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Repressione

12 maggio 1977: a quarant'anni dall'uccisione di Giorgiana Masi

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Il 12 maggio 1977 migliaia di persone scendevano in piazza sfidando il divieto di manifestare. Tra loro la compagna diciottenne Giorgiana Masi, in strada per celebrare l'anniversario della vittoria referendaria che garantiva il diritto al divorzio. Giorgiana quel giorno venne assassinata da un colpo sparato per mano della polizia. Ogni anno da quel giorno le donne, le compagne, le femministe sono scese in strada per ricordare Giorgiana e la violenza patriarcale, repressiva dello Stato che l'ha uccisa. Quella contro Giorgiana è una violenza di Stato. Giorgiana è solo una delle e dei tant* che quotidianamente sono colpite dalla violenza strutturale di una società fondata sui privilegi di genere, di classe, di etnia. La violenza che ha colpito lei, mentre si ribellava ad un divieto, ha la stessa mano della violenza che colpisce la moglie che si ribella al marito, la lavoratrice che lotta per migliorare la propria condizione, la migrante che si ribella ad una espulsione, chi scappa da una retata mentre cerca di sopravvivere. A pochi metri da dove Giorgiana è stata uccisa, pochi giorni fa la violenza dell'ordine costituito ha fatto un altro morto: Niang Maguette, lavoratore immigrato dal Senegal, stava lavorando per sostenere se stesso e i suoi figli quando la violenta brutalità di una retata di vigili e polizia in borghese, trasformata in una caccia all'uomo, gli ha strappato la vita. Come femministe, donne, frocie, lesbiche, mogli, madri e figlie riconosciamo, perché ci colpisce da sempre, la violenza di quella mano che vuole annientare tutto ciò che non è decoroso, *normale*, assimilabile, valorizzabile, che non obbedisce a standard economici, morali, estetici sempre più elitari. Viviamo in una società in cui le parole legalità, decoro, sicurezza, significano semplicemente guerra alle/i pover*, alle/agli sfruttat*, alle/ai migranti, ai margini, alle donne che si autodeterminano, alle lavoratrici/tori che si autorganizzano e a chiunque provi a scegliere, o sia costretta ad inventarsi, modi diversi di vivere la propria vita. Il 12 maggio saremo in piazza contro tutta questa violenza che ci vuole succubi ed inermi. Saremo rabbiose e indecorose come lo erano Giorgiana e Maguette.


Ci vediamo tutte a Piazza G.Belli, di fronte la lapide di Giorgiana, il 12 maggio dalle ore 18 per una casserolata rumorosa: portate pentole, coperchi, mestoli e facciamoci sentire!

Morte Nian: domani alle 16 corteo

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E' in corso l'assemblea della comunità senegalese in via campobasso che ha lanciato per domani, venerdi, un appuntamento sotto la prefettura, a piazza venezia, alle 16. Sentiamo anche un compagno del csoa ex snia viscosa che ricostruisce il tessuto della comuità senegalese al Pigneto e il clima di repressione a cui sono soggetti da anni da parte della Finanza.

Torino: irruzione in diversi spazi occupati e 6 arresti

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Alle 6.30 di questa mattina, diverse squadre di questura e Carabinieri in tenuta antisommossa, coordinate da Digos e ROS, hanno fatto irruzione all'Asilo Occupato di Torino, alle occupazioni di Corso Giulio Cesare e Borgo Dora e in due abitazioni. Il pretesto per questa operazione repressiva, che vede sei compagni/e tratti in arresto, sarebbe una zuffa avvenuta davanti all'Asilo lo scorso febbraio al termine di una serata; le accuse, molto gravi, sono di sequestro di persona, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Nel carcere delle Vallette sono stati portati Antonio di Lecce, Antonio Sardo, Camille, Fabiola, Fran e Giada, mentre si parla di un settimo arresto non confermato. 

Per aggiornamenti e scrivere ai compagni reclusi vai qui.

Abbiamo chiamato un compagno dell'Asilo occupato.

L'autorganizzazione è la nostra scelta di lotta: sul corteo nazionale a Foggia del 24/4

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Con un compagno che vive nella tendopoli di San Ferdinando (Calabria) parliamo della mobilitazione No Confini - No Sfruttamento e del corteo nazionale avvenuto a Foggia il 24 aprile scorso.

Attraverso il suo intervento apprendiamo della liberazione delle 17 persone arrestate il 30 marzo scorso, come rappresaglia riguardo la rivolta avvenuta il 27 ottobre 2016 nel CARA di Borgo Mezzanone.
Al loro fianco, prima del corteo, un presidio si è infatti svolto davanti le mura del carcere di Foggia.

Le analisi del compagno si dilungano sulle modalità scelte per portare avanti la lotta, nel tentativo di allargare la responsabilità collettiva e fronteggiare le organizzazioni che vogliono contenere e appropriarsi dei percorsi di autorganizzazione.

L'intervento è in inglese, tradotto in italiano.

La legge Minniti-Orlando contro le persone immigrate e gli accordi con la Libia

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Durante l'ultima puntata di Silenzio Assordante, grazie al contributo di una compagna, abbiamo affrontato tecnicamente le disposizioni contenute nella nuova legge per reprimere le persone immigrate.

Nel secondo contributo audio trovate qualche dettaglio sugli attuali accordi tra Italia e Libia.

Contro il Carcere e la Repressione

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Il Decreto Minniti, sulla sicurezza urbana, è ormai all'avvio. Definito "Daspo Urbano" o "Daspo cittadino", porta il controllo sul territorio, coinvolgendo anche i Sindaci e le Sindache nelle repressione delle persone sui territori nei quali sarà impedita ogni attività non in sintonia col mantenimento dell'ordine capitalistico..