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silenzio assordante

Ristrutturare i CIE? No, distruggerli

Data di trasmissione
Durata 17m 34s

Corrispondenza con un compagno di Torino riguardo l'opposizione alla macchina delle espulsioni in un momento in cui sono in corso i lavori di ristrutturazione nel Cie di Corso Brunelleschi, dopo che la lotta delle persone internate ha portato alla chiusura di diverse aree del centro.
Spunti interessanti per continuare a lottare dentro e fuori le gabbie dei Cie.
 

Sorvegliati speciali? 28 febbraio giornata di lotta a Torino

Data di trasmissione
Durata 32m 24s

Corrispondenza con un compagno di Torino, tra i redattori di Macerie, con il quale parliamo del dispositivo repressivo della sorveglianza speciale e di una giornata di lotta organizzata il 28 febbraio a Torino.

Per tenersi aggiornati/e ed approfondire:
- 8 sorvegliati? http://www.autistici.org/macerie/?p=31193
- Sorvegliati? Un approfondimento http://www.autistici.org/macerie/?p=31171
- Manifestino di convocazione al presidio http://www.autistici.org/macerie/?p=31188
- Un corto molto interessante: "Che sarà sarà (perché la sorveglianza speciale non fermerà le lotte)"

 http://youtu.be/gGmFNszynjE


 

Cie di Ponte Galeria: una settimana di Gepsa e Acuarinto

Data di trasmissione
Durata 25m 40s

Corrispondenza con un ragazzo internato nel Cie di Ponte Galeria.
Con lui capiamo la situazione dopo una settimana dal passaggio del testimone della cooperativa Auxilium ad Acuarinto e Gepsa.

La discussione descrive approfonditamente la macchina delle espulsioni.
Prendetevi 20 minuti per l'ascolto.

Un viaggio al contrario...

Data di trasmissione
Durata 7m 38s
Durata 19m 58s
Lunedì 13 ottobre è andata in onda la seconda puntata di Silenzio Assordante.
Nel corso della trasmissione abbiamo contattato una compagna di Torino per farci aggiornare riguardo la situazione nel CIE di Corso Brunelleschi. Con lei veniamo a sapere delle recenti proteste e della gestione del centro affidata a Gepsa, compagnia di sicurezza privata, già nota per la gestione di decine di carceri.
 
La seconda corrispondenza che vi proponiamo è una lunga descrizione di un compagno curdo, riguardo la resistenza in Rojava e l'esperienza di autorganizzazione nelle regioni curde al confine tra Siria e Turchia. Con lui parliamo anche dei profughi e dell'oppressione al confine controllato dall'esercito turco.
 
Abbiamo quindi ricordato il presidio organizzato a Roma in solidarietà con la resistenza curda, previsto per venerdì 17 ottobre, alle ore 16 a Largo Argentina.
 
All'interno della trasmissione abbiamo dato lettura di un documento, scritto da alcunx compagnx francesi, sull'operazione Mos Maiorum e di una notizia dal Cda/CARA Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto dove circa 100 profughi siriani appena sbarcati, sono stati aggrediti dalle forze dell'ordine per aver protestato, con uno sciopero della fame di massa, contro il rilievo delle impronte digitali.
 
Come una sorta di viaggio al contrario, siamo quindi partiti dai centri di reclusione per migranti, passando per le retate in strada, fino ad arrivare alle terre di provenienza e ai motivi della migrazione.
 
Silenzio Assordante andrà in onda il prossimo lunedì, alle ore 16, dalle frequenze di Radio Onda Rossa

Riprendiamo le trasmissioni!

Data di trasmissione
Durata 18m 8s
Durata 16m 17s
A partire dal 6 ottobre iniziano le trasmissioni di “silenzio assordante”, ogni lunedì dalle ore 16 su radio onda rossa, 87.9 FM. 
Il programma indagherà su quanto accade all'interno di tutti i luoghi di internamento per immigrati.
Cercheremo di dare voce alla parte più esclusa della popolazione, consci del fatto che l'esclusione sociale si sta allargando. Viviamo in un mondo sempre più polarizzato, in cui vi sono pochi molto ricchi e molti sempre più poveri, divisi gli uni dagli altri da confini tutt'altro che simbolici, fatti di mura eserciti e polizia.
Ricominciamo, dopo un periodo di sospensione, anche in considerazione del fatto che in città si sta riattivando un percorso di lotta in appoggio alle lotte degli immigrati rinchiusi all'interno del C.I.E. di Ponte Galeria. 
Parleremo di guerra ai poveri, di dispositivi di controllo, di quelle pratiche di repressione che stanno diventando un pilastro fondante del mondo in cui viviamo.
Ma parleremo anche di chi lotta e si organizza contro questo sistema oppressivo,  di forme di vita che sfuggono alla disciplina del potere, dello spirito sovvertitore che ribolle nel ventre della metropoli.

Vi proponiamo due corrispondenze che rappresentano i contenuti principali di questa prima puntata.

