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autodeterminazione

26 gennaio V municipio: nessuna campagna elettorale sul corpo delle donne

Data di trasmissione
Durata 8m 3s

Appuntamento alle 17 a Piazza Malatesta per ribadire nessuna campagna elettorale sul corpo delle donne. Il riferimenti ai banchetti di Casapound che continua da due anni ad usare il corpo delle donne per raccattare miseri voti. 

NESSUNA CAMPAGNA ELETTORALE SUL CORPO DELLE DONNE.
L'UNICA RISPOSTA ALLA VIOLENZA È L'AUTODETERMINAZIONE!

Manifestazione femminista di sole donne e soggettività LGBTQI

La violenza sulle donne è agita dagli uomini, è un fenomeno politico e sociale che ha poco a che fare con l’emergenza e non si può trattare come tale. La violenza sulle donne è il prodotto di una cultura machista che vede la donna come inferiore e indifesa, è trasversale nella società nel senso che non esclude classi e contesti sociali, etnie o provenienze e non ha confini. La violenza sulle donne non bussa alla porta, ma ha le chiavi di casa. 

La violenza è anche istituzionale fatta di tagli ai servizi, ai consultori, asili nido, assistenza agli anziani,che limita la nostra autonomia e autodeterminazione. A fronte di questa ridimensionamento noi donne, come sempre, dobbiamo sobbarcarci ancora di più il doppio lavoro: quello di cura e quello fatto di stipendi sempre più miserie con una enorme disparità salariale rispetto agli uomini a parità di mansione. Consapevoli di questo, siamo convinte che la nostra difesa passi dalla riappropriazione di quei diritti che ci vengono negati.

Per questo motivo, non possiamo accettare che si usino i nostri corpi ai fini della campagna elettorale. Sono anni che assistiamo alla speculazione impunita di organizzazioni di estrema destra,
come Casapound, che usa le donne per ottenere consenso. Lo reputiamo inaccettabile: rifiutiamo fermamente qualsiasi campagna elettorale che sfrutti i nostri corpi per accaparrarsi voti e non
vogliamo essere difese da un'organizzazione che diffonde con le proprie pratiche la cultura maschilista, machista e violenta in questo paese. 

Ricordiamo che non é il degrado a generare violenza, ma la cultura maschilista e patriarcale interna alla società e alle istituzioni. Non abbiamo intenzione di sapere cosa ha da proporre un’organizzazione neonazista ad un quartiere che è quotidianamente aggredito dalla speculazione e che da anni si batte contro la cementificazione e per il recupero delle aree verdi a tutela della qualità della vita. Siamo convinte che la violenza sulle donne debba essere prevenuta attraverso l'educazione nelle scuole e contrastata attraverso il lavoro quotidiano dei centri antiviolenza, mantenendo viva la lotta per la riappropriazione di spazi e diritti.

Oggi scendiamo in strada per gridare a gran voce che non vogliamo essere difese da nessuno: la nostra difesa è la solidarietà tra donne. L’unica risposta alla violenza è l’autodeterminazione!


NOI CI DIFENDIAMO PERCHÉ LOTTIAMO
FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI 

Corteo a Firenze : le strade sicure le fanno le donne che le attraversano

Data di trasmissione

Le voci del corteo notturno a Firenze di oggi, 16.09.17 - la risposta arrabbiata e determinata di centinaia di donne allo stupro di due ragazze per mano di due carabinieri in servizio.

Le voci e le parole delle partecipanti, contro la lettura e il racconto che i media continuano a dare sugli stupri e sulla violenza di genere, una lettura che associa un particolare gruppo etnico alla cultura dello stupro, omettendo ancora una volta quanto sia fatto strutturale della nostra società.

Trasformazioni femministe #9

Data di trasmissione
Durata 1h 6m 37s

 

All'interno del Martedì autogestito da femministe e lesbiche di Radio Ondarossa del 20 gennaio 2015

 

seconda puntata del ciclo 2014/2015 di Trasformazioni femministe

 

a cura di Kespazio! per una ricerca queer e postcoloniale

 

Dallo sciopero sociale allo sciopero dei/dai generi

 

Ospiti in studio: una compagna di Alexis e altre due compagne che hanno partecipato alla rete romana che si è costituita intorno allo sciopero sociale del 14 novembre scorso. Intervento telefononico di una compagna di Smaschieramenti da Bologna.

 

La puntata precedente, trasmessa il 25 novembre 2014 e dedicata alle pratiche di donne, femministe e lesbiche contro la violenza maschile sulle donne, si può ascoltare qui: Trasformazioni femministe #8

  

Le trasmissioni del ciclo 2013/2014 sono a questo link.

 

 

Numero Speciale-Il femminismo e la lotta notav/collegamento intervista

Data di trasmissione
Durata 1h 0m 44s

NUMERO SPECIALE/mercoledì 9 luglio 2014

La dimensione autorganizzata e antagonista delle lotte/

l’assunzione di responsabilità politica/ la solidarietà

/la repressione/….il femminismo e la lotta NoTav

Immagine rimossa.

 

le coordinamente

coordinamenta@autistiche.org

http://coordinamenta.noblogs.org

 

zipImmagine rimossa.

