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basi NATO

A fora sos sionistas!

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A Luglio, esponenti dei governi israeliani e qatarioti si sono incontrati sul suolo sardo in una villa lussuosa, senza che la popolazione locale sapesse nulla.
Ne parliamo con una compagna di a Foras.

A seguire, ascoltiamo un'intervista realizzata fuori dal resort Mangia's di Santa Teresa di Gallura dove sono ospitati i soldati dell'IDF arrivati da Tel Aviv a rilassarsi in Sardegna. All'esterno del resort, un franchising molto potente nell'isola, si è stabilito un presidio con sit-in finalizzato a mantenere una presenza di disturbo e di protesta costante, per dimostrare lo sdegno di tutta la società civile di fronte al genocidio a Gaza.

Di seguito il comunicato:

Con inenarrabile sconcerto e profonda indignazione, abbiamo appreso dell’arrivo su suolo sardo di Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e l’emiro o primo ministro del Qatar il giorno 24 Luglio 2025.
Un colloquio riservato, giunto a compimento senza alcuna comunicazione ufficiale, né segnalazione del volo Airbus A340, che ha condotto i sionisti sulla nostra terra. I dati relativi a partenza e luogo di arrivo sono stati nascosti, ma comunque tracciabili. Un’operazione condotta nel silenzio, nell'ombra, mentre noi – cittadini e cittadine sarde – restiamo esclusi da ogni fase decisionale, da ogni contenuto di un dialogo che ci riguarda, ma che ci viene tenuto nascosto. In questo momento storico, tale dinamica è inaccettabile.
L’incontro, celato nel lusso sardo più sfarzoso, si consuma a pochi chilometri dal Mediterraneo insanguinato, mentre i bambini e le bambine palestinesi muoiono di fame, di sete e per le ferite, con gli aiuti bloccati alle porte di Gaza dal regime di apartheid israeliano. L’abisso tra i banchetti delle élite e la fame del popolo palestinese è intollerabile.
Non possiamo e non vogliamo essere terra di mediazioni che ignorano la giustizia. Non vogliamo che la Sardegna venga usata come sfondo per accordi ambigui, mentre il popolo palestinese lotta per sopravvivere sotto occupazione.
La nostra voce è chiara.
La nostra terra è stata inserita negli affari sionisti - per l'ennesima volta - con l'inganno, mentendo a chi la abita.
Le realtà aderenti alla campagna A FORA SOS SIONISTAS, unite in Sardegna in un fronte compatto di solidarietà internazionale, lanciano oggi un appello urgente alle istituzioni e all’opinione pubblica:
1) Far entrare immediatamente ogni forma di aiuto umanitario a Gaza, compresi acqua, cibo e medicinali della quale sono stati privati dal regime sionista, senza alcun indugio;
2) Disporre il ritiro totale delle truppe sioniste da Gaza e dall’intera Palestina Occupata;
3) Fuori i sionisti dalla Sardegna, non ci sporcheremo con il sangue sulle vostre mani.
Fuori i sionisti dalla Palestina!
Fuori i sionisti dalla Sardegna!
Chiediamo a tutte le persone, alle associazioni e alle reti di solidarietà di unirsi nella mobilitazione. Ogni firma,
ogni voce, ogni manifestazione, ogni forma di pressione e di rivolta è essenziale per rompere il silenzio e la complicità delle istituzioni nel perpetrarsi dei massacri, delle sofferenze e dell'occupazione sionista in terra di Palestina, e nel mondo.                    

 

 

L'ipocrisia guerrafondaia del riarmo europeo

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In questo redazionale abbiamo parlato con il giornalista Antonio Mazzeo sulla giustificazione, da parte di certi giornalisti italiani, del riarmo europeo senza mettere in discussione il ruolo della Nato o la presenza degli Stati Uniti con le sue basi militari in territorio italiano.

