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Milano: sgombero degli occupanti dell'ex cinema Splendor

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Con uno studente di Milano ripercorriamo gli eventi della giornata di ieri 19 settembre 2023 a Milano. Sgomberato in maniera aggressiva l'ex cinema Splendor, occupato da decine di studenti per accendere una luce sull'emergenza abitativa giovanile in città. Il sindaco Beppe Sala tace sull'accaduto e manda avanti i manganelli nella gestione della città.

Sgombero in corso di una palazzina a Milano a Via Estrerle

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Oggi, martedì 29 agosto, dalle prime luci del giorno sono iniziate le operazioni di sgombero degli ex bagni pubblici di Via delle Estrerle a Milano, in zona Via Padova.

Occupazione della rete ciSiamo, che da tempo ospitava famiglia che faticano a sostenere le spese che impone il selvaggio mercato degli affitti, in una città come Milano che negli ultimi mesi ha fatto parlare di sè per l'aumento vertiginoso dei prezzi del mercato immobiliare. Una città dove è sempre più difficile per molte e molti sostenere i costi della vita.

Non è il primo sgombero avvenuto nel 2023, infatti il governo Meloni ha dichiarato guerra alle occupazioni, senza però intervenire in nessun modo sulle politiche abitative, a fronte di un'edilizia residenziale pubblica che non riesce a rappresentare una soluzione per tutte le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi un affitto o un mutuo.

E' in corso ancora la resistenza di 6 fra compagne e compagni sul tetto dell'occupazione, mentre un presidio di solidali si è radunato di fronte all'occupazione. 

Ne parliamo con un compagno presente sul posto.

29 aprile, Milano ama la libertà.

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Sabato 29 aprile Milano scende in piazza contro il fascismo, di seguito il comunicato che invita alla mobilitazione.

Ama la libertà, odia il fascismo – 29 aprile in piazza

Ama la libertà odia il fascismo.
Ripudia razzismo e sessismo.

Il fascismo in Italia, fin dalla sua comparsa, ha significato violenza e negazione dei diritti e delle libertà.
Il fascismo lo abbiamo visto mettere le bombe di Stato durante gli anni della strategia della tensione.
Il fascismo lo abbiamo visto uccidere, negli anni Settanta e Ottanta, chiunque non la pensasse allo stesso modo come Gaetano Amoroso.
Oggi, il tentativo di riscrivere la storia è palese, dalla strumentalizzazione della Giornata del ricordo alle commemorazioni per i defunti, tutto serve per confondere vittime e carnefici, assassini e liberatori. Una narrazione capovolta che ha avuto nella giornata della celebrazione dei martiri delle Fosse Ardeatine un evidente scatto in avanti attraverso una nota della presidente del consiglio Giorgia Meloni: furono uccisi solo perché italiani.
“Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti”, così scrisse la preside del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze.
Tenere viva la memoria, significa seminare anticorpi nel presente. Significa riconoscere il fascismo nelle squadracce fuori dal liceo Michelangiolo di Firenze, in un sottosegretario all’Istruzione che ricorda un picchiatore fascista al Molinari di Milano, nell’assalto intimidatorio a un centro sociale.
Significa sapere che se in strada c’è chi si sente legittimato a girare con bastoni e coltelli, per aggredire chi non la pensa come loro, insultare le persone nere, omosessuali e trans, ma dobbiamo anche riconoscere il fascismo a tutti i livelli dello Stato.
Il Governo Meloni è il governo più fascista dal 1945 ad oggi.
Lo sanno bene i cento migranti morti nelle acque di Cutro, in una vera e propria strage di Stato.
Lo sanno bene le donne che vedono minacciato il diritto di aborto da ben due disegni di legge depositati.
Lo sanno bene le famiglie omosessuali che d’improvviso non sono più considerate famiglie.
Lo sanno bene le persone che subiscono profilazione razziale, discriminazione omolesbobitransfobica, misogina, repressione e violenza fascista.
Chiamiamo le cose col proprio nome: si chiama fascismo e uccide. Si chiama fascismo e ci toglie il respiro.
Se il fascismo ha nuove forme servono nuovi partigian*.
Il prossimo 29 aprile un corteo cittadino: Milano ama la libertà.
In piazza contro ogni fascismo, razzismo e sessismo.

Dalle ore 17,00 in Porta Venezia

Sgombero dello Spazio 20092 a Cinisello

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Questa mattina, dalle 7.00, è iniziata l'operazione di sgombero dello Spazio 2002 a Cinisello Balsamo (Mi).

Uni spazio occupato da 8 anni, che oltre ad ospitare a livello abitativo 20 persone, ha visto crescere al suo interno diverse attività sociali e di mutualismo attive sul territorio di Cinisello, nell'hinterland milanese.

Uno sgombero che non cancella la presenza sul territorio delle compagne e dei compagni del Collettivo 20092, e che soprattutto non può bastare a mettere in secondo piano la questione abitativa, al centro delle attività dello Spazio, che è un problema sempre più pressante nel territorio milanese.

Insieme ad un compagno dello Spazio ragioniamo di queste tematiche e ci facciamo raccontare la dinamica dello sgombero.