Io Decido, occupazione ordine dei medici

Data di trasmissione
Durata 6m 53s
Durata 3m 12s

#iodecido Comunicato sull’azione di oggi all’Ordine dei medici

 
Oggi, 4 marzo 2014, una centinaio di persone della rete  #iodecido ha occupato la sede dell’Ordine dei Medici di Cola di Rienzo, per rivendicare l’accesso libero e gratuito all’aborto, la reperibilità 24h in ogni territorio della pillola del giorno dopo, l’autonomia decisionale per tutto il percorso di nascita e la depatologizzazione delle condizioni trans, per opporsi alle decisioni arbitrarie dei medici su@ neonat@ intersex e alla violenza ostetrica . È stato chiesto un tavolo di discussione per riaprire il dibattito sull’obiezione di coscienza, che limita la libertà di scelta delle donne. In tutta risposta l’ordine dei medici si è rifiutato di aprire un confronto e di prendere posizione, di fatto appoggiando la cultura del controllo sui corpi. Come se non bastasse hanno chiamato le forze dell’ordine che hanno preteso di identificare e denunciare i/le manifestanti, riducendo la questione a un mero problema di ordine pubblico. Vergognoso il comportamento della polizia che ci ha letteralmente scortato, spintonandoci e insultandoci, fino alla metro, impedendo il diritto a manifestare pacificamente e la nostra libertà di movimento.
Ma noi non ci facciamo intimidire dalla gestione autoritaria di questo governo e sabato 8 marzo saremo tutt@ in piazza in un corteo-street parade che invaderà le strade della città.

Appuntamento ore 15:00 da Piazzale dei Condottieri.
#retecittadina #iodecido verso l’#8marzo

 

Mai più clandestine in difesa della 194

Data di trasmissione
Durata 5m 10s

Sabato 1 Marzo
ore 15.00
Piazza del Popolo, Roma

#maipiùclandestine
Campagna in difesa della 194

Sabato 1 marzo parte #maipiùcladestine, campagna in difesa della 194, legge per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza. A promuoverla diverse realtà, associazioni, collettivi e singole donne da anni impegnate nella perenne battaglia contro chi questa legge tenta in tutti i modi di minarla.

Sulla scia delle proteste spagnole, nate da una proposta di legge del governo di centrodestra che vuole smantellare la legge sull’aborto, autorizzandolo solo in caso di stupro, di rischio per la salute fisica o psichica della donna e di gravi anomalie del feto, anche l’Italia si mobilita: obiettivo è costruire una rete in tutto il territorio nazionale affinché si tenga alta l’attenzione sul diritto alla salute delle donne e sulla libertà di scelta. L’attacco alle donne spagnole non è infatti solo una questione nazionale: sotto scacco sono tutte le donne europee, basti pensare che il 10 dicembre scorso il Parlamento europeo ha bocciato la “Risoluzione Estrela” che chiedeva che l’aborto fosse legale e sicuro per le donne in tutti i paesi dell’Unione.

Da noi la battaglia si concentra sulla richiesta della piena applicazione della legge conquistata nel 1978. Nel nostro Paese, infatti, il problema non è la legge quanto la sua difficile applicazione, dato il numero elevatissimo di medici obiettori di coscienza – ben 7 su 10 – nel sistema sanitario pubblico. In Italia è una manciata di medici a garantire l’applicazione della 194, i non obiettori sono così pochi che spesso non fanno altro che praticare aborti. Tra 10 anni, quando questa classe medica sarà in pensione, la 194 sarà completamente inapplicabile.

Nel Lazio le cose vanno ancora peggio: secondo il Ministero della Salute obietta l’80% dei medici. Nel 1987 erano 53 le strutture che effettuavano aborto, oggi si sono ridotte a 25.Questa situazione mette le donne e tutti noi di fronte a una dura realtà: la legge c’è ma chi ha la responsabilità di farla funzionare se ne lava le mani. Proprio per questo nel Lazio è già partito un appello al Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, con la richiesta che tutti i presidi ospedalieri pubblici e convenzionati garantiscano l’accesso all’Interruzione volontaria di gravidanza e dispongano di un numero adeguato di ginecologi, anestesisti e personale non medico non obiettori.

Impedire l’applicazione della 194 equivale a mettere le donne in pericolo costringendole ad una via crucis lunga e dolorosa alla ricerca di una struttura disponibile all’interruzione di gravidanza, o quando va peggio, all’aborto clandestino. Non possiamo e non vogliamo tornare indietro nel tempo. L’autodeterminazione delle donne è un diritto e una garanzia per la società intera.

Il 1 marzo saremo a Roma, in piazza del Popolo, dalle ore 15.00  in poi, per mettere in scena questa via crucis, per gridare allo scandalo di un Paese che vuole spingere le donne verso la clandestinità, saremo in piazza a denunciare i responsabili di questa situazione, saremo in piazza per dire alle donne che il diritto all’aborto è diritto alla salute, e ci riguarda tutte.

#maipiùclandestine

Bruta nell'eden terrestre del reddito di esistenza

Data di trasmissione
Durata 38m 53s

 

Il gruppo Bruta&thefemmcom vi invita all'ascolto di "Bruta nell’eden terrestre del reddito di esistenza” [38 min]

 

Monologo di fantascienza femminista, scritto e interpretato dalle Brute, su come immaginare un mondo diverso dove il reddito possa essere slegato dal lavoro e il rapporto tra produzione e riproduzione ribaltato.

Fuori e dentro le democrazie sessuali: Autodeterminazione e Liberazione

Data di trasmissione
Durata 1h 12m 10s

Presentazione del convegno ''Fuori e dentro le democrazie sessuali'' che si terrà a Roma il 28 e 29 maggio 2011.

http://www.facciamobreccia.org/content/view/510/102/

Insieme ad alcune compagne del martedi autogestito da femministe e lesbiche, del CLR e di Silenzio Assordante, si discute del tavolo su ''Autodeterminazione Liberazione''.