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etiopia

Racconti dal Tigray

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In questo redazionale abbiamo avuto come ospite nello studio di Via dei Volsci a un compagno della diaspora tigrina a Roma che, tornato da un recente viaggio nella sua regione, ha raccontato come ha trovato la zona del Tigray, attraversata dal conflitto bellico con il governo federale etiope e dalla conseguente crisi umanitaria. 

Con lui abbiamo fatto un riassunto della situazione attuale del conflitto e abbiamo fatto anche l'invito per la giornata di solidarietà con il popolo tigrino e per aiutare ai bambini sfollati del Tigray che si svolgerà a Spin Time Labs il 21 aprile a partire dalle ore 12:30.

Musica dell'Etiopia

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Scaletta della puntata:

- Aalemu Aaga - Sele Sene Seqlet
- Seleshe Damessae - The Eldest Of AII (The Nile)
- Tilahun Gessesse - Aalegentaye
- Mulatu Astatke - Yegelle Tezeta
- Abyssinia Infinite feat. Gigi - Aba Alem Lemenea
- Addis Acoustic Project - Mashena
- Aster Aweke - Kabu
- Mulatu Astatke - Mulatu
- Abyssinia Infinite feat. Gigi - Ethiopia
- Addis Acoustic Project - Etitu beredegn
- Aster Aweke - Tchewata
- Gigi - Guramayle
- Mulatu Astatke - Hager Fiker
- Addis Acoustic Project - Anchim end e lela
- Abyssinia Infinite feat. Gigi - Gela

Il piano Mattei sbarca in Etiopia?

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Durata 18m 17s

Si è concluso qualche giorno fa la visita della presidente del consiglio in Etiopia, un viaggio annunciato da un vigoroso battage mediatico e che dovrebbe costituire un tassello del cosiddetto "Nuovo piano Mattei", un programma di investimenti e di relazioni che dovrebbe vedere protagonisti l'Italia e diversi paese africani. Abbiamo chiesto allo storico Matteo Dominioni un commento su questa missione.

19 febbraio 1937, massacro ad Addis Abeba.

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Durata 16m 5s

Il 19 febbraio 1937 il Viceré d'Etiopia Rodolfo Graziani subisce un attentato. Due partigiani eritrei lanciano otto bombe a mano sulle autorità italiane: i morti sono sette e i feriti una cinquantina, tra cui lo stesso Graziani che però ne esce vivo. I soldati italiani sparano sulla folla, provocando una prima strage. Graziani ordina che vengano attuate «le misure idonee a impedire eventuali ripercussioni», e che si agisca «col massimo rigore al primo manifestarsi di moti». Alcune migliaia di italiani – sia civili che militari – si lanciano in una terrificante “caccia” all'uomo che passerà alla storia come il massacro di Addis Abeba. Un poliziotto etiope, uno dei testimoni oculari della strage, avrebbe ricordato gli italiani che entravano nelle case dei locali e che, al grido di «Buongiorno!», li uccidevano a colpi di baionetta o di fucile, o li bruciavano vivi – quando i bambini scappavano dalle case in fiamme, gli italiani li lanciavano di nuovo dentro. È una carneficina.

Lo storico britannico Ian Campbell, al termine di una ricerca durata decenni, ha stimato che le vittime delle sparatorie e dei roghi, nel massacro che coinvolge la città di Addis Abeba e i dintorni, sono circa 19.000, e cioè che la “caccia” uccide un abitante etiope su cinque della città. Ci racconta questa terribile pagina della nostra storia contemporanea Matteo Dominioni, storico ed esperto del corno d'Africa.

Radio Africa: Sudan Etiopia Mali

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Durata 39m 13s

Sudan:il premier Hamdok si dimette. Di fronte all’ennesima repressione dei militari, che hanno ucciso altri quattro manifestanti, il premier deposto con un colpo di stato il 25 ottobre e poi reinsediato dagli stessi golpisti sotto pressione internazionale, ha deciso di rinunciare a formare il nuovo governo.

Etiopia:i raid aerei dell’esercito di Addis Abeba nel nord-ovest del Tigray, nella città di Dedebit,hanno provocato 56 vittime, decine di feriti in un campo di sfollati; nella città di Mai Tsebri, sono state uccise almeno 17 persone, per lo più donne e numerose sono state ferite.La popolazione è allo stremo per il perdurare del blocco nel rifornimento di medicinali e cibo.

Mali: pesanti sanzioni contro la giunta militare in Mali decise domenica scorsa dalla Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao) per indurre i militari, al potere dall’agosto 2020, a fissare al più presto la data delle elezioni e il ritorno del governo ai civili.Ieri Russia e Cina hanno bloccato un testo del Consiglio di sicurezza dell’Onu favorevole alle sanzioni.

 

In Etiopia la guerra continua.

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Durata 10m 16s

E' di ieri la notizia che un attacco compiuto da droni di fabbricazione turca dell'aviazione etiope su un campo profughi ha provocato oltre 50 vittime civili. Si tratta dell'ennesima strage di un conflitto che continua ad insanguinare il corno d'Africa, nonostante si sia verificato qualche timidissima apertura diplomatica da parte del governo centrale di Addis Abeba. Sulla guerra civile in corso abbiamo chiesto allo storico Matteo Dominioni di fare il punto della situazione.

Radio Africa: Mali Etiopia Congo

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Durata 30m 32s

Oggi in Radio Africa parliamo:

della situazione in Mali dopo il secondo colpo di Stato nel Paese in meno di due anni, appena 9 mesi dopo il precedente golpe dell'agosto 2020. La crisi inizia il 24 maggio del 2021, quando il colonnello Assimi Goita ha arrestato il presidente Bah N’Daw e il primo ministro Moctar Ouane dichiarandosi Presidente della transizione e promettendo che avrebbe portato il Paese alle elezioni legislative e presidenziali nel febbraio 2022;

di Etiopia dove si aggrava la crisi economica ed umanitaria creata dalla guerra che da oltre un anno sta devastando il paese;

ed infine della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), nel cuore del continente africano, che contiene quantità considerevoli di minerali diventati indispensabili per l’economia moderna: litio, cobalto, coltan e altri composti utili per la fabbricazione di telefoni e batterie. Nella regione è in corso un braccio di ferro tra il presidente congolese Félix Tshisekedi e i potenti interessi economici cinesi attirati nel paese dal suo predecessore, Joseph Kabila.

Etiopia al vertice della tensione

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Durata 15m 58s

In Etiopia le milizie tigrine del TPFL sono giunte a duecento chilometri a nord della capitale Addis Abeba, quelle Oromo addirittura quaranta chilometri a sud della metropoli. Il governo centrale continua nei proclami incendiari mentre la comunità internazionale sta alla finestra. La nostra corrispondenza con lo storico Matteo Dominioni.