Per questo pomeriggio, alle 18, di fronte alo Spazio 20092 in Via Cremona 10, a Cinisello, ci sarà il concentramento di un corteo cittadino in risposta allo sgombero, per arrivare in presidio sotto al comune.

Milano: sulla gru in solidarietà con Alfredo, Juan, Ivan

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Ieri a Milano un'azione ha posto uno striscione sulla gru a Piazza della Scala che recitava 41bis=tortura. Continuano le azioni in solidarietà dello sciopero della fame di Alfredo, Juan e  Ivan contro il 41 bis, regime a cui è sottoposto Alfredo Cospito ormai da diverso tempo.

Sentiamo una compagna che ci ricorda anche la manifestazione nazionale del prossimo 12 novembre a Roma.

Sgomberate le case di via Bolla a Milano.

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A Milano lo sgombero di diverse centinaia di occupanti delle case di via Bolla 40 ha costretto numerosi gruppi familiari ad accamparsi per strada, letteralmente, in mancanza di altre alternative.

Con Dijana Pavlovic, del Movimento Khetane, facciamo il punto sulla situazione. Di seguito il comunicato di Khetane.

Lo sgombero degli abusivi di Via Bolla 40, a Milano, da settimane ha messo in mezzo alla strada 110 persone, di cui 37 minori, che creano 29 nuclei familiari Rom e non Rom.
Per allontanare gli occupanti dagli appartamenti, durante la notte gli incaricati entrano e distruggono ogni cosa spingendoli fuori con bambini appena nati, anziani, donne in gravidanza, donne sole e disabili. Questa situazione può solamente aggravare la condizione di salute di questi ultimi. Gli appartamenti vengono resi inabitabili perché distrutti con mazze e martelli così da costringere gli abitanti a dormire nei corridoi con minori che non possono più frequentare regolarmente la scuola a causa di questa situazione.
Nessuna di queste famiglie ha avuto avvisi se non dettati a voce.
Gli sgomberi senza un alternativa creano un disagio non solo alle persone persone coinvolte ma a tutto il paese in cui viviamo.
Bisogna considerare le condizioni di queste famiglie e riflettere sul futuro di ognuno di loro. Tutte le persone che abbiamo incontrato erano impaurite, disperate e senza nessuna sicurezza, compresi i bambini a cui in questo momento è negata un infanzia e un adolescenza serena.
Sono almeno 15 nuclei (di cui siamo certi) che sono lì da diversi anni, non hanno proprietà né risparmi e avrebbero requisiti come tutti gli altri per la casa popolare. Una grande problematica è la chiarezza su come entrare in questi progetti. D'altro canto dalla regione abbiamo saputo stamattina che per donne e bambini viene offerto un dormitorio o casa famiglia in cui poter dormire per qualche giorno e che poi "si devono arrangiare".
Abbiamo chiesto al prefetto di eseguire verifiche veritiere e trasparenti e di non intervenire con sgomberi e allontanamenti senza conoscere le condizioni di ogni singola famiglia e che a ciascun nucleo venga garantito un percorso di inserimento abitativo.

 

"I FASCISTI PIANGONO, LA POLIZIA REPRIME"

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Il 3 settembre a Milano è stato contestato un banchetto di Fratelli d'Italia. Mercoledì 21 sono seguite delle perquisizioni nelle case di compagni e compagne. Commentiamo i fatti e il clima sociale con una compagna di Milano.

Contatti: https://www.facebook.com/Azioneantifamilano

Comunicato: https://www.facebook.com/photo/?fbid=463708802462647&set=a.323426936490…

Verso la 3 giorni per il diritto all'abitare di Milano

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Gli sfratti continuano ad assillare la vita delle persone. Con un compagno parliamo della possibilità di resistere e creare reti solidali nei territori. Il 6, 7 e 8 maggio si discuterà a Milano delle tematiche che ogni giorno i compagni e le compagne portano avanti nei quartieri e nelle città immerse in una nube di speculazione e finanziarizzazione dell’edilizia pubblica e privata.

Dax Vive

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Dax vive!
Collegamento da Milano per il diciannovesimo anniversario dell'omicidio di Davide Cesare.
Nel ricordarlo si portano in piazza anche tutte le vittime degli ultimi mesi sul posto di lavoro. A partire da Lorenzo Parrelli e Adil. 
Preparando, già da ora, il percorso che porterà al ventennale.

Nuove occupazioni e mobilitazioni degli studenti medi

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In questa prima puntata dall'inizio della scuola nel 2022 abbiamo parlato delle nuove regole sulle quarantene che ci hanno accolto al nostro rientro in classe e delle mobilitazioni che ripartono in tutta Italia, da Napoli a Monterotondo (con l'occupazione del liceo Catullo) e Milano (con l'occupazione del liceo Manzoni). Abbiamo avuto modo di intervistare proprio una studentessa del Collettivo Politico Manzoni che ci ha parlato dei motivi della loro protesta. 

In seguito abbiamo presentato il nascente "Movimento la Lupa" che si sta creando qui a Roma e che proprio ieri ha fatto un'azione simbolica sotto il MIUR per protestare contro le modalità di questo rientro e la mancanza di cambiamenti strutturali nelle nostre scuole.

Infine una compagna dell'Università La Sapienza ci ha descritto le nuove modalità con cui gli studenti sosterranno gli esami di questa sessione invernale.