizione in cui siamo obbligati a vivere, e per ricordare a tutti e a tutte che non siamo invisibili, che esistiamo e che rivendichiamo i nostri diritti lottando.

Di fronte a tale mobilitazione, le istituzioni non hanno potuto ignorarci. Mentre le persone presenti continuavano a prendere parola, a cantare e a gridare sotto alla Prefettura, una delegazione ha incontrato la prefetta, chi ci ha promesso che tutte le persone richiedenti asilo hanno adesso la possibilità di ottenere la carta d'identità.
Rispetto ai tempi di attesa prima e dopo l'audizione della Commissione d'asilo, la prefetta afferma che le istituzioni e il governo si preoccupano quanto noi di accelerare i tempi di attesa, e che la legge Minniti va in quella direzione. Ma quello che non ha detto è che questa diminuzione dei tempi di attesa non mire a regolarizzarci, ma a renderci clandestini prima e più facilmente. Durante il corteo e davanti alla prefetta abbiamo quindi ribadito la nostra opposizione a questa nuova legge che ci rende ancora più precari.e, per esempio cancellando la possibilità di fare appello alla decisione della Commissione, e che riaprirà le prigioni per le persone senza documenti (CPR), di uno sarà proprio a Modena! Il nostro interesse non è il loro: le istituzioni vogliono rendere più efficace la produzione e l'espulsione dei clandestini, noi vogliamo i documenti e la libertà di movimento e installazione per tutti e tutte!
Abbiamo anche proclamato che il volontariato deve essere realmente volontario, denunciando i ricatti ai quali siamo sottomessi da parte di operatori e operatrici: ci viene detto che lavorare gratis serve ad avere i documenti, ma non è vero. Per integrarci, ci servono i documenti! In più abbiamo denunciato che spesso il pocket money è spesso dato in maniera non corretta, e che gli accompagnamenti sanitari non sono sempre fatti: la prefetta ha detto che farà dei controlli rispetto a ciò, vedremo se la situazione cambierà oppure no.

Il raduno, che era ancora numero e pronto a dimostrare la sua determinazione, dalla Prefettura è partito in corteo verso la Questura, per avere delle risposte sulla questione dei permessi di soggiorno temporanei. Abbiamo incontrato il capo della Questura in presenza dei responsabili di vari offici, che hanno assicurato che la lista di prenotazione per rinnovare il permesso di soggiorno temporaneo è sbloccata e che quindi oggi è possibile fissare l'appuntamento in Questura.
Abbiamo chiesto di poter fare questo genere di pratiche senza l'operatore/operatrice se si rifiuta di accompagnarci, nonostante in teoria sarebbe il loro lavoro. Abbiamo anche denunciato che riceviamo spesso dei documenti già scaduti. Entro 7 giorni dovranno risponderci su queste questioni.

Sono state fatte delle promesse, delle altre rivendicazioni non sono state ascoltate: in ogni caso non ci fermeremo, la mobilitazione è solo all'inizio! Ci nascondo la legge e i nostri diritti per raccontarci delle bugie. Nei abbiamo abbastanza di queste condizioni di vita umilianti, ne abbiamo abbastanza di farci trattare come se non avessimo diritti. Viviamo qui, restiamo qui, continueremo a lottare qui!

Per questo chiediamo di partecipare a un nuovo incontro pubblico domenica 21 Maggio in Piazza Matteotti a Modena alle ore 16:00.
La lotta continua

L'autorganizzazione è la nostra scelta di lotta: sul corteo nazionale a Foggia del 24/4

Data di trasmissione
Durata 36m 43s

Con un compagno che vive nella tendopoli di San Ferdinando (Calabria) parliamo della mobilitazione No Confini - No Sfruttamento e del corteo nazionale avvenuto a Foggia il 24 aprile scorso.

Attraverso il suo intervento apprendiamo della liberazione delle 17 persone arrestate il 30 marzo scorso, come rappresaglia riguardo la rivolta avvenuta il 27 ottobre 2016 nel CARA di Borgo Mezzanone.
Al loro fianco, prima del corteo, un presidio si è infatti svolto davanti le mura del carcere di Foggia.

Le analisi del compagno si dilungano sulle modalità scelte per portare avanti la lotta, nel tentativo di allargare la responsabilità collettiva e fronteggiare le organizzazioni che vogliono contenere e appropriarsi dei percorsi di autorganizzazione.

L'intervento è in inglese, tradotto in italiano.

La legge Minniti-Orlando contro le persone immigrate e gli accordi con la Libia

Data di trasmissione
Durata 29m 44s
Durata 12m 26s

Durante l'ultima puntata di Silenzio Assordante, grazie al contributo di una compagna, abbiamo affrontato tecnicamente le disposizioni contenute nella nuova legge per reprimere le persone immigrate.

Nel secondo contributo audio trovate qualche dettaglio sugli attuali accordi tra Italia e Libia.

Ghetti, tendopoli e profitto

Data di trasmissione
Durata 1h 16m 2s

Durante l'ultima puntata di Silenzio Assordante, con due compagne della rete Campagne in Lotta abbiamo approfondito il legame funzionale tra la filiera del pomodoro nel foggiano e il sistema dei campi, informali e di stato, in cui vivono migliaia di persone immigrate in Italia.

Ad una settimana dal violento sgombero del Ghetto di Rignano, il tempo delle analisi per accompagnare le lotte.