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silenzio assordante

Da Atene sulla repressione riguardo la giornata del Primo maggio 2015 - NoExpo a Milano

Data di trasmissione
Durata 15m 33s

Con un compagno di Atene abbiamo commentato la manovra repressiva dello Stato italiano, in collaborazione con lo Stato greco, nei confronti di chi era in piazza il Primo maggio 2015 a Milano.
Anche sui 5 compagni greci piove l'accusa di "devastazione e saccheggio" e il rischio di estradizione è ancora alto, nonostante per ora siano stati scarcerati con misure restrittive come l'obbligo di firma per 3 volte a settimana e il divieto di uscire dal paese.

Il compagno da Atene ci racconta la solidarietà messa in campo e, per concludere, commenta lo sciopero generale avvenuto giovedì 12 novembre, ovvero lo stesso giorno dell'operazione repressiva contro i 5 compagni.

Qui trovate il comunicato dei 5 compagni greci e il loro appello alla solidarietà contro la richiesta di estradizione da parte dell'Italia.

Facciamo il punto su OPG e REMS mentre vorrebbero sgomberare il Barocchio Squat

Data di trasmissione
Durata 21m 54s
Durata 10m 48s

Con una compagna del "Collettivo Senza Numero" facciamo il punto sugli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e la recente apertura delle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza).
 

Al suo intervento segue quello di un compagno del Barocchio Squat, spazio torinese occupato da 23 anni ed ora minacciato di sgombero per far posto ad una REMS.
In questi giorni sono in corso diverse iniziative di confronto e lotta contro le REMS ed ogni forma di controllo e repressione.

Approfondimento sulla Sorveglianza speciale

Data di trasmissione
Durata 19m 14s
Durata 27m 55s

Ne avevamo iniziato a parlare a febbraio, attraverso la corrispondenza con un compagno di Torino.

In questa puntata abbiamo approfondito con Chiara, raggiunta in questi giorni dalla sentenza di applicazione della Sorveglianza speciale per diciotto mesi con obbligo di soggiorno, e con Massimo, contro il quale si è svolta l'udienza il 10 settembre per la richiesta della questura, in seguito respinta dal tribunale.
Buon ascolto.

Una protesta collettiva al CIE di Ponte Galeria

Data di trasmissione
Durata 16m 25s

Corrispondenza con un recluso del CIE di Ponte Galeria riguardo una protesta collettiva nella sezione maschile.
La protesta è iniziata quando all'ora di cena hanno ricevuto del cibo scaduto.

Attraverso la corrispondenza aggiorniamo riguardo gli ultimi due giorni dentro il lager per migranti alle porte di Roma, in vista del presidio solidale che si terrà sabato 5 settembre

CIE di Torino, Ponte Galeria e Bari Palese: aggiornamenti e presidi solidali

Data di trasmissione
Durata 9m
Durata 10m 44s
Durata 12m 31s

Nella puntata di venerdì 28 agosto abbiamo scelto di aggiornare riguardo la situazione nei Centri di Identificazione ed Espulsione di Torino, Roma e Bari.



La prima corrispondenza è con una compagna di Torino che ci aggiorna riguardo la conclusione dello sciopero della fame che diverse persone recluse hanno scelto di portare avanti per conquistarsi la libertà.
Con lei discutiamo riguardo la ristrutturazione del CIE di Corso Brunelleschi e diamo aggiornamenti riguardo le misure restrittive in cui si trovano alcuni compagni e compagne impegnate nella lotta contro la macchina delle espulsioni.
 


La seconda corrispondenza è con un recluso del CIE di Ponte Galeria a Roma, in vista del presidio solidale che si terrà sabato 5 settembre. Con lui veniamo a sapere del tentativo di fare la corda di un recluso che ha alcuni problemi di salute. Solo grazie all'intervento dei compagni di prigionia il ragazzo non ha perso la vita.
La persona con cui parliamo ci legge un testo da lui scritto ed intitolato "Cronaca di un'ordinaria disperazione", per raccontare a tutti e tutte la situazione nel centro, le condizioni di prigionia e le resistenze quotidiane.
 


La terza ed ultima corrispondenza è con un compagno impegnato nell'organizzazione di un presidio solidale che si terrà sabato 29 agosto davanti il CIE di Bari Palese. Grazie a questa corrispondenza continuiamo a parlare della situazione dentro il CIE e dei tentacoli della "Connecting People", ente gestore che da anni fa business sull'internamento delle persone migranti.
 

Torino - Sulla sentenza di primo grado del secondo troncone nel processo contro l'assemblea antirazzista

Data di trasmissione
Durata 14m 6s

Corrispondenza con un compagno riguardo la sentenza del 23 luglio, nel processo contro compagni e compagne impegnate nella lotta contro la macchina delle espulsioni a Torino.

L'inchiesta, del febbraio del 2010, portò ad una vasta operazione di polizia con incursioni nelle case dei compagni ed arresti preventivi.

L'udienza di ieri ha portato a condanne da 6 mesi a 3 anni e mezzo. In aula, seppur in gabbia, era presente anche Paolo, attualmente detenuto a Novara per aver cercato di contrastare un rastrellamento di "senza documenti".

Aggiornamenti dal CIE di Bari Palese

Data di trasmissione
Durata 13m 32s

Corrispondenza con un recluso del CIE di Bari Palese che ci racconta la situazione nel centro, dopo 3 giornate di sciopero della fame che ha visto coinvolte tutte le persone recluse.

 

Lo sciopero della fame si è concluso per diverse ragioni, tra le motivazioni collettive però, c'era anche lo stato di salute che lo vede costretto a letto da più di 20 giorni, senza ricevere alcuna assistenza medica.

Sullo sciopero della fame nel CIE di Ponte Galeria

Data di trasmissione
Durata 17m 59s

Nella giornata di martedì 21 luglio è andata in onda una lunga corrispondenza con un recluso del CIE di Ponte Galeria a Roma che, spiegando la situazione all'interno del centro, ha parlato delle motivazioni che portavano un gruppo di 32 persone recluse ad iniziare lo sciopero della fame, raccontando anche dell'ultima rivolta di sabato 4 luglio.

In serata, per rappresaglia e per minacciare tutti, il recluso in lotta è stato trasferito nel CIE di Bari Palese. Non è la prima volta che si registrano trasferimenti puntivi dal CIE di Ponte Galeria a quello di Bari.

Lo sciopero della fame nel CIE di Ponte Galeria si è concluso subito dopo questo trasferimento forzato, tra le minacce di espulsione che le forze dell'ordine hanno fatto ai reclusi che portavano avanti la protesta.

 

Ascolta la corrispondenza molto approfondita.