Parliamo di Eni e delle sue responsabilità all'interno della crisi climatica, in vista della mobilitazione nazionale di domani contro l'azienda partecipata al 30% dallo Stato. Ne parliamo con il collettivo di Ecologia Politica di Milano e con Re:Common.
La trasmissione è quasi interamente dedicata ad approfondire la tematica dei protocolli MIUR - Ministero della Difesa intesi a diffondere la pratica dell'alternanza scuola lavoro in contesti ed apparati militari. Attraverso una corrispondenza con Antonio Mazzeo, analizziamo le diverse forme di alternanza realizzate in Licei, Istituti tecnici e Istituti professionali italiani, che disegnano il quadro inquietante di una progressiva occupazione dello spazio educativo da parte delle forze armate, finalizzata ad una sempre più evidente azione di disciplinamento. Approfondimenti qui
In chiusura, lo scandaloso corso di aggiornamento per insegnanti promosso dalla Associazione Nazionale Presidi su tematiche di educazione ambientale, tenuto da esperti dell'ENI. Un approfondimento della tematica sarà oggetto di una prossima puntata dell'Ora di Buco.
Con una compagna in corrispondenza parliamo del percorso di lotta nato dall'assemblea in solidarietà ai processati per la manifestazione al Brennero.
Nell’anniversario della strage di piazza Fontana la volontà è di rompere il silenzio nelle varie città su respingimenti, campi di concentramento, torture e compravendita di schiavi in Libia, cioè sulla natura assassina della politica del governo italiano e sul ruolo dell’ENI.
Attraverso la corrispondenza si rilancia un appuntamento assembleare: alle ore 11,00 di domenica 17 dicembre, assemblea al Boccaccio di Monza per organizzare un’iniziativa a gennaio o febbraio contro l’ENI nella “sua” città: Milano.
Il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato la missione che prevede il supporto dell'Italia alla guardia costiera libica nel pattugliamento delle coste del paese per fermare gli scafisti. Intano Macron ha promosso un incontro di "pacificazione" tra Serraj e Hafar, che però - come dichiara Del Boca - non cambia nulla dal punto di vista del conflitto di potere in Libia. A tale incontro l'Italia non è stata ovviamente invitata.
Ma a tutto ciò si unisce (anche) il caso di Fincantieri, dove Macron ha impedito che Fincantieri mettesse le mani su un settore strategico così importante.
Di seguito un approfondimento con un compagno lucano che fa parte del movimento No Triv, sulla questione Eni, estrazioni petrolifere e inquinamento (non solo in Basilicata), e sulla questione malaffare e corruzione anche alla luce delle ultime vicende giudiziarie.
200 lavoratori e lavoratrici del petrolchimico di Gela stanno occupando gli ingressi dell'aeroporto "Pio La Torre" di Comiso, cercando di porre l'attenzione del governo sulla "vertenza Eni" (che ha mandato a casa numerosi lavoratori e lavoratrici), questo accade dopo 16 giorni di scioperi, blocchi
stradali e manifestazioni.
Una telefonata ha successivamente ricordato come chi vive e lavora a Gela oltre che dai padroni italiani sia colpito anche dalle radiazioni del sistema satellitare militare statunitense Muos (illegittimo anche per la "nostra" Cassazione).
223° puntata: collegamento con un lavoratore delle raffinerie dell'Eni di Gela. Da una settimana la lotta va avanti con blocchi stradali degli snodi centrali della città. La mobilitazione continua (col supporto dell'intera città) in quanto sia azienda che politica istituzionale non danno risposte rispetto al piano di licenziamenti provocati dal mancato rispetto di un precedente accordo di riconversione di alcune parti dello stabilimento.
Collegamento con una lavoratrice del call center Uptime spa, che lavora per Poste Italiane: circa un centinaio di lavoratori e lavoratrici rischiano di perdere il posto di lavoro (dopo circa 15 anni) per un accordo al ribasso operato da Poste Italiane. Da circa 6 mesi i lavoratori hanno cominciato una vertenza caratterizzata da varie forme di protesta e sensibilizzazione.
Sul finire, aggiornamenti dalla vertenza alla Bormioli di Fidenza (Parma), dai lavoratori dell'Ilva di Genova e presentazione della prossima puntata che vedrà uno speciale sul rinnovo dei contratti del settore metalmeccanico e dei ferrotranvieri.
La puntata comincia con l'appuntamento al corteo NO TAV di Torino del 10 maggio in solidarietà con gli arrestati per terrorismo e con tutti gli indagati degli ultimi anni. Diamo notizia degli appuntamenti settimanali per organizzare i pullman per il corteo. Parliamo di un impianto a biomasse basato sull'obsoleta tecnologia della digestione anaerobica in progetto a Calvi Risorta, nel casertano, che si sta scontrando con l'opposizione popolare, e approfondiamo il discorso con una notizia riguardo la nocività del gas prodotto da questi impianti. Parliamo quindi della situazione dei rifuti del Lazio, dando comunicazione delle assemblee e delle iniziative che si terranno prossimamente nela zona dei castelli romani e in particolare per la discarica di Roncigliano. Infine parliamo delle nuove trivellazioni che l'ENI ha intenzione di effettuare nel Mare di Barents, a nord della Norvegia.