Giornata di sciopero e di manifestazione a Milano, con migranti in piazza per i loro diritti come quelli di tutti i lavoratori. Lo sciopero generale indetto oggi dalla Confederazione Unitaria di Base, “Lavoro e più reddito” ha coinvolto 1000 persone circa che sono partite da largo Cairoli con destinazione finale piazza Duomo, attraversando piazza Cadorna, Via Carducci, via De Amicis e via Torino.
Ascolta la corrispondenza relativa allo sbraco di circa 130 migranti a largo di Catania.
La polizia e le istituzioni bloccano il tentativo dei compagni di accertarsi sulle condizioni dei migranti fermati.
Corrispondenza registrata con un compagno dell'assemblea no border sarda su quanto avvenuto oggi all'interno del cpa presso l'aeroporto di Cagliari, dove a seguito della protesta dei migranti, che hanno occupato l'intero settore militare e invaso le piste, sono avvenuti degli incidenti con il ferimento di un migrante e la fuga di altri cinque.
Due giorni di iniziative fissate per venerdi e sabato a Castel Volturno, ad un anno dalla strage di migranti. Venerdi dalle 5 di mattina le rotonde del capolarato entreranno in sciopero
In occasione del Clandestino day, la giornata di mobilitazione antirazzista in corso in tutt'Italia, a Roma un gruppo di attivisti ha varcato i cancelli del centro di accoglienza del Comune di via Salaria per protestare contro il piano nomadi del Campidoglio. Gli attivisti hanno esposto striscioni con la scritta "Centro di segregazione" e "Alla ricerca dei bambini perduti". Hanno, inoltre posizionato davanti all'entrata del centro una decina di zainetti con sopra il nome di un bambino rom per denunciare la dispersione scolastica.
Mentre la notizia degli spari al peschereccio italiano verranno probabilmente insabbiati, parliamo del business dei migranti che vede protagonista l'Italia insieme alla Libia del neo-democratico Gheddafi.
Ne parliamo con Mussie Zerai dell'agenzia Habeshia.
Rivolta nel Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Bari quartiere San Paolo. Sono diversi i feriti, mentre dalle prime notizie di agenzia, 18 persone sarebbero state arrestate con capi di accusa che vanno da reati di devastazione, saccheggio seguito da incendio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. 6 invece i reclusi che sono riusciti a fuggire.
Mentre proseguono le rivolte nei centri di identificazione ed espulsione, dal Cie di Torino, dove un detenuto si trova sul tetto da lunedì pomeriggio, questa mattina si è appresa la notizia di una deportazione-lampo da parte dei carabinieri, come ci è stato raccontato in diretta dai solidali che sono in presidio permenente davanti al Cie di corso Brunelleschi.
Ospite in studio Stefano Liberti, autore di A Sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti, Minimum Fax 2008
Stefano Liberti è uno dei pochissimi giornalisti italiani che da anni seguono gli aspetti meno conosciuti dei movimenti migratori dall'Africa verso l'Europa: tutto ciò che accade a sud di Lampedusa.
Senza fidarsi dei luoghi comuni o lasciarsi abbindolare dai proclami sull'integrazione che verrà, ha scelto di esplorare con i propri occhi la «geografia del transito» tra il Sahel e il Maghreb.
Ha incontrato migranti che preferiscono chiamarsi avventurieri, politici africani sudditi dei diktat europei, indiani bloccati in mezzo al deserto e piccole città sorte dal nulla: tutta l'infinita umanità che vive attraversando o presidiando confini. Fino a trovare chi non si aspettava: se stesso. Un cittadino bianco di quella stessa Europa che, con le sue politiche, determina come si vive o si muore in Africa. Un reporter per cui il solo modo onesto di documentare è lasciarsi coinvolgere dalle storie in cui si imbatte.