Oggi parliamo della Libia e del nuovo governo di transizione, della Somalia in cui si aggrava la crisi istituzionale e non si intravede una via d’uscita allo stallo politico sul processo elettorale, del Sudan in cui la crisi economica infiamma le piazze e diventa anche crisi politica.
Libia, ma soprattutto quello che verrà dopo. Ankara spalanca le porte del Mediterraneo a Washington. L’intento strategico di Erdogan passa dalla stabilizzazione libica e dall'eliminazione di Haftar, insieme agli Usa, per poi muovere i propri interessi in coppia con gli americani.
La Turchia, che ha grandi interessi economici nel Paese libico, si pone sempre più come attore di primo piano nell'area, avvantaggiato dal rapporto con Putin e la possibilità di fare da mediatore tra le diverse alleanze. I Paesi europei coinvolti, Francia (sostenitrice di Haftar), Italia e Germania, restano alla finestra senza assumere posizioni particolarmente incisive.
Sullo sfondo della politica estera di Erdogan, diversi problemi di consenso e politica interna.
Ne parliamo con Murat Cinar, giornalista ed esperto di politica in Turchia.
Con Marina Calculli, docente di relazioni internazionali all'Università di Leiden, approfondiamo i temi caldi relativi alla regione mediorientale e al Maghreb: la crisi libica, le proteste di piazza in Libano, la guerra del petrolio tra Arabia Saudita, Russia e Stati Uniti.
Ad albano laziale il prossimo 25 settembre verrà inaugurata una mostra sul colonialismo italiano della Libia. Ne parliamo con il curatore Costantino Di Sante.
Presentiamo il libro di Francesca Mannocchi Io Khaled vendo uomini e sono innocente. Si parla di Libia prima e dopo Gheddafi. Del traffico di esseri umani da sempre fonte di reddito e sfruttamento. Di una Libia tutt'altro che stabilizzata dove ci sono dei veri e propri lager dove vengono rinchiusi i "negri" che con il loro pagare l'attraversamento del mare mantengono economicamente un paese intero. E poi ci sono gli occidentali, l'Europa che fa affari e l'Italia che considera la Libia ancora un paese coloniale.
Con un compagno parliamo della fallimentare conferenza che si è appena conclusa a Palermo sulla Libia. Poi si affrontano le elezioni che si svolgeranno in Congo a Dicembre, con uno sguardo sul Rwanda e Uganda, con la liberazione del musicista Bob Wine.