Il 19 luglio la procura di Piacenza ha portato un nuovo attacco al sindacalismo di base, con accuse pesantissime per colpire una forma di lotta e di autorganizzazione che ha saputo concretamente migliorare le condizioni di vita di chi lavora nel settore della logistica.
Ieri il tribunale ha stralciato l'accusa di associazione a delinquere. Tutti i compagni che erano ai domiciliari sono ora "liberi", anche se hanno ancora l'obbligo di firma. Ne parliamo al telefono con uno dei compagni coinvolti nell'inchiesta.
Sono iniziati i processi contro i due co-presidenti del Partito Democratico dei Popoli (Hdp). In carcere da oramai 13 mesi sono accusati di terrorismo e di vicinanza al Pkk.
Entrambi i giorni è stato vietato alle delegazioni internazionali di parlamentari e osservatori dei diritti umani di presenziare ai processi. Insomma, continua la dura repressione del sultano Erdogan.
Intanto, inoltre, sono iniziati - martedì 5 dicembre - al palazzo di giustizia di Istanbul i primi processi agli accademici turchi accusati di “propaganda terroristica” a favore del Pkk per aver sottoscritto nel gennaio 2016 un appello che chiedeva la fine delle ostilità tra esercito e ribelli nel sud-est del Paese a maggioranza curda. A firmare la dichiarazione furono 1.128 docenti di 89 atenei, che adesso rischiano condanne fino a 7 anni e mezzo di carcere. Alla sbarra decine di docenti di almeno 7 università, ma il numero degli imputati potrebbe aumentare con nuovi rinvii a giudizio nelle prossime settimane.
La giurista Simonetta Crisci (Centro Ararat) ci aggiorna sulle diverse situazioni processuali e sul ruolo della Turchia nel Medio Oriente, a margine di una recente conferenza mondiale a Bruxelles.
Non è ancora chiaro il futuro dell'archivio dei materiali dei processi del g8 di genova. L'ipotesi più accreditata è quella di un passaggio alle biblioteche genovesi, malgrado il comune di genova si dichiarò parte civile ai processi, contro i manifestanti, offrendo quindi ben poche garanzie.
A otto anni dalla strage di Viareggio del 29 Giugno 2009 si terrà questa sera un presidio sui luoghi del disastro per reclamare giustizia per le vittime e sicurezza per chi lavora e chi viaggia sui treni.
Una chiacchierata sulle trasformazioni di Torino, dalla ristrutturazione urbana post-fordista alla repressione delle lotte sociali (università, spazi sociali, lotta per la casa, Val Susa-NoTav).
Durata: 9'36'' [estratto dall'intervista ai Bull Brigade, ascoltabile qui]
Si è svolta ieri la prima udienza del processo di appello per i quattro tra compagne e compagni Notav accusati di sabotaggio con finalità di terrorismo.
L'udienza si è tenuta nell'aula bunker del carcere le Vallette, ed è stata rinviata per permettere l'acquisizione agli atti di nuova documentazione.
Un resoconto dettagliato con una compagna presente all'udienza
Stamattina è stata data lettura della sentenza di primo grado nei confronti di Graziano, Lucio e Francesco riguardo i fatti del maggio 2013. I tre compagni lasceranno presto il carcere per passare ai domiciliari. Nel frattempo si è svolto un presidio davanti i cancelli del cantiere di Chiomonte.