Il primo audio è con un compagno lampedusano di Askavusa, pochi giorni dopo le contestazioni durante l'anniversario della strage del 3 ottobre nel Mar Mediterraneo. Con lui discutiamo sulle motivazioni che hanno portato molte persone a partecipare alla giornata di lotta e riguardo l'imminente riapertura del campo d'internamento etnico dell'isola, un lager che non è mai stato realmente chiuso, nonostante le dichiarazioni del Governo.

La seconda corrispondenza è con una redattrice del programma "Macerie su Macerie" di Radio Blackout, riguardo la richiesta del Questore di Torino, d'imporre la sorveglianza speciale contro 3 compagni, redattori di "Macerie / Storie di Torino". Con lei facciamo il punto sulle trasformazioni che vorrebbero imporre ad alcune zone della città, sulle lotte contro il CIE e gli sfratti, sulla repressione e nello specifico riguardo la sorveglianza speciale.

Concludiamo invitando a scaricare, stampare e diffondere questo avviso riguardo un'operazione repressiva che si svolgerà in tutta Europa dal 13 al 26 ottobre contro i/le migranti senza documenti. 18000 agenti saranno impiegati in due settimane di retate, volte ad arrestare più persone possibili e l'Italia sarà sicuramente impegnata in questa operazione oppressiva denominata "Mos Maiorum". L'avviso è in 8 lingue. 

Buon ascolto

Fuori e dentro i Cie

Data di trasmissione

 

La puntata di Silenzio Assordante di venerdì 2 settembre 2011.

  

Lampedusa - Un aggiornamento sulla situazione del centro di Lampedusa: nonostante i proclami del governo continuano gli sbarchi e i respingimenti, le rivolte e le deportazioni. Quello che i giornali non dicono...

ascolta

 

Nardò (Lecce) - La raccolta dei pomodori sta finendo e inizia lo sgombero della masseria Boncuri. Un bilancio dello sciopero autorganizzato dei braccianti immigrati contro il lavoro nero, dalla voce di uno dei suoi protagonisti: la lotta continua!

ascolta

 

Roma - Nella notte tra il 26 e il 27 agosto scorso almeno cento reclusi sono riusciti a evadere dal Cie di Ponte Galeria. Racconti e testimonianze dal lager alle porte della nostra città.

 

 

 

Comunicato di un gruppo di detenuti del Cie di Ponte Galeria

Data di trasmissione

pubblichiamo un comunicato che alcuni detenuti del Cie di Ponte Galeria hanno inviato alla nostra redazione

 

Roma, 13 luglio 2011

 

Scrivo a nome di cinque persone che sono detenute qua nel centro di Ponte Galeria a Roma.

Siamo quasi 200 uomini e 50 donne detenuti al centro di Ponte Galeria.

Qua siamo detenuti come colpevoli, come persone che hanno commesso un reato.

Perché sei mesi? è un periodo troppo lungo.

E ora vogliono aumentare a diciotto mesi.

Ma quelli che fannno queste leggi non sanno niente della nostra situazione e della nostra sofferenza.

Soprattutto quel partito della Lega Nord, quello del ministro Maroni.

La corte europea ha tolto l'articolo 14 della legge Bossi-Fini e questa è una sconfitta per Maroni.

E allora lui vuole fare una rivincita con un'altra legge che ammazza la gente: vuole convincere gli italiani che è per motivi di sicurezza ma è una legge fatta per un motivo fascista e basta.

 

Qua c'è gente per bene e gente per male, come in tutto il mondo.

Anche in Veneto, da dove viene lui, ci sono tanti stranieri che lavorano nell'agricoltura e nelle fabbriche.

A Milano e a Brescia il lavoro duro lo fanno gli stranieri.

Noi non siamo venuti qua dalla Tunisia per fare i delinquenti.

Una volta gli italiani hanno fatto per primi l'immigrazione in America.

Dicono che gli italiani sono mafiosi ma ci sono anche italiani per bene che hanno fatto la storia in America.

 

Noi crediamo all'Italia e all'Europa.

Noi non siamo venuti per fare male.

Io sono tunisino e sono scappato da una situazione disumana.

Dopo la caduta del nostro presidente Ben Alì non è cambiato niente, tutti i giorni ci sono manifestazioni e la gente muore per strada.

Abbiamo sentito che Maroni ha fatto un accordo col nuovo governo della Tunisia e rimandano lì la gente che arriva in Italia.

Ma nei nostri paesi c'è la guerra civile e i rifugiati che arrivano dalla Libia sono tutti qui.

Lì per noi non c'è niente da mangiare.

 

Ma noi amiamo l'Italia.

Nei nostri paesi guardiamo RaiUno e tifiamo per le squadre italiane.

Io sono nato nella città dove è nata Claudia Cardinale.

Non abbiamo problemi con voi italiani.

Noi veniamo perché sognamo la libertà, come voi una volta sognavate l'America.

E' il nostro sogno e invece veniamo qua e troviamo un centro come questo a Ponte Galeria.

Perché? noi non abbiamo commesso niente.

 

Ti dicono che dopo sei mesi esci, ma io sono venuto qua per migliorare, per cambiare, per guadagnare qualcosa per i nostri figli e per le nostre famiglie perché nel nostro paese c'è la povertà.

