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Ventimiglia: manifestazione in memoria di Moussa Balde. Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale

Data di trasmissione
Durata 41m 7s

Moussa Balde muore nella notte tra il 22 e il 23 maggio 2021 in una cella dell’area d’isolamento, denominata Ospedaletto, del CPR di Torino. Il 9 maggio era stato pestato a Ventimiglia da tre italiani e dopo essere stato in ospedale venne richiuso nel centro di detenzione, ignorando le sue gravi condizioni fisiche e psicologiche.

Moussa, originario della Guinea, è stato detenuto in quanto persona non-europea e irregolare sul territorio, e per questo è morto nel chiuso di una cella. La morte di Moussa non è stata nè “fatalità” nè il frutto di una catena di inadempienze, ma la conseguenza del razzismo strutturale del sistema in cui viviamo.
A due anni di distanza la situazione a Ventimiglia è, per quanto insopportabile ammetterlo, peggiorata ulteriormente. Dopo quasi otto anni di chiusura della frontiera da parte del governo francese, che ha causato la morte diretta di almeno 42 persone e devastato la vita di altre migliaia, la violenza che subiscono le persone in transito continua ad aumentare. Solo negli ultimi due mesi è stata approvata un’ordinanza “antidegrado” che colpisce gli insediamenti informali e le persone che abitano questi luoghi, che va ad aggiungersi ad operazioni di polizia tanto scenografiche quanto violente per chi già è costretto a vivere in condizioni di estrema marginalità.

Nei primi mesi dell’anno sono più di quarantamila le persone che sono sbarcate sulle coste italiane, a dimostrare l’assoluta insostenibilità e insensatezza delle politiche di respingimento in mare volute dal governo Meloni. In questi ultimi giorni, con l’approvazione alla Camera, il cosiddetto Decreto Cutro è diventato legge e questo determinerà un ulteriore peggioramento nelle condizioni di vita e accesso ai diritti per richiedenti asilo e altra forma di protezione. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, i finanziamenti contenuti nel PNRR e i nuovi dispositivi di questa legge infame che porta il nome di una strage, il governo Meloni e il suo ministro dell’interno Piantedosi puntano a creare un sistema detentivo di massa che calpesta le legittime aspirazioni di libertà delle persone migranti. Solo cosi’ puo’ essere interpretata la volontà di aprire un CPR in ogni regione e le trasformazioni in atto nel sistema di prima d’accoglienza.
In questo contesto lo stato francese continua a rinforzare il dispositivo di controllo e respingimento alla frontiera interna, riproducendo e dando forza alla violenza razzista e arbitraria delle forze di polizia francesi lungo tutta la linea di confine. A completare questo quadro ci sono poi gli accordi bilaterali che Italia e Francia continuano a siglare con i paesi sull’altra sponda del mediterraneo come Libia e Tunisia, rendendosi di fatto responsabili dell’aumento dei naufragi e dei respingimenti in mare ad opera di guardie costiere e border forces pagate con soldi europei.

Lo scenario per i prossimi mesi alla frontiera italofrancese, per quanto ancora pieno di incognite, non è quindi per nulla rassicurante e richiede l’attivazione di tutte le forze solidali. Non staremo a guardare il razzismo strutturale di questa europa distruggere vite umane senza far nulla! Per questo invitiamo collettivi, movimenti, organizzazioni e singol3 a scendere in piazza con noi per una manifestazione commemorativa, ma anche di rivendicazione, e che sia attraversabile da tutt3, con o senza documenti. Immaginiamo un momento che dia spazio a diverse prese di parola e invitiamo quindi tutt3 a portare le proprie testimonianze, denunce, pensieri e rivendicazioni riguardo cio’ che accade a Ventimiglia e altrove.

Per Moussa Balde e tutte le vittime della violenza razzista delle frontiere!
Per la libertà di movimento per tutt3!
Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale!
Per l’abolizione e la chiusura di tutti i CPR!

Ventimiglia, domenica 21 maggio 2023, concentramento ore 11 piazzale della stazione.

Ne parliamo con un compagno.

 

Aggiornamenti da Ventimiglia: migranti e stato della repressione

Data di trasmissione
Durata 7m 23s
Durata 15m 44s

Nella città ligure, al confine con la Francia, resta ancora estremamente precaria la situazione di oltre 500 migranti, dislocati tra il campo governativo della CRI (Croce Rossa Italiana) e i locali di una parrocchia locale.

Ventimiglia è città militarizzata; un'infame ordinanza comunale vieta a chiunque di somministrare pasti ai migranti. Solo il campo della Croce Rossa, volutamente posto ai margini della cittadina, è autorizzato ad ospitare ragazze e ragazzi oltreché dar loro cibo.

I/le solidali di Progetto20k hanno deciso di sfidare e violare tale ordinanza praticando così una "solidarietà clandestina".

 

Ascolta gli aggiornamenti da Ventimiglia con una solidale di Progetto20k.

 

Nella seconda corrispondenza una compagna NoBorders 20miglia ci parla della scure repressiva che si è abbattuta sui solidali, già dall'anno scorso. Misure amministrative come fogli di via, denunce, cariche e intimidazioni sono le risposte dello Stato ai tentativi di solidarietà militante e attiva dei singoli con i migranti.

 

Ventimiglia: sgomberato campo migranti e No Borders

Data di trasmissione
Durata 11m 18s

Aggiornamenti da Ventimiglia dove le forze dell'ordine hanno sgomberato il campo No Borders di Valle del Roja, dove erano accampati oltre 350 migranti provenienti dall'Africa centrale.

Durante l'operazione repressiva sono stati arrestati 4 solidali e un migrante: tuttora ignote le accuse della polizia nei loro confronti.

 

Ancora una volta si registra l'atteggiamento sbirresco di CRI (Croce Rossa Italiana) e la complicità della Caritas con le forze dell'ordine.

 

Intanto i/le solidali No Borders hanno organizzato un campeggio "senza frontiere"; qui puoi trovare ulteriori informazioni: campeggiosenzafrontiere.noblogs.org.

 

 

Ventimiglia: continua l'attacco ai migranti. Caccia all'uomo e rastrellamenti

Data di trasmissione
Durata 4m 48s

Aggiornamenti da Ventimiglia con una compagna.

 

Dopo la nottata di ieri, continua la crisi miganti, tra rastrellamenti e caccia all'uomo. Attualmente la stazione dei treni è blindata dalle forze dell'ordine.

 

Intanto le stragi nel Mediteraneo proseguono con tre naufragi, 65 corpi recuperati e oltre 700 persone disperse.

Voci da Ventimiglia contro la Fortezza Europa

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Durata 27m 43s
Durata 15m 52s

Due corrispondenze sulla situazione a Ventimiglia lungo il confine italo-francese. Un compagno di Torino che è stato lì durante l'ultima settimana ci racconta della mobilitazione dei migranti contro la Fortezza Europa, della manifestazione di Sabato 20 e dei prossimi momenti di lotta fra cui l'assemblea a Ventimiglia di Mercoledì prossimo. Continuiamo ad approfondire la questione con un compagno di Roma, anche lui presente al corteo del 20, cercando di contestualizzare le contraddizioni che esplodono a Ventimiglia con la situazione in città come Parigi e Roma, con il sovraffollamento del centro Baobab di V. Cupa e la "tendopoli" di stazione Tiburtina.