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Carcere

Contro il carcere 16/11

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 Cristian De Cupis, un 36 enne romano fermato il 9 novembre alla

stazione Termini con le accuse di resistenza e oltraggio a pubblico
ufficiale è morto nel reparto detentivo di un ospedale tre giorni dopo.
L'uomo, che viveva nel quartiere romano della Garbatella, è stato ricoverato nella struttura
protetta del nosocomio, per eseguire una Tac,
poi il suo arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto i
domiciliari una volta terminato il ricovero.
Un altro caso simile a quello di Stefano Cucchi e tanti altri che entrano vivi e sani nelle celle di sicurezza ed escono morti.
Non aspettiamo che la magistratura individui i responsabili, né che faccia terminare questi omicidi, ma bisogna mobilitarci immadiatamente per impedire che ne accadano ancora. Non restare succubi di fronte alla ideologia della legalità.
Ragionamento sul libro di Vincenzo Ruggiero: "Il delitto, la legge, la pena: la contro-idea abolizionista". 

contro il carcere 9/11

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 L'11 novembre ci sarà l'udienza preliminare contro le compagne e i compagni dell'occupazione "8 marzo" di Magliana. Ripercorriamo l'intera vicenda per affrontare un discorso sulla repressione delle lotte con particolare attenzione agli arresti del 15 ottobre e al divieto di manifestare imposto dal sindaco Alemanno. Venerdì 11 alle 11 sotto al Tribunale di  Piazzale Clodio, sabato 12 alle 15 sotto Regina Coeli.

Contro il carcere 2/11

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Sono terminati i soldi della “Smuraglia” (è la legge che concede facilitazioni alle cooperative e aziende che assumono detenuti o ex detenuti), è emergenza per il lavoro dei detenuti. 

Usa: si è concluso il 13 ottobre, sotto pressione e rappresaglia dalla CDCR (California Department of Corrections and Rehabilitation) uno sciopero della fame che ha interessato oltre 12.000 detenuti e detenute delle carceri in prevalenza della California. Uno sciopero iniziato il primo luglio scorso, partito dal carcere statale di massima "sicurezza" di Pelican Bay. In questo carcere si usa massicciamente la "punizione" dell'isolamento nelle famigerate SHU "Secure Housing Units" (unità di alloggio sicure, cioè, gabbie), celle che misurano all'incirca 7 metri quadri, senza finestre, con luci fosforescenti accese 24 ore su 24.  Le rivendicazioni dello sciopero si sono concentrate su 5 punti:
1. Ripristino di punizione per responsabilità individuali, invece di punizioni collettive;
2. Abolizione della politica di spie e di etichettamento di appartenenza a una banda;
3. Adempimento alle leggi riguardo le condizioni di isolamento;
4. Vettovagliamento adeguato, cioè, approvvigionamento di cibi idonei al consumo;
5. Espansione e fornitura di programmi e servizi per i carcerati in celle di isolamento.
Lo sciopero si è concluso ed ora sono in corso trattative tra avvocati e associazioni di diritti e amministrazione carceraria.

Contro il carcere 26/10

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Si torna a parlare di leggi speciali per restringere gli spazi di agibilità dei movimenti di protesta. Si tira fuori la Legge Reale, proponendone una bis. Una legge che ha dato libertà di uccidere ale forze dell'ordine. Una legge che nei primi 15 anni di applicazione ha provocato 254 morti e 371 feriti.

In Carcere si tortura: il caso del carcere di Asti e della "squadretta" di guardie picchiatori.

Contro il carcere 19/10

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Solidarietà totale con gli arrestati e le arrestate nella manifestazione di sabato 15. Denuncia della campagna lanciata da alcuni giornali per indurre alla delazione i partecipanti al corteo, chiamandoli a denunciare i presunti black bloc.  Barbarie e infamia.

Una partita di pallone nel carcere di Spoleto tra detenuti ergastolani e operatori e volontari, per denunciare la brutalità dell'ergastolo ostativo, una condanna da cui si esce solo con la bara; una sorta di morte prolungata nel tempo.

Contro il carcere 28/9

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Due dibattiti parlamentari sull'emergenza carceri, al Senato e alla Camera dei deputati non hanno prodotto nulla. Il ministro Nitto pAlma, a nome del governo si è detto contrario a ogni provvedimento di indulto o amnistia per allentare la morsa del sovraffollamento. Si pensa di intervenire sulla "carcerazione preventiva" riducendo i casi in cui sia previstoil carcere, in particolare per iprocessi per direttissima.

Una comune valutazione sulla chiusura degli Opg (manicomi criminali) è stata affermata e gradualmente si pensa di fare uscire i 1500 reclusi dei quali si occuperanno le Asl.

Valutazioni e riflessioni dei detenuti in merito al cosiddetto "processo breve". Breve per i ricchi e "lungo" per le classi subalterne. 

Contro il carcere 21/9

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Mercoledì 21 settembre, al Senato per una sessione tutta dedicata al carcere, il ministro Palma ha affermato "interverremo sul sovraffollamento, ma amnistia non è soluzione". Da parte loro, l'associazione Antigone, Magistratura Democratica, Ristretti Orizzonti e il Coordinamento nazionale dei Garanti dei detenuti, affermano che "la situazione è urgentissima e bisogna intervenire subito"... e che "l'ampliamento delle possibilità di accesso alle misure alternative, in particolare superando le presunzioni legali di pericolosità sociale e... prevedere, per i reati che non siano espressione di particolare allarme sociale ed in concreto sanzionabili con pene non elevate, che gli autori vengano messi in carcere (in caso di rigetto delle richieste di misure alternative alla detenzione) soltanto se negli istituti vi siano posti disponibili rispetto alla capienza regolamentare o quantomeno tollerabili"

 

 

 

 

Oreste Scalzone sull'estradizione dalla Francia di due compagni tedeschi

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 Mercoledi 16 settembre, gli avvocati tedeschi hanno avvertito che la mattina all’alba hanno estradato Sonja e Christian, rispettivamente di 79 e 72 anni. Christian è gravemente malato avendo avuto un ictus. Erano in Francia da oltre trent'anni. Estradati in tutta segretezza ora si trovano a Francoforte. Una prova di vendetta postuma dei governi europei sempre più indirizzati a costruire stati di polizia militarizzati.

Contro il carcere 14/9

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 Nel 2010 sono stati 19.031 i procedimenti penali avviati nei confronti di 
cittadini extracomunitari non in regola coi documenti. I delitti loro 
contestati sono stati quelli legati al mancato ottemperamento agli 
obblighi di espulsione in violazione degli articoli 13 e 14 del decreto 
legislativo 25 luglio 1998 così come innovati dalla legge Bossi-Fini 
sulla immigrazione del 2002.
Sempre nel 2010 20.223 sono stati gli immigrati andati a finire sotto processo per questi reati. Nell’83,6% dei casi il giudice ha convalidato l’arresto, il quale era previsto 
come obbligatorio.
Ciò vuol dire che 16.906 extracomunitari sono passati, seppur per pochi giorni, nelle 207 prigioni italiane per essersi sottratti alla esecuzione del decreto di espulsione. Nel 77,6% 
dei casi in questione gli stranieri sono stati condannati. Nel 22,4% 
dei casi è vi è stata assoluzione.

 

Da inizio agosto 12 “morti di carcere e malagiustizia”, 10 si sono suicidati