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no border

San Ferdinando (Rosarno): migranti in protesta scendono in strada (+ aggiornamenti)

Data di trasmissione
Durata 4m 12s
Durata 5m 2s

Questa mattina i migranti scendono in piazza contro sfruttamento e frontiere.

 

In collegamento con un solidale da San Ferdinando, zona intorno che è entro i confini della città storica di Rosarno, dove il protagonismo dei migranti si è fatto sentire spesso. I migranti stanno bloccando le strade.

La protesta a sorpresa ha colto di sorpresa la sbirraglia, ancora non giunta sul posto.

 

Nella seconda corrispondenza un aggiornamento con la voce in diretta di un lavoratore immigrato. Una delegazione è salita al Comune per chiedere il ripristino di acqua e elettricità all'interno della Tendopoli.

 

Ventimiglia: sgomberato campo migranti e No Borders

Data di trasmissione
Durata 11m 18s

Aggiornamenti da Ventimiglia dove le forze dell'ordine hanno sgomberato il campo No Borders di Valle del Roja, dove erano accampati oltre 350 migranti provenienti dall'Africa centrale.

Durante l'operazione repressiva sono stati arrestati 4 solidali e un migrante: tuttora ignote le accuse della polizia nei loro confronti.

 

Ancora una volta si registra l'atteggiamento sbirresco di CRI (Croce Rossa Italiana) e la complicità della Caritas con le forze dell'ordine.

 

Intanto i/le solidali No Borders hanno organizzato un campeggio "senza frontiere"; qui puoi trovare ulteriori informazioni: campeggiosenzafrontiere.noblogs.org.

 

 

Via Corelli:condanna con condizionale per i rivoltosi

Data di trasmissione
Durata 4m 20s

si è tenuta questa mattina l'udienza per i due arrestati dopo la rivolta nel cie di via corelli.

A seguire il comunicato al presidio di stamattina da macerie e la corrispondenza.

 

«Il 05/09/2011 c’è stata una rivolta al C.I.E. di via Corelli a Milano, dove una cinquantina di reclusi è salita sul tetto. L’intervento degli oppressori è stato tempestivo e per Nahed e Mohamed è scattato l’arresto, accusati di resistenza e lesioni a pubblici ufficiali e danneggiamenti. Nahed, racconta in una lettera, di essere stato pesantemente pestato dagli sbirri, in modo così violento da aver perso i sensi ed essersi ritrovato in ospedale, oltretutto aveva già una frattura al braccio, procuratasi da un incidente involontario avvenuto nei bagni del C.I.E..Ora Nahed e Mohamed si trovano nel carcere di San Vittore. Il 10/11/2011 ci doveva essere la sentenza, ma è stata rinviata al 15 novembre. Nelle udienze precedenti sono state ascoltate le testimonianze dei capi d’accusa, tre sbirri, intervenuti alla sommossa, il responsabile dell’ufficio immigrazione ed il responsabile del C.I.E., appartenente alla croce rossa italiana, Sig. Massimo Chiodini. Quest’ultimo, durante l’interrogatorio, ha affermato di non conoscere tutti i reclusi e che saltuariamente parla con alcuni di loro, che ripetutamente richiedono la libertà.
La prossima volta saranno interrogati i due imputati, Nahed e Mohamed, che hanno scelto di affermare la tentata fuga per la libertà. È importante sostenerli con la nostra presenza, hanno agito contro gli oppressori rivendicando la libertà.
Vi aspettiamo Martedì 15/11/2011 alle h.9.30 al tribunale di Milano in corso di Porta Vittoria al 3°piano IV sezione penale.»

Cie, infuoca la protesta a Torino

Data di trasmissione
Durata 3m 43s

 

Ancora un’altra notte di casino, dentro e fuori il Cie di corso Brunelleschi a Torino, dopo la sommossa di ieri. In serata, dopo una giornata di sciopero della fame, i prigionieri in lotta hanno iniziato una lunga e rumorosa battitura. Quando un gruppetto di solidali è andato fuori dalle mura per salutarli con grida, petardi e battiture, un recluso si è arrampicato sulle reti sventolando un lenzuolo. Nella notte, i reclusi hanno continuato la protesta e sono saliti sui tetti delle aree bianca e blu. Alcuni solidali sono accorsi per un nuovo saluto rumoroso, ma questa volta la polizia si è organizzata per catturarli. Mentre i compagni venivano dispersi e inseguiti della celere, i reclusi hanno continuato a protestare sui tetti: ora che scriviamo, e sono passate quasi dodici ore, sono ancora lassù. Alcuni di loro indossano magliette bianche con su scritto a pennarello “libertà!”. Durante la notte, la polizia è riuscita a fermare due compagne, tra le proteste dei reclusi che hanno visto la scena dall’alto e gli incitamenti al linciaggio da parte dei residenti. Dopo tre ore passate in Commissariato tra denunce e ramanzine sono state liberate.

Dalle 19 di stasera, un nuovo presidio è previsto sotto alle mura del Centro: fate girare la voce.