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incendio

Roma, esplosione a Villa De Sanctis

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Con un compagno della Borgata Gordiani parliamo dell'incendio di stamattina. Intorno alle 8 infatti una forte esplosione ha distrutto il distributore di benzina/gpl di via dei Gordiani, difronte Villa De Sanctis. Di seguito il comunicato della Borgata:

Al caldo asfissiante si aggiungono il fuoco, il fumo e le esplosioni. È lo scenario apocalittico generato dall’incidente alla pompa GPL di Via dei Gordiani di questa mattina, che segue di pochi giorni l’esplosione di un bus ATAC su via Prenestina.
Non è compito nostro ricercare le responsabilità sui singoli casi, ma abbiamo sempre più chiara una cosa: viviamo in un quadrante insicuro. E non per la microcriminalità e lo spaccio, che sicuramente sono problemi che vanno affrontati (ma davvero, sul piano sociale e non solo con la polizia), ma per la loro conformazione. Densità abitativa altissima e tanti luoghi potenzialmente letali, come una pompa GPL a pochi metri da un centro estivo, dai palazzi e dai campi sportivi.
Ricordate, poi, pochi anni fa gli incendi agli sfasci di Via Palmiro Togliatti, che generarono giorni interi di nubi tossiche? O quello di pochi giorni fa a centocelle, con l’obbligo per gli abitanti di tenere le finestre chiuse. Ecco. Non sono “casi isolati”, ma qualcosa di ciclico e strutturale. Chi vive nei quartieri popolari non è tutelato. Non lo siamo di fronte al cambiamento climatico, che soffoca le nostre vite e alimenta gli incendi, non lo siamo nella conformazione dei territori che diventano bombe a orologeria che ogni tanto, ma sempre più spesso, esplodono lanciando segnali e, soprattutto, causando feriti, case distrutte e paura, non lo siamo quando saliamo su mezzi pubblici antiquati, vecchi e insicuri.
Ora, per noi, è il tempo di stringerci attorno alla nostra comunità colpita, sostenere chi ha visto i vetri delle sue finestre distruggersi e di augurare la pronta guarigione a chi è ferito. Ma bisognerà, da domani, immaginare un modello diverso perché quelli che sembrano episodi isolati e casuali, andando a vedere poi nel dettaglio, non lo sono. Perché, se guardiamo agli altri disastri della città, vediamo come nelle periferie le certezze di ricostruire, di migliorare quello che c’era prima, non c’è mai. E su questo non dobbiamo abbassare la testa.
Lo dicevamo anni fa: vogliamo respirare. Oggi vogliamo anche vivere. Vogliamo la messa in sicurezza dei nostri quartieri, delle nostre case, delle nostre strade.
Perché le nostre vite contano.

L'incendio al pratone di Torre Spaccata

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Il 22 agosto un incendio di dimensioni estese ha coinvolto l'area del pratone di Torre Spaccata. L'ennesimo incendio dell'estate romana, dopo quelli che hanno bruciato aree verdi da Ponte Mammolo a Monte Mario.

Il pratone, di proprietà di Cassa depositi e prestiti, conta 85 ettari di verde recintati, inaccessibili agli abitanti del quartiere. Da decine di anni l'area è lasciata all'abbandono e all'incuria in attesa che venga messa a rendita con nuove cubature di cemento.

Il comitato ci racconta di un'area verde con un'enorme ricchezza in termini di biodiversità, fondamentale da tutelare. Chiede che il pratone diventi un parco pubblico e rivendica la necessità di non costruire nuovi palazzi come compensazione per chi detiene le autorizzazioni ad edificare.

L'incendio di agosto ha messo in pericolo la vita di 4 soccorritori intervenuti per domare le fiamme, e ha lambito le abitazioni circostanti. Insieme a Stefano del comitato del pratone di Torre Spaccata approfondiamo l'accaduto, le responsabilità politiche, e i prossimi passaggi di lotta del comitato.

Incendio Ponte Mammolo 30 luglio 2024

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Corrispondenza con un compagno che ci racconta dell'incendio avvenuto nei pressi di Ponte Mammolo il 30 luglio scorso; il rogo ha interessato un'area molto vasta con gravi ripercussioni sulla qualità dell'aria della zona e dei quartieri limitrofi. Di seguito il comunicato del Comitato Mammut.

A Ponte Mammolo non si respira.

Nelle ultime ore il nostro quartiere è stato protagonista, suo
malgrado, di un incendio di vaste proporzioni sulle sponde del fiume
Aniene. Mentre scriviamo, l'aria continua ad essere impregnata di un
odore acre, fortissimo, che rende difficili anche le piccole mansioni
quotidiane dentro e fuori le abitazioni. La nube tossica ha coinvolto
decine di quartieri limitrofi e non, che nelle scorse notti hanno
toccato con mano la difficoltà nel restare bloccati in una nuvola di
fumo per giorni.