L' insostenibile ponte sullo Stretto spinto dal Governo per collegare basi NATO

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il Ponte sullo Stretto di Messina non è solo un’infrastruttura devastante dal punto di vista sociale, economico e ambientale ma rappresenta anche il cavallo di Troia per legittimare l’ulteriore escalation del processo di militarizzazione e riarmo della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia, accelerando la conversione del territorio in piattaforma avanzata per le operazioni di guerra e distruzione del pianeta. Il progetto rientra nel Trans-European Transport Network (TEN-T), il cui scopo, tra gli altri, è quello di creare una rete in grado di soddisfare “un piano di azione sulla mobilità militare 2.0". A sostenerlo economicamente ci pensa l’UE con i finanziamenti provenienti dal Connecting Europe Facility (che finanzia progetti di infrastrutture di trasporto a duplice uso) e dal Fondo Europeo per la Difesa (che sostiene lo sviluppo di sistemi logistici e digitali interoperabili).

Ne parliamo con Antonio Mazzeo.

Collettiva

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Puntata 30 di EM, settima collettiva, parliamo di Sardegna, dove da settimane sono in corso devastanti esercitazioni militari della Nato con sbarchi armati sulle spiagge di Teulada e interdizione delle coste per ogni tipo di attività lavorativa, sportiva, esplorativa; ospite della trasmissione, Carlo Bellisai, fra i promotori delle attività della Casa per la pace di Ghilarza e del Movimento Nonviolento Sardegna.

Parliamo poi di quello che sta succedendo al Cern di Ginevra, dove circa mille scienziati russi, la metà dei quali residenti al Cern, rischiano di dover abbandonare gli esperimenti intrapresi ormai da 10 anni. L'organizzazione europea si riunirà il 16 giugno per decidere il futuro della collaborazione scientifica del Cern con Mosca, dopo l'invasione dell'Ucraina risalente a febbraio 2022.

Chiudiamo con un ricordo di Hakim Bey poeta e scrittore autodefinitosi “anarchico-ontologico” che ci ha lasciati il 22 maggio scorso, teorizzatore delle T.A.Z. (Zone Temporaneamente Autonome) e ispiratore ideologico degli hackers.

 

Foto di Celeste Mc @glamurous

22 Maggio a Capo Teulada

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I movimenti sardi contro la presenza delle basi militari sono scesi in piazza Domenica 22 Maggio, andando a tagliare le reti e invadendo i terreni del poligono di Capo Teulada. Sono scesi in piazza anche per opporsi alla mega esercitazione NATO in corso, Mare Aperto, esercitazione della Marina insieme ad altri 7 eserciti NATO, che ha visto l'arrivo in Sardegna di 4000 soldati e 65 navi da guerra.

Israele addestra l’Italia all’utilizzo dei droni killer

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Il 12 luglio ha preso il via nella base aerea e missilistica di Palmachim, nei pressi della città israeliana di Rishon LeZion, a sud di Tel Aviv, l’esercitazione “Blue Guardian”, presentata dall’Israeli Air Force (IAF) come la “prima attività addestrativa internazionale al mondo con i velivoli a pilotaggio remoto”. Oltre ai reparti specializzati dell’Aeronautica israeliana, partecipano pure quelli di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e Italia con presumibilmente uomini e velivoli senza pilota del 32° Stormo dell’Aeronautica militare di stanza nella base di Amendola (Foggia), che aspira a trasformarsi in uno dei principali centri di formazione dei piloti di droni in ambito NATO ed extra-NATO. Ne parliamo con Antonio Mazzeo.

Riarmo e militarizzazione. Da Sigonella agli interessi di Finmeccanica

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I droni killer che USA hanno ottenuto dall'Italia di poter far partire da Sigonella sono solo l'ultimo tassello di un'escalation verso il riarmo e la militarizzazione dei territori. D'altro canto i media mainstream parlano pochissimo degli interessi della produzione e vendita di armi, dietro ai conflitti in atto, in Siria, Yemen e nel mondo, tra cui quelli della Holding Finmeccanica.

 

Ne parliamo con Antonio Mazzeo, giornalista freelance, autore tra le altre cose di Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo (editPress) e I padrini del ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre).

 

Qui http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/governo-renzi-mette-militari-nelle-scuolenell'ambito della trasmissione "L'ora di buco", Mazzeo approfondisce protocollo d'intesa tra Miur e Ministero della Difesa.