E invece una mattina ti svegliano alle sei del mattino e entrano 20 persone coi guanti, ti portano in una stanza e ti tolgono tutta la tua roba e ti rimandano a casa.

Qua c'è gente che dell'Italia non ha visto niente, solo questo centro, e non parla nemmeno una parola d'italiano e la rimandano al paese suo senza il telefono e senza le sue cose.

Noi li chiamiamo al telefono e loro non rispondono perché il telefono è qua.

Ma poi quando ci chiamano, ci dicono che li hanno riportati al paese senza niente.

 

Noi siamo detenuti qua, in una situazione proprio disumana: otto persone in una stanza di quattro metri per quattro.

Viviamo uno attaccato al letto dell'altro.

Chi si alza dopo le otto del mattino non prende la sua colazione.

Chi arriva ultimo per la fila non arriva a prendere il pranzo e la cena perché noi facciamo la fila in 200 persone per prendere il nostro mangiare.

Chi arriva ultimo non arriva a prendere il suo pasto.

Ti danno un buono di 3 euro e 50 al giorno per comprare sigarette, shampoo, merendine, però non bastano, è troppo poco.

Anche per fare la doccia, l'acqua non c'è tutti giorni e nemmeno shampoo, asciugamano e dentifricio.

La gente scappata dalla morte non ha portato lo shampoo e la roba per fare la doccia dal suo paese.

 

Anche le pulizie non le fanno abbastanza perché i dipendenti della Auxilium si lamentano che li pagano poco e che il loro stipendio è basso.

Quelli della Auxilium ti ridono in faccia e ti accoltellano alle spalle, buttano le pietre e nascondono la mano.

Li chiami e non viene nessuno, sono troppo furbi.

Dei poliziotti non ne parliamo proprio, se dici "buongiorno" non ti rispondono.

Quando rimandano le persone al loro paese le legano come un pacco postale, legano mani e piedi e mettono una fascia sulla bocca per non farle gridare, per non farle sentire al pilota.

Ti fanno salire per ultimo così nessuno ti vede.

I poliziotti sono pronti per intervenire e dare botte come in un mattatoio.

I detenuti spesso si sentono male, hanno fatto il viaggio in mare, vengono dal loro paese e non sanno palrare, nessuno li capisce e la polizia li mena per farli calmare, così quelli dormono e basta.

Gente venuta da un'altra cultura, un altro mondo diverso dall'italia.

Gente che non ha paralto con nessuno e non ha visto niente dell'italia e si sente presa in giro, incompresa.

Le persone qui vorrebbero parlare ma nessuno li capisce, non hanno lingua per parlare e nessuno li ascolta, quindi per questo si ribellano e la polizia li picchia con i manganelli, con calci, pugni e tutto.

 

Un altro problema: la gente è venuta dal mare, fanno viaggi della morte per arrivare qua.

Quando arrivano sentono sei mesi e gridano tutta la notte, non hanno la testa normale e chiedono al medico tranquillanti perché hanno solo paura del domani, non dormono la notte e cercano un modo nelle medicine.

Gli infermieri ti danno le terapie per drogati e la gente dorme tutto il giorno, hanno la faccia gonfia come drogati e la notte urlano e gridano, sono disperati.

Prendono le gocce e se il giorno dopo devi partire te ne danno di più, così quando ti vengono a prendere non capisci nulla, è per evitare che ti ribelli alla deportazione.

 

Le nostre richieste sono:

 

Vogliamo che tutti i cittadini italiani sentano la nostra voce, che vicino a Roma ci sono 250 persone che soffrono di brutto, tutti giovani, donne e uomini, gente che è venuta qua in italia perchè sogna la libertà, la democrazia. Perchè non abbiamo vissuto la democrazia, abbiamo sentito quella parola ma non l'abbiamo mai vissuta.

 

Noi chiediamo l'aiuto della gente fuori, aiutateci e dovete capire che qua c'è gente che non ha fatto male a nessuno e che sta soffrendo.

 

Noi soffriamo già 6 mesi, figurati 18 mesi. Se passa la legge qui c'è gente che fa la corda perchè già così, con i sei mesi, c'è gente che si è tagliata le mani, figurati con diciotto mesi, la gente si ammazza, la gente esce fuori di testa.

 

Chiediamo che la gente là fuori, tutti, anche i partiti politici, faccia di tutto per non far passare quella legge.

 

Chiediamo che la gente fuori, ogni giovedì mattina, vada a vedere a Fiumicino le persone portate via con la forza, che vada a fermare il massacro.

 

Un gruppo di detenuti del Cie di Ponte Galeria

 

 

Fuori e dentro i Cie

Data di trasmissione
Durata 1h 15m 23s

 

Notizie dai Cie e aggiornamenti sugli sbarchi a Lampedusa.

 

Presentazione del convegno transnazionale Fuori e dentro le democacrazie sessuali, organizzato da Facciamo Breccia. Parliamo in particolare del tavolo sulla cittadinanza, a cui la redazione di Silenzio Assordante parteciperà con un intervento sulle lotte fuori e dentro i Cie.

 

Per info: http://www.facciamobreccia.org/content/view/522/1/