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Cara e CIE, situazione difficile per i danni della pioggia

Data di trasmissione
Durata 2m 49s

Ci viene segnalata una situazione complessa per le persone che sono tenute nel CARA di Castelnuovo di Porto a causa degli allagamenti: sembra che queste persone siano state lasciate a se stesse in una situazione complessa.

La corrispondenza  con un compagno del Coordinamento che ci segnala la situazione

 

 

 

Inoltre ci viene segnalata una situazione che potrebbe essere pericolosa nel CIE di Ponte Galeria: tutta la zona è in condizioni critiche ma al momento non ci sono dichiarazioni su come si intende garantire la sicurezza dei reclusi e delle recluse.

Antirazzist* invitano a chiamare il centralino del CIE di Ponte Galeria per sollecitare prese in carico della situazione ed intervento per la sicurezza delle recluse e dei reclusi.

Aggiornamenti dal Cie di Modena dopo la rivolta del 7 aprile 2013

Data di trasmissione
Durata 15m 11s

Corrispondenza che ci racconta la situazione all'interno del campo d'internamento per migranti di Modena. Data l'impossibilità di comunicare con le persone recluse, a causa del sequestro dei telefoni, sentiamo la ricostruzione dei/delle solidali.


Domenica 7 aprile  una grossa rivolta scoppia nel Cie di Modena. Partita in mattinata come una protesta per l’ingresso di un ex detenuto diabetico in gravi condizioni di salute (e non per una sorta di “rissa tra ospiti di diverse etnie”, come riportato dai giornali), la rivolta arriva a coinvolgere praticamente tutti i prigionieri, considerato che la capienza del Centro è di 60 posti. I reclusi si barricano nelle sezioni e iniziano a sfasciare tutto: pareti in plexiglas, grate di ferro, telecamere e cabine del telefono. Nel pomeriggio gli agenti di guardia chiamano rinforzi, ma la rivolta viene sedata solo a tarda notte, al prezzo di una repressione durissima e due ambulanze vengono fatte arrivare sul posto per curare i feriti. Lunedì sera, un gruppo di solidali saluta i rivoltosi con grida e fuochi artificiali: da dentro, i reclusi rispondono con una battititura e gridando “libertà!“. (tratto da http://www.autistici.org/macerie/?p=29486)

Di CIE in CIE, una delegazione si aggira per L'Italia

Data di trasmissione
Durata 8m 14s

Una delegazione di famigliari dei 680 tunisini scomparsi nella traversata verso l'Europa è in questi giorni in Italia. Tra le loro azioni, anche quella di entrare nei CIE per cercare gli scomparsi. 

 

Intervista ad una compagna del collettivo femminista Le Venticinqueundici di Milano (dura 8'14'')

 

Per maggiorni informazioni consultare il sito delle Venticinqueundici

Stop alle deportazioni dal cie di ponte Galeria

Data di trasmissione
Durata 5m 59s

Continuano le deportazioni dal Cie di Ponte galeria: stamattina un gruppo di attivisti/e stanno cercando di fermare l'ennesima deportazione dal lager di ponte galeria dove una donna tunisina, che vive in Italia da oltre 21 anni sta per essere deportata con un volo charter.

 

Durata: 5'59''

Lampedusa: deportazioni in Tunisia

Data di trasmissione
Durata 7m 43s

  

700 persone deportate verso la Tunisia e i paesi sud-sahariani via nave.

Dentro il centro sono state inscenate varie proteste con scioperi della fame e coperte bruciate. Ieri 50 tunisini sono scappati, la maggior parte sono stati riacchiappati o sono tornati volontariamente. Sempre ieri, ci sono stati 2 ripatri di 60 persone via aerea.

Manduria.Se questa è accoglienza

Data di trasmissione

Il racconto di chi a Manduria ha visto , e vede, la costruzione dei campi così detti di "accoglienza"/cie .

 

-Poco attenti ai divieti intimati, ben nascosti tra gli alberi d’ulivo e i numerosi camion dei vigili del fuoco, tra le pieghe di un tramonto che da queste parti si tinge dei colori della vigna, abbiamo voluto renderci conto della portata reale della partita che si sta giocando in contrada Paione, tra Manduria ed Oria, al confine tra le province di Taranto e Brindisi, nella zona di un ex aeroporto, dismesso ormai da decenni. Quest’area, immersa nella campagna e distante pochi chilometri dalla cittadina brindisina (ma situata sul territorio del comune di Manduria) è stata individuata dal ministero degli Interni come zona idonea per ospitare la prima tendopoli italiana, nella quale confluiranno una parte dei profughi provenienti dal Maghreb.continua qui(...)