Con la Clinica Legale Immigrazione dell'Università di Roma Tre raccontiamo le lunghe vicende giudiziarie che riguardano 4 persone di origine eritrea, colpevoli di aver aiutato delle persone migranti ad attraversare il paese.
Come viene costruita l'accusa di traffico di esseri umani? su quali basi si costruisce il reato associativo? cos'è il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e perché colpisce la solidarietà?
Un approfondimento sul nuovo patto su migrazione e asilo, presentato dalla commissione europea il 23 settembre 2020. Un documento programmatico che stabilisce come l'unione europea procederà nella sua opera di fortificazione delle frontiere nei prossimi anni.
I confini europei si sono trasformati da tempo ormai in confini digitali: raccolta e analisi di impronte digitali, immagini facciali, lettura dell’iride, movimenti del corpo. Molteplici le applicazioni finanziate dall’UE per aumentare l’efficacia dei controlli ai confini esterni. E in questo processo la tecnologia non è ovviamente neutra – e non lo è mai – quanto piuttosto uno strumento attraverso cui i corpi delle persone vengono posti al centro di pratiche di sorveglianza e identificazione attraverso la proliferazione di tecnologie biometriche.In questo senso i confini biometrici sono luoghi di lotta politica. La conseguente depoliticizzazione del controllo dei confini derivante dall’utilizzo delle tecnologie digitali - la rappresentazione cioè del controllo delle frontiere come mero problema tecnico che può essere risolto attraverso tecniche innovative di controllo e sorveglianza - porta alla depoliticizzazione delle pratiche e degli effetti prodotti. L’attuale dibattito sul tema è in gran parte limitato a un approccio tecnologicamente deterministico che riduce l'attenzione a un mero problema di privacy e di uso improprio dei dati, tenendo fuori dal quadro nodi fondamentali e ricadute politiche sulla pelle delle persone.Ne parliamo questa mattina con Andrea De Georgio, giornalista freelance.
Il 9 dicembre è stato occupata nei paraggi di Oulx una casa cantoniera abbandonata da molti anni per farne un punto sicuro per i migranti in viaggio verso la frontiera francese, dove riposarsi e incontrare solidali.
Dopo una settimana di lavori il rifugio è stato inaugurato ieri e invita tutti a passarli a trovare e ad organizzare raccolte di guanti, stivali, sciarpe e cappelli
Cinque giorni per condividere riflessioni, esperienze e pratiche di lotta
contro le frontiere e gli stati che ne necessitano.
PASSAMONTAGNA –
DAL 19 AL 23 SETTEMBRE 2018
Cinque giorni di lotta contro le frontiere
Il dispositivo frontiera è molto più di una linea immaginaria.
È un sistema di controllo che seleziona e divide, che si apre e si chiude secondo le necessità economiche e politiche.
Un sistema che permette alle merci e ai capitali di transitare dove vogliono, e che blocca e respinge coloro che non sono considerati “utili”.
La frontiera è chiusa per gli indesiderati. Ma aperta per chi porta denaro così come per le merci.
Tra queste montagne chi non ha le carte “giuste” si ritrova rincorso dai gendarmi sui sentieri, buttato giù da treni e bus, impossibilitato a decidere liberamente dove e come vivere.
La violenza e la repressione dello Stato praticata alla frontiera è solo uno dei mezzi di intimidazione verso una sottomissione individuale e collettiva al sistema creato dal medesimo.
Questo campeggio nasce dalla volontà di condividere esperienze, pratiche, idee ed analisi tra coloro che hanno scelto di battersi per un mondo senza autoritarismi né frontiere.
In questo momento dove l’Europa è sempre più chiusa e controllata, dove le frontiere sono visibili in ogni retata, centro di detenzione, barca bloccata in mare, campo di lavoro, strumento di sorveglianza, dove i neofascisti si fanno sempre più presenti, sentiamo il bisogno di organizzarci e ragionare insieme.
È per questo che chiamiamo ad un campeggio di lotta qui alla frontiera franco-italiana.
Un campeggio che si vuole completamente auto-organizzato, per discutere insieme in maniera orizzontale e condividere pratiche di lotta, di organizzazione, ragionamenti e prospettive, e per continuare a combattere contro tutti i tentacoli del dispositivo frontiera.
Contro gli Stati e il sistema economico che le frontiere rinforzano e mantengono, ci troviamo al Colle del Monginevro dal 19 al 23 settembre, per cinque giorni di lotta, confronto e riflessioni. Il campeggio si svolgerà in due luoghi di frontiera.