Sanzioni, obblighi, espulsioni, umiliazioni, privazioni, fino all'internamento e alla deportazione. L'Italia non fu seconda a nessuno per la meticolosità e la durezza delle misure imposte agli ebrei con le leggi razziali del 1938. A ottant'anni da quelle leggi infami, esce un film per parlarne: 1938 - Diversi.
Fresco di stampa per i tipi di DeriveApprodi presentiamo ""I confini dell'inclusione. La «civic integration» tra selezione e disciplinamento dei corpi migranti", uno studio firmato da diversi ricercatori sulle politiche di controllo e di organizzazione dei flussi migratori nel nostro paese. Ne parliamo con Maurizia Russo Spena, una delle curatrici del volume.
Mercoledì 27 giugno, a partire dalle ore 18.00, il libro verrà presentato all'IFest 2018 al parco ponte nomentano di Roma.
Lunedì scorso è stato ucciso un uomo Senegalese a Firenze. Dopo poche ore la rabbia dei suoi compagni e di tutti quelli indignati per questo ennesimo omicidio si è dispiegata lungo le strade della città. L'atteggiamento della stampa e delle istituzioni è stato quello di minimizzare parlando di un gesto folle provando a coprire l'escalation razzista ai danni degli immigrati. I manifestanti hanno rispedito al mittente qualsiasi logica paternalista e neocoloniale, compresa quella della sinistra che sfoggia un razzismo fondato sul vittimismo e l'incapacità di riconoscere un'autonomia politica ai soggetti che vogliono ribellarsi a tutto questo. Ai microfoni di Radio Onda Rossa un compagno di Firenze che ci spiega queste giornate e il punto di vista antagonista che è emerso.
Da Firenze un racconto e delle valutazione sulla piazza di Sabato 10 per ricordare Idy Diane ucciso a sangue freddo con un colpo di pistola da un uomo italiano nella scorsa settimana a Firenze. Nella corrispondenza oltre al racconto del corteo ci sono valutazioni politiche sulla settimana di lotta appena trascorsa che ha visto la rabbia della comunità senegalese scendere in strada.
Questa assemblea nasce dall'esigenza del movimento femminista e transfemminista NonUnaDiMeno (Roma) di continuare ad affrontare il tema del razzismo, del sessismo e del loro intreccio nelle nostre vite che ci riguarda tutte da diversi posizionamenti: come donne, lesbiche, gay, persone trans e queer, razzializzate e non, nate in italia, immigrate, migranti.
Vogliamo ragionare insieme di come il razzismo istituzionale e le retoriche neofasciste strumentalizzano la violenza sulle donne e le questioni di genere, di come il razzismo e il colonialismo colpiscono chi è immigrata, in transito o è nata in italia da famiglia immigrata, di come il razzismo si riproduca attraverso il suo occultamento, di come il razzismo e le molestie sessiste si intersecano sui luoghi di lavoro.
Parliamo con una compagna dell'ANPI Renato Biagetti della situazione all'interno dell'ANPI, con una dissociazione dal corteo di oggi da parte della dirigenza nazionale legata alle strumentalizzazioni elettorali, ma una risposta molto diversa della base.
Da via Teano a Macerata, i fascisti cercano di fare un uso strumentale del femminicidio, usandolo in senso razzista e colonialista come giustificazione di un razzismo diffuso.
Ne parliamo con una compagna di Non una di meno Marche in viaggio verso Macerata per il corteo di oggi, ribadendo l'importanza di una presa di parola femminista contro questi rigurgiti fascisti.