immigrazione
Riprendiamo le trasmissioni!
Vi proponiamo due corrispondenze che rappresentano i contenuti principali di questa prima puntata.
Il primo audio è con un compagno lampedusano di Askavusa, pochi giorni dopo le contestazioni durante l'anniversario della strage del 3 ottobre nel Mar Mediterraneo. Con lui discutiamo sulle motivazioni che hanno portato molte persone a partecipare alla giornata di lotta e riguardo l'imminente riapertura del campo d'internamento etnico dell'isola, un lager che non è mai stato realmente chiuso, nonostante le dichiarazioni del Governo.
La seconda corrispondenza è con una redattrice del programma "Macerie su Macerie" di Radio Blackout, riguardo la richiesta del Questore di Torino, d'imporre la sorveglianza speciale contro 3 compagni, redattori di "Macerie / Storie di Torino". Con lei facciamo il punto sulle trasformazioni che vorrebbero imporre ad alcune zone della città, sulle lotte contro il CIE e gli sfratti, sulla repressione e nello specifico riguardo la sorveglianza speciale.
Concludiamo invitando a scaricare, stampare e diffondere questo avviso riguardo un'operazione repressiva che si svolgerà in tutta Europa dal 13 al 26 ottobre contro i/le migranti senza documenti. 18000 agenti saranno impiegati in due settimane di retate, volte ad arrestare più persone possibili e l'Italia sarà sicuramente impegnata in questa operazione oppressiva denominata "Mos Maiorum". L'avviso è in 8 lingue.
Buon ascolto
Lampedusa aspetta l'anniversario della strage di 366 migranti
Ogni giorno è il 3 ottobre. No alle passarelle politiche, alla militarizzazione e al business dell’accoglienza
In corrispondenza con una compagna da Lampedusa
Da una sponda all'altra. Vite che contano
Aggiornamenti dalla campagna in solidarietà con i famigliari dei 256 tunisini scomparsi.
La corrispondenza di una compagna del collettivo femminista Le Venticinqueundici di Milano (15min)
Di CIE in CIE, una delegazione si aggira per L'Italia
Una delegazione di famigliari dei 680 tunisini scomparsi nella traversata verso l'Europa è in questi giorni in Italia. Tra le loro azioni, anche quella di entrare nei CIE per cercare gli scomparsi.
Intervista ad una compagna del collettivo femminista Le Venticinqueundici di Milano (dura 8'14'')
Per maggiorni informazioni consultare il sito delle Venticinqueundici
Milano: Da una sponda all'altra: vite che contano. Dove sono i nostri figli?
“Da una sponda all'altra: vite che contano. Dove sono i nostri figli?”
Il collettivo femminista milanese Le veniticinqueundici supporta l'appello dei famigliari dei migranti tunisi dispersi.
Il desiderio dei familiari dei migranti tunisini dispersi per la vita dei loro figli è talmente radicale da superare confini e barriere e giungere sino a noi che non possiamo restarne indifferenti perchè con sé porta il desiderio di libertà che quegli uomini e donne hanno agito nell’attraversamento dello spazio.
L’azione di migrare diventa una lotta per la circolazione e il diritto di mobilità e questo la colloca necessariamente all’interno di un più ampio percorso/discorso di liberazione e trasformazione sociale, che come femministe ci riguarda pienamente.
Queste le prossime iniziativa a cui vi invitiamo:
Martedì 10 gennaio 2012, alle ore 20.30, al Teatro della Cooperativa di Milano dove ci sarà un collegamento con Tunisi per aggiornamenti sulla campagna, si proietterà il documentario “I nostri anni migliori” di Matteo Calore e Stefano Collizzolli – ZaLab. (http://inostriannimigliori.wordpress.com) (ingresso a libera sottoscrizione) e seguiranno interventi di donne italiane e tunisine ( vi preghiamo di intervenire puntuali per poter seguire il collegamento con Tunisi).
Sabato 14 gennaio, anniversario della Rivoluzione Tunisina, presidio davanti al Consolato tunisino (appuntamento ore 10 davanti in viale Bianca Maria 8), che poi si sposterà davanti la Prefettura (in Corso Monforte 31, Milano).