Manca l'ossigeno, l'aria è pesante. Ma non solo per l'incendio in sé.
Quell'amaro che sentiamo in bocca è anche frutto della consapevolezza
che qualcosa non quadra. L'origine del rogo è esattamente la stessa di
eventi simili negli ultimi tre anni. E così anche Parco Cicogna, il
cortile della scuola Palombini, altri punti del Parco dell'Aniene.
Arrivando via via alle centinaia, migliaia di incendi che ogni estate
osserviamo in questa città come un lugubre bollettino quotidiano. A
Ponte Mammolo, questo sui giornali non è chiaro, due giorni fa si è
sfiorata la tragedia. Senza che nessuna amministrazione, per tante,
troppe ore, si prendesse la responsabilità di comunicare agli abitanti
cosa stesse succedendo. Fatalità? Casualità? E' normale?

La verità è che non siamo stupiti. Perché siamo nella città dello
scaricabarile, e la questione incendi non fa eccezione. Il nostro
territorio da decenni vive condizioni degradanti da più punti di vista.
La lunga trafila di sgomberi senza soluzioni delle persone in emergenza
abitativa: da Ponte Mammolo fino all'ex-Penicillina, da Tor Cervara a
Tiburtino III. Le discariche abusive più volte segnalate e, in qualche
caso, bonificate autonomamente dagli abitanti. La manutenzione del verde
pubblico senza pianificazione né una strategia organica. Chi conosce
bene questo quadrante di Roma non può, e non deve, essere stupito di
quello che sta accadendo in queste ore.

Adesso finirà il clamore mediatico, si spegneranno le luci, per Ponte
Mammolo non si sprecherà più un grammo di inchiostro. Come successo a
San Basilio qualche mese fa a via Scorticabove, come succede ogni giorno
in tante parti della città. Ma chi abita qui, chi è ancora nella
tendopoli degli sfollati con temperature roventi, resterà per giorni,
settimane con in questa trappola fatta di aria avvelenata e informazioni
che non arrivano. Come se fosse semplice vivere tappati in casa con 40
gradi, come se tutte le persone possano permettersi di andare via dal
quartiere anche solo per qualche giorno.

Lo abbiamo detto per le manutenzioni, lo ripetiamo anche ora per la cura
del territorio e di chi vi abita. Non c'è più tempo. A Ponte Mammolo,
e in tutta la città, i quartieri bruciano e c'è fame d'aria.

Puntata thrash natalizia 2023

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Cosa vi ha portato babbo natale?
Tutta Roma sotto l'albero ha trovato un bell'incendio dell'impianto TMB di Malagrotta.
Facciamo il punto della situazione su quest'ennesima catastrofe ambientale e andiamo avanti, accompagnati da tanta bella monnezza musicale, facendo un bilancio sui disastri dell'anno passato e sulle future lotte che vedremo nel corso del 2024.

Aggiornamnti su inceneritore e TMB

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Ospitiamo due corrispondenze per aggiornarci sul presidio contro l'inceneritore di Santa Palomba dello scorso Lunedì 2 Dicembre al Campidoglio e sul divieto di emungimento dalle falde acquifere per il TMB dell'Inviolata (Guidonia).
Negli ultimi 10 minuti ci ritagliamo uno spazio per festeggiare il fallimento della candidatura di roma per l'Expo 2030.

Incendio a Ciampino, diossine sui Castelli Romani e oltre

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Nella prima parte delle trasmissione facciamo un rapido approfondimento sugli incendi estivi e non agli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti nel Lazio dal 2013 in poi.

Nella seconda parte ospitiamo una corrispondenza con un compagno da Ciampino per parlare dell'incendio alla Ecologica 2000 srl dello scorso 29 Luglio e della conseguente nube tossica che ha avviluppato i Castelli Romani.

Coordinamento Regionale Sanita

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1) Piano rifiuti e lotta contro discariche e inceneritori: a che punto siamo, verso la manifestazione del 9/2;

2) Da Aprilia, notizia di un ennesimo incendio in corso ai capannoni dove vengono stoccati i rifiuti, pericolo per la popolazione;

3) Viterbo 4/2 ore 10 all'ENI Store via Cassia Sud 3/A, presidio contro guerra e carovita;

4) voci dal presidio al Ministero della Sanità per la liberazione di Alfredo e sulla condizione sanitaria nelle carceri;

5) CSDA coordinamento per la difesa delle persone anziane malate e non autosufficienti, intervento sulla legge delega in discussione in parlamento che taglia i finanziamenti e li sottrae al SSN

Roma brucia e manca pure l'acqua

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Parliamo della situazione rifiuti nel Lazio dopo l'incendio che ha coinvolto inceneritore e TMB di Malagrotta, le sue conseguenze sulla gestione dei rifiuti a Roma e le indagini sulla sua eventuale dolosità. Passiamo poi nella seconda parte della trasmissione a discutere delle conseguenze della crisi idrica che sta interessando il bacino del Po sulla produzione energetica in Italia e il ricorso al sempiterno carbone.

Ricordiamo a ascoltatori e ascoltatrici che Martedì 28 Giugno alle 16:30 è stato indetto un presidio in Piazza del Campidoglio contro la scellerata gestione dei rifiuti di questa amministrazione.
Clicca qui per il link all'evento e alla locandina