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devastazione e saccheggio

Costruire il nemico, criminalizzazione degli indesiderati, da Genova 2001 ad oggi

Data di trasmissione
Durata 1h 35m 45s

Dibattito a Piazza dell'Immacolta, S.Lorenzo, 3 Luglio 2012, h. 19,30

 

Nel luglio del 2001 ci recammo a Genova in 300 mila per gridare ai potenti del G8 “un altro mondo è possibile”. Un mondo dove le scelte politiche non fossero dettate dalle banche e dagli speculatori e dove la voce dei molti non fosse zittita dall’arroganza dei pochi. Da una parte c’era il “movimento dei movimenti”, la più imponente ondata di mobilitazione collettiva – a livello mondiale, peraltro – dalla fine degli anni Settanta, la cifra distintiva della pluralità ne costituiva la forza e l’imponenza. Dall’altra i governi e il Potere economico, che a Genova trovarono il teatro ideale per la rappresentazione della tragedia, il cui finale doveva essere uno e uno solo: fare degli anni a venire un deserto dell’ opposizione sociale, per dare libero sfogo alla globalizzazione selvaggia, al neoliberismo rampante, alla finanza da rapina.

Dopo 11 anni da quelle giornate e in vista delle sentenze che andranno a chiudere i processi genovesi, vorremmo leggere quel G8 come un primo esperimento, un vero e proprio laboratorio del controllo della conflittualità sociale.

In questi 11 anni, in Italia e non solo, i governi hanno dato vita ad una sperimentazione continua degli apparati di controllo, costituita dal connubio indissolubile tra la le misure repressive attuate nelle piazze e i sottili meccanismi preventivi e punitivi che colpiscono determinate “categorie di persone” indesiderate. Un filo rosso che passa per i dispositivi penali rispolverati dai tempi bui della storia del nostro paese, come il reato di devastazione e saccheggio.

Dagli stadi alle piazze, passando per i CIE, veri e propri lager per migranti, questo reato, concepito dal codice penale fascista, il codice rocco, è stato recuperato per annichilire qualsiasi espressione del dissenso, uno spauracchio ingombrante, grazie al quale è più facile comminare pene enormi a chi si vuole colpire. Pene persino superiori a quelle previste per reati come l’omicidio.

Denuncia della deriva repressiva degli stati europei per azzerare il conflitto sociale

Data di trasmissione
Durata 20m 41s

Colloquio con l'avvocato Simonetta Crisci sul convegno degli "Avvocati europei democratici" in merito alla deriva repressiva degli stati europei che, per contrastare e azzerare il conflitto sociale, utilizzando il penale perseguendo ogni movimento. La necessità di mobilitarsi il vista della cassazione per i dieci compagni/e condannati per i fatti di Genova 2001

Una campagna per la libertà dei compagni/e processati/e per i fatti del G8 di Genova

Data di trasmissione
Durata 19m 27s

Ieri sera si è tenuta la seconda assemblea al Forte Prenestino per l'organizzazione di una campagna per la libertà dei compagni e delle compagne accusati/e di devastazione e saccheggio per i fatti di Genova 2001. Da qui a metà luglio l'impegno è di tenere viva una iniziativa costante che sappia rivolgersi ad ampi strati sociali, affinchè si ribalti a gran voce l'ordine del discorso: i veri devastatori e depredatori sono al potere, ad incriminarli dovrebbe essere l'intera popolazione!

Per una campagna di solidarietà coi processati di Genova, chi devasta e saccheggia sono i potenti!

Data di trasmissione
Durata 17m 16s

Undici anni dopo i fatti del G8 di Genova, 10 compagni/e rischiano di tornare in carcere con pene dagli 8 ai 15 anni. Oggi, non solo le ragioni che portarono in piazza le 300mila persone di Genova sono più vive che mai, ma l'utilizzo in chiave politico-repressiva dei dispositivi più infami del codice Rocco e dei reati associativi pone con urgenza la necessità di lottare per garantire l'agibilità politica e sociale dei movimenti. Una affollata assemblea ha avuto luogo al Forte Prenestino, con l'obiettivo di costruire una campagna di solidarietà, comunicazione e iniziativa per gridare e ottenere la libertà dei nostri compagni e compagne.