Tutti gli aggiornamenti li potete trovare sul nostro blog https://leventicinqueundici.noblogs.org/
Le ragazze di Asmara
Nella puntata di lunedì 5 dicembre 2011, abbiamo ospitato negli studi di Radio OndaRossa Sabrina Marchetti, autrice del libro Le ragazze di Asmara. Lavoro domestico e migrazione postcoloniale, appena pubblicato nella collana sessismoerazzismo dell'editore Ediesse, e Chiara Ronchini, co-regista insieme a Lucia Sgueglia del documentario Good morning Abissinia (Italia, 2005, 40’).
Il documentario, girato nel 2004 nelle strade intorno alla stazione Termini, da sempre luogo di incontro della comunità etiope ed eritrea di Roma, narra un viaggio dalla speranza alla disillusione, in cui l’Italia, vista da Asmara e da Addis Abeba quasi come una sorella, si trasforma in una terra "matrigna".
Nel libro, il viaggio da Asmara a Roma è raccontato attraverso le voci delle donne eritree arrivate in Italia negli anni sessanta e settanta per lavorare come domestiche nelle famiglie romane, intervistate da Sabrina Marchetti nell'ambito di una ricerca sulle migrazioni e sul lavoro femminile. Le «ragazze di Asmara» sono state le prime straniere impegnate in un lavoro che caratterizza tuttora la migrazione femminile nel nostro paese ma, a differenza delle donne di altre nazionalità (filippine, capoverdiane, peruviane), sono arrivate qui perché noi eravamo là: dunque la loro identità si costruisce a partire dall’esistenza di un passato legame coloniale fra l’Italia e il proprio paese di origine.
In entrambi i casi, nel libro e nel documentario, l'autonarrazione diventa una strategia di resistenza e di rovesciamento delle gerarchie di potere tra colonizzati e colonizzatori: quella che ci viene offerta è una lezione di storia dal basso, dal punto di vista delle soggettività che sono sempre state ridotte al silenzio. Inoltre, i lavori delle nostre ospiti ci permettono di tracciare un filo che unisce in maniera indissolubile il nostro passato coloniale alle migrazioni contemporanee.
Le ragazze di Asmara sarà presentato venerdì 9 dicembre alle 19.00 a "Kespazio! per una ricerca queer e postcoloniale", il nuovo caffé letterario della Casa internazionale delle donne, nell'ambito di un incontro dal titolo Asmara-Roma andata e ritorno. Viaggi, architetture e storie rimosse, nel corso del quale sarà proiettato, oltre al documentario di Chiara Ronchini e Lucia Sgueglia, anche il film Ainom, di Mario Garofalo e Lorenzo Ceva Valla (Italia, 2011, 94’).
La colonna sonora di questa puntata di Attica Blues è una raccolta di gemme portate dalla schiavitù: musica nera che spazia da una sponda all'altra dell'Atlantico Nero, a partire da 400 Years di Bob Marley fino a Fight Apartheid di Peter Tosh.
Questa è l'ultima puntata di Attica Blues che va in onda il lunedì sera perché dalla prossima settimana avremo un nuovo orario. A partire da giovedì 15 dicembre, saremo in diretta su radio OndaRossa ogni giovedì pomeriggio dalle 16 alle 17.
Da Lampedusa, dopo l'incendio del CIE
Ieri i detenuti e le detenute nel CIE di Lampedusa hanno appiccato il fuoco alla struttura dopo aver appreso di numerosissimi rimpatri in Tunisia.
Oggi hanno organizzato un corteo in un'isola dove la tensione rimane altissima, insieme all'esasperazione della popolazione locale.
C.I.E. di Ponte Galeria, una notte e una mattina di rivolta
Nella notte un tentativo di fuga dal Cie, non riuscito purtroppo, ha potrato di nuovo a pestaggi nei confronti dei detenuti nel braccio maschile. I detenuti si sono chiusi dentro impedendo l'ingresso dei secondini nelle zone in cui si trovano le celle. Nel più totale silenzio, questi episodi di rivolta e resistenza allla vita di reclusione, stanno diventando sempre più frequenti.
Una corrispondenza dal CIe delle ore 16:45
Manduria: Tunisini fuori dal Cai
Ascolta la corrispondenza con una compagna di Manduria, sulla situazione degli immigrati dalla Tunisia e dal Magreb scortanti fuori dal Cai attraverso il rilascio di pernmessi a pagamento.